DEXTER GORDON (1923-1990) E’ UN SASSOFONISTA AMERICANO, CONSIDERATO TRA I PADRI DEL BEBOP — QUARTET : BALLADS

 

«A quei tempi, nel 1947, il bop impazzava in tutta l’America. I ragazzi del Loop suonavano, ma con stanchezza, perché il bop era a metà strada fra il periodo del Charlie Parker di Ornithology e quello di Miles Davis
(Jack KerouacOn the Road 1957)

Il bebop (spesso abbreviato in bop) è uno stile del jazz che si sviluppò soprattutto a New York negli anni quaranta. Caratterizzato da tempi molto veloci e da elaborazioni armoniche innovative, il bebop nacque in contrapposizione agli stili jazz utilizzati dalle formazioni contemporanee. Nei suoi primi anni di vita la parola “bebop” indicò, oltre allo stile musicale anche lo stile di vita e l’atteggiamento ribelle di coloro (che erano in maggioranza giovani) che si indicavano come “bopper”. Anche per questo motivo il bebop divenne popolare tra i letterati che si riconoscevano nella cosiddetta Beat Generation e fu citato in alcune delle loro opere più famose (ad esempio nella poesia Urlo di Allen Ginsberg). Nel corso dei 15 anni successivi, il bebop e le sue ramificazioni si evolsero fino a diventare il principale idioma del jazz. Ancora nel primo decennio del XXI secolo, lo stile jazzistico indicato come “mainstream” si rifà essenzialmente alle elaborazioni stilistiche del bebop.

Il termine bebop (che nei primi tempi veniva spesso usato anche nella forma rebop) è un’onomatopea che imita una brevissima frase di due note usata talvolta come “segnale” per terminare un brano. Per questo uno dei padri del movimento, Dizzy Gillespie, intitolò “Bebop” uno dei suoi brani, brano che fu anche uno dei primi brani bop a raggiungere una certa notorietà.

Quella del Bebop è una rivoluzione che va al di là dell’aspetto strettamente musicale. È un movimento elitario, nero, tutto sommato di nicchia. Tra i locali di New York che ospitano i primi after hours Be bop i più celebri sono il Monroe’s e il Minton’s. Qui, di notte, dopo che i musicisti hanno suonato per far ballare i clienti e per guadagnarsi da vivere, si riuniscono Charlie Christian, il pianista Thelonious Monk e Dizzy Gillespie, il batterista Kenny Clarke e Charlie Parker, un giovane altosassofonista di Kansas City arrivato a New York da poco e destinato ad identificarsi con il nascente stile musicale, di cui sarà uno dei fondatori (per alcuni, il vero e proprio padre) e uno dei più importanti esponenti.

 

 

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Dexter (Keith) Gordon (Los Angeles1923 – Filadelfia,  1990) è stato un sassofonista statunitense. Virtuoso del sassofono tenore, è considerato uno dei padri del bebop: il suo percorso musicale è costellato di collaborazioni prestigiose: Lionel HamptonTadd DameronCharles MingusLouis ArmstrongDizzy Gillespie, nonché Billy Eckstine nella cui orchestra entrò nel 1943.

Il suono che Gordon riusciva ad ottenere era pieno e spazioso (una caratteristica anche dovuta al suo fisico imponente[1]) e la sua tendenza a suonare laid back, vale a dire dietro al tempo.

A 17 anni Gordon debuttò nell’orchestra di Lionel Hampton, a 20 anni venne chiamato nella formazione di Louis Armstrong, ma il suo vero maestro fu Lester Young, che influenzò fortemente il suo stile. Pur senza introdurre fondamentali innovazioni linguistiche (come fecero Charlie Parker o John Coltrane), Dexter Gordon ha lasciato un’eredità tecnica e stilistica chiaramente individuabile in molti sassofonisti jazz contemporanei, specialmente per quello che riguarda la sua interpretazione delle ballads

https://it.wikipedia.org/wiki/Dexter_Gordon

 

 

Ballads Brani

1
Darn That Dream
7:32
2
Don’t Explain
6:07
3
I’m A Fool To Want You
6:44
4
Ernie’s Tune
5
You’ve Changed
7:28
6
Willow Weep for Me
8:48
7
I Guess I’ll Hang My Tears Out to Dry
5:21
8
Body and Soul

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