ANTONIO VOLTOLINI CI HA FATTO IL REGALO DI UNA POESIA DI LEA FERRANTI — noi non la conoscevamo tanto per cambiare…” CANTO DELLE RAGAZZE FUCILATE PER RAPPRESAGLIA “, DA ” SPOON RIVER PARTIGIANO “, 1975

 

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LEA FERRANTI — -1919/ 2003

Lea Ferranti nasce a Roma sotto il segno dell’acquario nel 1919. Vive e cresce con una famiglia di artisti, padre scultore e madre pianista. Si sposta tra la Toscana, il Lazio per poi stabilirsi definitivamente nelle Marche, ad Ascoli Piceno dove risiederà sino alla morte, nel 2003.

Scrive per molti anni senza mai pubblicare. Intorno agli anni ’50 cominciano ad uscire alcune sue poesie su riviste, giungono i premi, così nel 1969 dà alla luce la sua prima raccolta Donna di mais. Ne seguiranno moltissime altre. La Ferranti è anche corrispondente di riviste importanti, collabora con pagine locali de “Il Messaggero” e de “Il resto del Carlino”, ma senza percepire denaro, una scelta personale. Non si sposerà mai, punti fermi per la donna saranno la famiglia d’origine e la poesia che occuperà tutta la sua vita. La sua scrittura è stata oggetto di attenzione di diversi critici e scrittori: Bàrberi Squarotti, Bufalino, Rao, Vizzari e altri.

 

BLOG::  FINZIONI–altre notizie e poesie

«La luna mi fa donna fino all’alba»: Lea Ferranti poetessa dell’amore.

 

 

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16 h · 

LA PORTA SUL MARE

16 h · 

POESIA CIVILE
RESISTENZA e LIBERAZIONE
(per NON DIMENTICARE, mai !)
*
LEA FERRANTI –(1919-2003)
“CANTO DELLE RAGAZZE FUCILATE
PER RAPPRESAGLIA”

Poesia di Lea Ferranti , poetessa marchigiana
da Spoon River Partigiano (1975)

Spoon River partigiano nasce da un contesto ben preciso: il trentennale della liberazione. Ci si colloca negli anni settanta ma il ricordo dei massacri e delle battaglie è ancora vivo negli occhi dei sopravvissuti e nelle voci della memoria.

Si tratta di vere e proprie epigrafi, ipogrammi dell’Antologia di Spoon River, da cui il titolo Spoon River partigiano. Sono morti che parlano di morti, in un verso che, come in un canto corale, tra elegia e sogno, tra gratitudine e pietà, tra squarci insanguinati e dolcissime evocazioni, ripercorre liricamente quel sospiro di vita / tenero e spietatoche è la guerra. Intorno a immagini fortemente simboliche, quasi surreali si svolgono le vicende del partigiano Giovanni crocifisso alla porta / come un cane bastardo, o di Mario il pilota le cui ossa sono sassi bianchi di luna mentre riposano per sempre nel settembre adriatico, di Toni, Io scugnizzo di porta Capuana il cui profilo gocciola di sangue / automaticamente , o, per concludere, delle ragazze fucilate per rappresaglia.

 

 

Genziane sbocciano dai nostri occhi
dolcemente
per noi la luna secca nel canneto.
Quella sera tenendoci per mano
pensavamo al nostro amore
in fuga sopra un camion.
Al melo fiorito
sotto cui eravamo state baciate
e le nostre trecce sapevano di menta e di viole.
Ora
abbiamo i piedi impigliati alle radici dell’ ulivo
le mani bacche di ginepro.
Vorremmo una bara tutta bianca un vestito azzurro
e sul cuore
il fiore rosso del geranio.
Cademmo
colombe prese a tradimento
precipitando veloci per un rigo di sangue
sotto l’ ala.
Solo il ricordo : il tempo dolcissimo dell’ alba
i pioppi oltre l’ orizzonte.
Poi più nulla.
Non la casa il buio delle stanze
il primo amore.
Qui cademmo ed era primavera.

(1974)

***
(da Qualcosa da ricordare – Raccolta di poesie inedite della Resistenza – a cura di Piero Merlino — Presentazione di Max Salvadori — FIAP , 1978)

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2 risposte a ANTONIO VOLTOLINI CI HA FATTO IL REGALO DI UNA POESIA DI LEA FERRANTI — noi non la conoscevamo tanto per cambiare…” CANTO DELLE RAGAZZE FUCILATE PER RAPPRESAGLIA “, DA ” SPOON RIVER PARTIGIANO “, 1975

  1. roberto scrive:

    da un po’ di tempo – grazie a te – sto seguendo Antonio Voltolini ed è sempre una bella sorpresa.

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