ad Asolo rivive l’amore tra Eleonora Duse e Gabriele D’annunnzio
Sarah Bernhardt vs Eleonora Duse
Quando a Napoli la divina italiana
si travestì e andò a vedere la rivale
Lo racconta Roberto Bracco, all’epoca ( 1893 ), critico teatrale nel neonato ” Mattino ” di Napoli, e amico- come Matilde Serao, della Duse…
corriere del mezzogiorno – 03 marzo 2016
Panoramica su Asolo
ASOLO IN PROVINCIA DI TREVISO
LA CITTA’ MORTA DI D’ANNUNZIO, MILANO, 1901
ASOLO ART FILM FESTIVAL 2019:
https://www.quotidianodellumbria.it/
“IL CINEMATOGRAFO MI FA PAURA”. DALL’INQUIETUDINE DI ELEONORA DUSE (1916) ALLA POST INTERNET ART (2019). FASCINAZIONE DELL’IMMAGINE IN MOVIMENTO
Dal 20 Giugno 2019 al 23 Giugno 2019
ASOLO | TREVISO
la porta di Santa Caterina ad Asolo–sotto la casa della Duse
BORGO MEDIOEVALE DI ASOLO
ASOLO, ” LA CITTA’ DEI CENTO ORIZZONTI ” (CARDUCCI)
IL SERVIZIO SOTTO E’ DA QUESTO LINK:
https://www.akelon.it/articoli-1/i-luoghi-della-duse-ad-asolo/
LA CASA DETTA “LA MURA”
Eleonora Duse giunse per la prima volta ad Asolo alla fine del 1892, ospite dell’americana Katherine de Key Bronson, che aveva conosciuta a Venezia. L’attrice fu da questa invitata a soggiornare nella sua casa asolana, detta “La Mura”, all’imbocco di via Browning, nei pressi della porta Loreggia e delle antiche mura medievali che cingono la città.
Il soggiorno, seppur breve, si rivelò molto piacevole per l’artista, stanca dei continui spostamenti dovuti alle sue interminabili tournèe, e non tardò ad innamorarsi di Asolo. Così ella descriveva il panorama che si poteva godere dalla terrazza della casa: “la vista più perfetta che si possa avere sulla pianura, dove […] vedere i colli Berici ed Euganei e contemplare i temporali che si formano sopra Bassano e che a volte si scatenano in cammino e altre volte giungono lenti fino alle colline di Asolo”.
LA CITTA’ MORTA DI D’ANNUNZIO
Tornata nella cittadina nel maggio del 1920, la Duse, da anni ritiratasi dalle scene, chiese ad Edith Rucellai, figlia dell’ormai defunta Bronson, di poter affittare “questa sua cara casa che tanti anni fa vidi e mi piacque“. Ma alla Mura la Duse si trattenne solo fino al giugno del 1920, in quanto l’abitazione, abbandonata da anni, non era abbastanza confortevole ed era priva di ogni comodità moderna. Tuttavia, prima di abbandonare quel rifugio che tanto aveva amato nella giovinezza, ingaggiò un giardiniere perché potasse e sistemasse il rosaio del balcone a forma di altana rivolto verso la vallata, con la sua “enorme fioritura di rose morte“. Il giardiniere venne, e salvò il rosaio che “agonizzava“.
LA CASA DELL’ARCO
Fin dal 1919, Eleonora Duse aveva il desiderio di prendere casa ad Asolo perché, come scrisse al drammaturgo suo amico Marco Praga: “Asolo è bello e tranquillo, paesetto di merletti e poesia; non è lontano da Venezia che adoro, vi stanno dei buoni amici che amo [i coniugi Lucia e Piero Casale]; è tra il Grappa e il Montello…”.
L’attrice, al fine di concretizzare il suo desiderio, si affidò all’ingegnere Sebastiano Cantoni, che le consigliò di affittare una casa di proprietà della famiglia Miller–Morrison di Edimburgo, detta “Casa dell’arco” perché parte dell’edificio inglobava l’antica porta medievale di S. Caterina.
La Duse ne rimase entusiasta, soprattutto per la posizione che le consentiva di godere della vista sia dell’immensa pianura, sia del suggestivo massiccio del monte Grappa, decidendo quindi di affittarla, stabilendosi a partire dall’ottobre 1920. Ogni mattina, aprendo le finestre della sua camera, disponeva un vaso di fiori sul davanzale, ed esso diventava per lei “un altare” rivolto verso il Grappa, in memoria dei tanti giovani soldati caduti durante la Grande Guerra.
Dopo il ritorno sulle scene nel 1921, la Duse riuscì a tornare ad Asolo un’ultima volta solo nell’agosto del 1922, trattenendosi meno di un mese. Quando era lontana, tuttavia, nelle sue missive agli amici asolani raccomandava sempre che fosse lasciata accesa la lampada con i vetri blu posta all’interno del capitello dedicato alla Madonna Immacolata, alla destra dell’arco, a cui teneva particolarmente, quasi fosse un nume tutelare della casa.
LA TOMBA A SANT’ANNA
Nell’ottobre 1923, la Duse, tornata ormai sulle scene per ragioni economiche, fu costretta a partire per una lunga tournèe negli Stati Uniti durante la quale, mentre si trovava nella città di Pittsburgh per alcune rappresentazioni, si ammalò di polmonite, e morì nella notte del 21 aprile del 1924. Testimoni raccontarono che, tra le sue ultime parole, ci fosse un pensiero per Asolo e il desiderio illusorio di tornare presto al suo adorato “nido“.
Dopo la morte, la salma dell’attrice fu trasportata in Italia a bordo della nave Duilio, che attraccò nel porto di Napoli, dove il feretro fu portato a terra. Le autorità italiane organizzarono un treno speciale per portare la salma della Duse da Napoli ad Asolo attraverso diverse regioni d’Italia, passando per Roma, dove furono celebrati i funerali solenni presso la basilica di S. Maria degli Angeli, e passando poi per Firenze, Bologna e infine Padova, venendo ovunque accolta da una folla immensa. L’ultimo viaggio di Eleonora Duse si concluse ad Asolo nella mattina del 12 maggio 1924, dove fu sepolta nel cimitero di Sant’Anna, poco distante dal centro della cittadina veneta.
La tomba dell’attrice si trova ancora oggi in un angolo appartato del suggestivo cimitero, protetta dall’ombra dei cipressi, in direzione del massiccio del Grappa, come ella aveva desiderato.
Anni prima, infatti, riguardo Asolo aveva scritto all’amico Marco Praga: “Questo sarà l’asilo per la mia ultima vecchiaia, e qui desidero essere seppellita. Ricordatelo, e se mai, ditelo.”
LA TORRE CIVICA DI ASOLO
LA GIOCONDA — 1899
Il Castello della Regina Caterina Cornaro, Asolo, Italy— – Opera propria
I palazzi di piazza G. Garibaldi
Il castello di Asolo; sullo sfondo, in basso, villa Scotti-Pasini e, in alto, la Rocca
Mercato dell’antiquariato
Veduta su Asolo dal Castello
I Portici del centro storico, VIA ROBERT BROWNING
Veduta aerea del castello
Villa Scotti Pasini, al centro della città, la cui facciata dà su piazza Garibaldi–dove visse Robert Browning—IMG_5308 –
Robert Browning (Camberwell, 7 maggio 1812 – Venezia, 12 dicembre 1889) è stato un poeta e drammaturgo britannico, la cui grande abilità con i componimenti drammatici, soprattutto monologhi drammatici, lo ha reso uno dei più importanti poeti della letteratura vittoriana.
Lorenzo Lotto, la Pala di Asolo (1506)
Affresco nella loggia del museo civico