IL FATTO QUOTIDIANO 10 SETTEMBRE 2019 –17 minuti fa::: Governo, diretta – Il Conte 2 ottiene la fiducia anche al Senato: 169 sì, i no 133 e 5 gli astenuti–Governo, diretta – Il Conte 2 ottiene la fiducia anche al Senato: 169 sì Salvini a M5s: “Siete passati da rivoluzione a voto di Monti”. Conte: “Voleva i pieni poteri, è diventato suo nemico chiunque lo ostacoli”.

 

IL FATTO QUOTIDIANO  10 SETTEMBRE 2019 –17 minuti fa (ORE 19,25)

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Governo, diretta – Il Conte 2 ottiene la fiducia anche al Senato: 169 sì. Salvini a M5s: “Siete passati da rivoluzione a voto di Monti”. Conte: “Voleva i pieni poteri, è diventato suo nemico chiunque lo ostacoli”

 

 

 

Il governo Conte 2 ha ottenuto la fiducia anche al Senato con 169 sì, 133 no e 5 astenuti. La nuova maggioranza sostenuta da M5s e Pd, sulla carta, nasce con otto voti di scarto rispetto alla maggioranza relativa e due in meno rispetto a quanti ne avevano i gialloverdi. Erano presenti 308 parlamentari, di cui 307 votanti e 11 assenti. Tra i 5 stelle ha scelto di astenersi in segno di polemica il senatore Gianluigi Paragone. Lo stesso ha fatto il democratico Matteo Richetti e i tre senatori dell’Svp. A favore del governo si sono schierati anche i senatori a vita: Mario Monti, Giorgio Napolitano (assente), Giuliana Segre.

 

 

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Il dibattito anche oggi, proprio come ieri a Montecitorio, è stato molto teso. Il centrodestra ha contestato la nuova maggioranza tra grida e cartelli. Applausi dai leghisti, in segno provocatorio, sono arrivati quando il senatore a vita Mario Montiha annunciato che voterà in favore del nuovo esecutivo: “Ho deciso di essere coerente con me stesso”, ha detto. In mattinata, mentre era in corso il dibattito a Palazzo Madama, è arrivata la notizia che Paolo Gentiloni è stato nominato commissario agli Affari economici Ue. Inoltre, nel pomeriggio è stato annunciato un vertice Pd-M5s-Leu per la riforma della legge elettorale: è il primo segnale che la nuova maggioranza si muove e si prepara contemporaneamente all’ultimo voto sul taglio dei parlamentari (a Montecitorio). Poco dopo è stato rettificato che l’incontro, per il momento, ha riguardato solo il Partito democratico.

La replica di Conte in Senato: “Salvini voleva i pieni poteri. Chiunque lo abbia ostacolato è diventato nemico”
Il presidente del Consiglio, che questa mattina si è limitato a consegnare il suo discorso senza pronunciarlo davanti all’Aula, ha replicato agli interventi dei parlamentari dopo le cinque ore di dibattito. E, anche oggi, lo scontro è stato con l’ex ministro dell’Interno che aveva preso la parola poco prima. Senza mai pronunciare direttamente il nome del leader del Carroccio, ha respinto le accuse di “tradimento” rievocando le ultime tappe che hanno portato alla crisi del governo gialloverde. “Se quello di assumere ‘pieni poteri’ “era lo schema”, ha detto il premier, usando ancora una volta parole molto nette, “è comprensibile che chiunque l’abbia ostacolato, tutti coloro che lo hanno fatto pur nel rispetto della Costituzione e per senso di responsabilità, siano diventati nemici. Gli amici di ieri, gli interpreti del cambiamento non diventano avversari ma nemici”. E ancora: “Assegnare ad altri le proprie colpe è il percorso più lineare per essere deresponsabilizzati a vita, un modo certo, non il migliore, per salvare la propria leadership”. E ai leghisti che, in coro, insistevano nel gridare “dignità”, Conte ha ribattuto: “Poi con calma nelle prossime settimane spiegherete al Paese cosa ci sia di dignitoso in tutti i repentini voltafaccia che ci sono stati in poche settimane”.

 

 

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