tratto da LA STORIA SIAMO NOI (Rai Storia) leggi qui: http://wp.me/pFjag-54u
Tratto da La storia siamo noi (Rai), l’enigma del vapore Ercole, la nave scomparsa nel nulla che trasportava la scottante contabilità della spedizione dei Mille. Partì da Palermo la sera del 4 marzo 1861. A bordo c’era Ippolito Nievo con altre settantanove persone tra equipaggio e passeggeri, e il Rendiconto nel quale si dimostrava, con meticolosa precisione, l’operato di tutta l’Intendenza delle finanze garibaldine. Nel fascicolo erano contenute notizie riservate, che non sarebbe stato opportuno rivelare perché avrebbe acclarato la pesante ingerenza del Governo di Londra nella caduta del Regno delle Due Sicilie. Nievo aveva dovuto gestire un ingente finanziamento in piastre d’oro turche proveniente dalle massonerie britanniche, che aveva favorito l’arrendevolezza di gran parte degli ufficiali borbonici e delle alte cariche civili duosiciliane: un’immobilità che aveva paralizzato l’Esercito e soprattutto la Marina borbonica, senza la quale il più grande Stato della penisola italiana, con la terza flotta europea di quel tempo, sarebbe difficilmente caduto. Il Vice Intendente era rimasto nauseato da ciò che aveva visto, da come veniva trattato il popolo siciliano e di come le cose erano andate contro le sue aspirazioni. Il rendiconto non arrivò mai a Napoli, da dove doveva proseguire per Torino. Il console amburghese Hennequin, che a Palermo curava gli interessi del Governo di Londra, aveva cercato di dissuadere Nievo dall’imbarcarsi su quella nave, ma il Vice Intendente non comprese il criptico messaggio dell’annunciata prima strage di Stato dell’Italia unita.
Insomma, le stragi di stato non sono una novità in Italia. Meno male che, se siamo fortunati, prima o poi vengono fuori, magari per i pronipoti.
Lo Stato unitario nasce con lo stigma della corruzione:il naufragio del piroscafo Ercole ha nascosto una scomoda verità: il sistema corruttivo della monarchia sabauda e degli inglesi per cooptare e dividere l’esercito borbonico e spianare la strada ai garibaldini. Tra i molti naufraghi Il trentenne,già affermato scrittore.Ippolito Nievo,amministratore della Finanza della spedizione dei Mille,determinato,per coerenza ideale e comportamentale,a consegnare conti e carte importanti ai suoi diretti superiori a Torino.Di episodi oscuri e tragici è costellata la nostra storia risorgimentale.Va sempre tuttavia sottolineato che un conto è riconoscere errori,violenze,sotterfugi della nuova classe dirigente nazionale,un altro mettere in discussione la giustezza e la necessità storica del Risorgimento,come fanno tanti revisionisti neoborbonici.Il revisionismo storico è sacrosanto finchè non diventa rovescismo,fino a negare la realtà del Risorgimento che nel bene e nel male ci ha fatto nazione.
GRAZIE, COME SEMPRE MOLTO ” OPPORTUNO “… DOMANI LO METTERO’ PRIMA DEL FILM, CI SONO TANTI CHE VEDONO LE COSE ANCHE DOPO MESI…CIAO, CHIARA
PER IL BLOG