ANSA.IT — 5 DICEMBRE 2019 ++ ARIANNA DI GENOVA, IL MANIFESTO DEL 4 DICEMBRE 2019 :: BART MOEYAERT ( Bruges, 1964 ) –” BIANCA ” — PRESENTAZIONE ALLA FIERA DELLA PICCOLA E MEDIA EDITORIA ” PIU’ LIBRI PIU’ LIBERI ” A ROMA ALL’EUR

 

 

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Bart Boudewijn Peter Moeyaert (Bruges, 9 giugno 1964) è uno scrittore belga specializzato in letteratura per ragazzi, vive e lavora ad Anversa.

Un romanzoÈ l’amore che non comprendiamo (Het is de liefde die we niet begrijpen), Milano, Salani, 2001 traduzione di Giancarlo Errico.

PER RAGAZZI ::

  • A mani nude (Blote handen, 1996), Milano, Bompiani, 1997 traduzione di Laura Pignatti
  • Baciami (Kus me, 1991), Milano, Bompiani, 1998 traduzione di Laura Pignatti
  • Bocciato (Terug naar af, 1986), Milano, Fabbri, 2006 traduzione di Laura Pignatti
  • La creazione con Wolf Erlbruch (De schepping, 2003), Roma, edizioni E/O, 2005 traduzione di Karim Wessell
  • Coraggio per tre (Durf voor drie, 2008), Milano, Rizzoli, 2009 traduzione di Dafna Fiano.
  • Fratelli (Broere, 2006), Milano, Rizzoli, 2011 traduzione di Laura Pignatti
  • Il club della via lattea (De Melkweg, 2011), Roma, Sinnos, 2016 traduzione di Laura Pignatti
  • Mangia la foglia! (Mansoor, 1996), Roma, Sinnos, 2016 traduzione di Alice Piaggio

 

 

ANSA.IT — 5 DICEMBRE 2019

http://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/libri/2019/12/05/lo-strano-pomeriggio-di-bianca-lultimo-libro-di-moeyaert_1761e7ca-0cf5-432b-9e2e-d85d1ea371f5.html

 

 

Lo “strano” pomeriggio di Bianca, l’ultimo libro di Moeyaert

“Presentazione-incontro” con i lettori alla Fiera di Roma

 

 

Bianca

€13,00

di Bart Moeyaertpp. Sinnos editore

Bianca ha dodici anni ed è sempre scontrosa, arrabbiata, intrattabile. E nessuno riesce davvero a capire i suoi silenzi e i suoi pensieri. O meglio, questo è quello che crede bianca.Ma poi, un pomeriggio, bianca si ritrova in casa la protagonista della sua serie Tv preferita. Vedere una famosa attrice nella vita di tutti i giorni, fa capire a Bianca che si può imparare a mettersi nei panni degli altri.Perché nessuno, alla fine, chiede scusa per caso.

” Bart Moeyaert descrive le relazioni al culmine della crisi con una immediatezza cinematografica, mentre la sua complessità narrativa suggerisce vie nuove da seguire. L’illuminante lavoro di Bart Moeyaert sottolinea il fatto che i libri per bambini e ragazzi hanno un proprio posto di rilievo nella letteratura mondiale.” ( rassegna stampa)

 

 

(ANSA) – ROMA, 05 DIC – In un solo pomeriggio possono succedere tante cose. Belle o brutte. Piccole e importanti. Si possono vivere avvenimenti capaci di farci cambiare o di consentirci di leggere meglio noi stessi. E la storia che racconta Bart Moeyaert, nel libro appena pubblicato da Sinnos editore, “Bianca”, tratta proprio di questo: di un momento in cui una bambina considerata, ingiustamente, dai più “intrattabile” cerca di fare i conti con i propri sentimenti e il proprio modo di essere.    Bart Moeyaert è uno degli scrittori fiamminghi più importanti che ha ricevuto da poco l’Astrid Lindgren Memorial Award, quello che viene considerato il Nobel della Letteratura per Ragazzi.    Ed è un autore molto amato, non solo per la profondità dei sentimenti che riesce a descrivere con grande immediatezza e levità, ma anche per il modo diretto con cui comunica con il suo pubblico. La presentazione di “Bianca”, alla Fiera della piccola e media editoria “Più libri più liberi” che si sta svolgendo in questi giorni a Roma, all’Eur, è infatti un piccolo show con i giovani lettori come protagonisti.    Gli studenti di varie scuole romane, che hanno già letto il libro, decidono di raccontare, loro all’autore, il modo in cui hanno vissuto la storia di “Bianca”. E lo fanno realizzando video e scattando foto in onore della “ragazza intrattabile”, che in realtà è solo un’adolescente sensibile, non ancora pronta a comprendere le convenzioni degli adulti, non ancora disposta ad affrontare il delicato equilibrio familiare che è costretta a vivere. Ma i giovani lettori e lo scrittore hanno ragionato insieme anche su alcune frasi che Bianca pronuncia nel libro come: “A volte il groppo in gola è piccolo. A volte non c’è. Ma ogni tanto è gigantesco. Ogni tanto è oggi”. Oppure quando il fratellino, Alan, parla con l’amico, Jazz, della luna: “Uno spicchio così fine che sembra la ciglia di un angelo…”.    La presentazione del libro si trasforma così in una sorta di happening e di scambio culturale tra i giovani lettori e l’autore, che si presta ben volentieri al gioco rispondendo anche a domande scomode, quasi tutte rigorosamente in inglese, come quella che gli rivolge Sofia (14 anni): “Che cos’è per lei il pensiero?”. In particolare, gli allievi delle scuole di Casal Finocchio e dell’Istituto comprensivo Padre Semeria realizzano un booktrailer unico che colpisce Moeyaert e la fondatrice di Sinnos, Della Passarelli, che, dopo la presentazione ufficiale del romanzo, si fermano a parlare a lungo con gli studenti anche all’interno degli stand della Fiera.    Lo scrittore fiammingo ha pubblicato con la casa editrice romana altri due libri: Il ‘Club della Via Lattea’ nel 2016 e ‘Mangia la foglia’ nel 2018. (ANSA).

 

IL MANIFESTO DEL 4 DICEMBRE 2019

https://ilmanifesto.it/una-ragazzina-intrattabile-e-la-normalita-della-diva-tv/

 

CULTURA

 

Una ragazzina intrattabile e la normalità della diva tv

In fiera. A «Più libri più liberi», oggi lo scrittore fiammingo Bart Moeyaert presenterà il suo romanzo «Bianca», edito da Sinnos

Lo scrittore Bart Moeyaert

Lo scrittore Bart Moeyaert

 

 

Arianna Di Genova

EDIZIONE DEL  04.12.2019

PUBBLICATO4.12.2019, 0:06

AGGIORNATO3.12.2019, 19:15

 

Bianca è una ragazzina arrabbiata, ha una situazione difficile a casa da gestire – fratello malato di cuore, padre ricollocato altrove con nuova compagna, madre affaticata da una quotidianità irta di stress. Così, per nascondersi meglio, aderisce allo stereotipo dell’adolescente «intrattabile». Ma in un momento inaspettato di un banale pomeriggio, qualcosa cambia e le cose cominciano a funzionare da una prospettiva rovesciata: la protagonista della sua serie tv preferita – Billie King – se ne sta seduta sulla poltrona domestica e ha un figlio che è amico del fragile fratellino Alan. L’incursione della fiction nella vita, mescolando i piani, scombina le idee precostituite, accogliendo in cucina – e nel disastro apparente di quella famiglia – i divi e le loro battute. Un’attrice e poi un’altra ancora inventano una possibile «normalità», oltre i ruoli.

Bart Moeyaert, lo scrittore fiammingo di Bianca (Sinnos, pp. 144, euro 13, traduzione di Laura Pignatti), oggi ospite a Più libri più liberi, è convinto che «un libro possa migliorare la vita, offrire una nuova visione del mondo, soprattutto in giovane età».

L’IMPORTANTE, sottolinea l’autore (cui quest’anno è stato conferito l’Astrid Lindgren Memorial Award), è non tentare di ammaestrare i bambini con la propria scrittura. «Ho sempre desiderato avere accanto adulti che potessero fornirmi una buona ispirazione senza dirmi ’come avrei dovuto vivere’, semplicemente mostrandomi come vivevano loro stessi. Adulti con una certa aura, coraggio e carattere». Moeyaert, già nel catalogo Sinnos con Il club della Via Lattea e Mangia la foglia, non ha reticenze e non considera disdicevole esprimere il proprio debito creativo verso qualcuno. Le sue radici sono ben salde e si sono abbeverate alla fonte inesauribile di Astrid Lindgren.

«QUANDO AVEVO SETTE ANNI ho imparato a leggere e, attraverso Il libro di Bullerbyn, ho scoperto questa scrittrice – ha testimoniato nel discorso da vincitore del premio Alma 2019 -. Sei bambini in un villaggio con tre fattorie era qualcosa che potevo immaginare facilmente. Noi eravamo sette ragazzi in una sola casa, eravamo noi stessi una sorta di ’Bullerbyn’, ma stipati in una unica abitazione, a Karel van Manderstraat vicino a Bruges, nelle Fiandre».

«Da quando sono nato – continua lo scrittore – sono un corpo che ha immagazzinato ricordi. È un buon deposito da cui pescare a piene mani per costruire storie». Moeyaert sostiene che non esistano romanzi utili, ambasciatori – loro malgrado – di un messaggio. «Dalla letteratura non si deve imparare nulla o almeno non è quello il suo obiettivo. Sarà il lettore/lettrice a decidere se quel libro ha arricchito o mutato le sue idee intorno al mondo».

ED È PROPRIO quel che accade a Bianca, la ragazzina dodicenne che vediamo prima muoversi goffa schivando le emozioni, chiudendosi a porcospino di fronte alle richieste della madre e poi aprirsi per diventare «trattabile», pronta al confronto con la realtà.

A metterla sottosopra è stata anche la scoperta che i fantasmi televisivi sono personaggi antieroici, che sfoderano, come tutti, una imperfetta umanità. In mezzo, c’è stata la possibilità di essere «vista» senza la paura di venir giudicata severamente e sentirsi un’eterna creatura inadeguata. Bianca, allora, diventa audace: non vuole più rimanere sospesa nel weekend ad attendere il padre e la compagna che la verranno a prendere; al contrario, desidera essere chiara e sapere a che ora andrà via con loro perché «a forza di aspettare diventi una lumaca». Non sa neanche se dirà mai a Cruz che è dispiaciuta per i comportamenti antipatici che l’hanno contraddistinta fin qui; probabilmente non lo farà, ma intanto le offrirà un disegno che ha realizzato solo per lei. «Quando scrivo – dice Bart Moeyaert – non ci sono espedienti narrativi che utilizzo per adulti o per i bambini. Mi concentro sulla voce che racconterà la storia. Chi legge, non deve sentire quella voce dal di fuori, ma essere trascinato direttamente dentro la testa, catapultato fra i pensieri di Bianca».

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  1. Donatella scrive:

    La letteratura per ragazzi contiene dei veri e propri capolavori. Se non sono dei capolavori dal punto di vista letterario incidono comunque molto sulla personalità in crescita dei giovani. Per questo sono importantissimi.

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