ansa.it — 25 dicembre 2019
Francia blocca esportazione opera di Cimabue, ‘tesoro nazionale’
‘Cristo deriso’, trovato in una cucina, venduto per 24 milioni
La Francia ha bloccato l’esportazione di un’opera di Cimabue, ‘Cristo deriso’, ritrovato nella cucina di un’anziana signora francese e venduto all’asta da Acteon in ottobre per 24 milioni di euro, la cifra più alta mai pagata per un’opera medievale. Per decenni – ricorda il Guardian – il quadro è rimasto appeso sul muro sopra ai fornelli di una cucina di Compiegne, a nord di Parigi, prima di essere notato dal responsabile di una casa d’aste che era nell’abitazione per valutarne il mobilio. Esperti dei laboratori specializzati Turquin di Parigi hanno successivamente attribuito il piccolo dipinto su legno (26 x 20 cm) al maestro vissuto nel ‘200. Ma dopo che il ‘Cristo deriso’ è stato comprato da anonimi collezionisti Usa, lo stato francese lo ha classificato come “tesoro nazionale” e ne ha bloccato l’esportazione.
Per legge, le autorità francesi hanno ora 30 mesi per trovare i fondi necessari a ricomprare il quadro. Nelle intenzioni del ministero della Cultura transalpino, il ‘Cristo deriso’ dovrebbe andare ad affiancare la ‘Maestà del Louvre’ dell’artista italiano che si trova nel museo parigino.
Il Ministro, Franck Riester, dice che il provvedimento “ci dà il tempo per mobilitare tutti gli sforzi volti a far restare quest’opera eccezionale nelle nostre collezioni nazionali”. Il quadro, secondo i periti di Turquin, faceva parte di un dittico dipinto da Cimabue attorno al 1280, nel quale apparivano otto scene (quattro per pannello) della passione e crocifissione di Cristo.
LA MAESTA’ DI CIMABUE AL LOUVRE
DETTAGLIO DEL VOLTO DELLA MADONNA–Fabrizio Chiti – Opera propria
DETTAGLIO DEL BAMBINO –Fabrizio Chiti – Opera propria
DETTAGLIO DELL’ANGELO —Fabrizio Chiti – Opera propria
CIMABUE, MAESTA’ CON SAN FRANCESCO, ASSISI ( 1288-1292 )
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Madonna Rucellai, Firenze (1285 circa), Duccio di Buoninsegna –
Madonna Rucellai, o Madonna dei Laudesi, tempera su tavola (cm 290 x 450) – Firenze, Galleria degli Uffizi
Cimabue, Maestà di Santa Trinita, Firenze (1290-1300 circa)
Giotto, Maestà di Ognissanti, 1310-1315 circa, Uffizi, Firenze
I FURTI NAPOLEONICI
Secondo lo storico Paul Wescher, le spoliazioni napoleoniche rappresentarono “il più grande spostamento di opere d’arte della storia”, che provocò anche diversi danni in quanto “è difficile stabilire con esattezza quante opere d’arte di valore unico andarono distrutte o disperse in quei giorni”
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