ALEXANDER CALDER ( 1898-1976 )—UNA PRIMA PARTE DELLA VITA E IL SUO STUDIO A ROXBURY NEL CONNECTICUT – DAL 1933

 

 

 

Alexander Calder (1898 – 1976, American) Cats in Art at The Great Cat

Alexander Calder ( pr. ” Colder “) (Lawnton, Oklahoma,  22 luglio 1898 – New York, 11 novembre 1976) è stato uno scultore statunitense.

È famoso per l’invenzione di grandi sculture di arte cinetica chiamate mobile ( pr. mobile ) 

 

 

Oklahoma - Wikipedia

 

Oltre alle opere di scultura, mobile e stabile, Alexander Calder si dedicò anche alla pittura, alle litografie e alla progettazione di giocattoli, arazzi, tappeti e gioielli.

 

 

Alexander Calder: Monumental Sculpture, Rome, October 29, 2009–January 30, 2010 | Gagosian

 

 

 

 

 

Alexander Calder (1898-1976)

 

 

 

 

Alexander Calder - Two Moons | 20th Century & Contemporary Art Evening Sale London Wednesday, June 26, 2019, Lot 9 | Phillips

DUE LUNE

 

 

 

 

ALEXANDER CALDER PRESENTA IL SUO ” CIRCO ” — 3.49

 

 

 

DA: 

PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI, ROMA

 

Palazzo delle Esposizioni, le ultime iniziative online

 

 

https://www.palazzoesposizioni.it/pagine/mostre-archivio-mostre-archivio-mostre-2009-calder-la-biografia-di-alexander-calder

 

 

 

 

BIOGRAFIA ALEXANDER CALDER

Alexander Calder nacque nel 1898, secondogenito in una famiglia di artisti: il padre era scultore, la madre pittrice. Trascorse l’intera infanzia spostandosi con la famiglia nell’intero territorio degli Stati Uniti perché il padre, Alexander Stirling Calder, riceveva commissioni dalle istituzioni pubbliche. I genitori lo incoraggiavano alla creatività, e fin dagli otto anni Alexander poté sempre disporre di uno studio tutto per sé, dovunque la famiglia abitasse. A Natale del 1909 regalò ai genitori due dei suoi primi lavori: un cagnolino e un’anatra ottenuti ritagliando e modellando una lastra di ottone; l’anatra è una scultura cinetica, con un colpetto oscilla avanti e indietro. Aveva undici anni appena, ma la sua disinvoltura nella manipolazione dei materiali era evidente. Pur essendo così dotato, il giovane non intraprese subito la carriera artistica; dopo il liceo si iscrisse allo Stevens Institute of Technology, un istituto universitario specializzato nelle materie scientifiche e tecniche, laureandosi in ingegneria nel 1919, e poi, per parecchi anni, svolse le mansioni più varie: ingegnere idraulico e nell’industria automobilistica, supervisore dei tempi di lavoro in un cantiere per l’abbattimento degli alberi e la lavorazione del legname, fuochista nel locale caldaie di una nave. Trovandosi appunto in navigazione da New York a San Francisco, una volta che era rimasto a dormire in coperta, al risveglio poté vedere, alle estremità opposte dell’orizzonte (la nave era al largo della costa guatemalteca), una splendida alba e una luminosa luna piena. Calder rimase profondamente colpito da quest’esperienza, che avrebbe continuato a rievocare per tutta la vita.La decisione di diventare un artista seguì di lì a poco, e nel 1923 Calder si trasferì a New York, iscrivendosi alla Art Students League, una scuola d’arte impostata in modo non convenzionale. Inoltre la «National Police Gazette» lo assunse come disegnatore, e nel 1925 gli affidò l’incarico di seguire per due settimane i circhi Ringling Brothers e Barnum & Bailey, illustrandone le esibizioni in una serie di schizzi. Lo scultore non avrebbe mai abbandonato l’interesse per il circo; dopo essersi trasferito a Parigi nel 1926 creò il Cirque Calder [Circo Calder], un’opera complessa e irripetibile realizzata come un assemblaggio di minuscoli artisti, animali, attrezzi di scena simili a quelli usati dai Ringling Brothers, fatti con filo metallico, cuoio, stoffa, materiali di ricupero vari. Calder lo aveva progettato in modo che si potesse manovrarlo a mano; ogni pezzo era di dimensioni abbastanza ridotte da trovare posto in un grande baule, che l’artista portava con sé, riuscendo così ad allestire uno spettacolo ovunque si trovasse. Il primo ebbe luogo a Parigi di fronte a un pubblico di amici e colleghi e fu seguito da una serie di rappresentazioni, a Parigi come a New York, che ebbero grande successo. Le esibizioni del Cirque Calder duravano spesso un paio d’ore ed erano piuttosto elaborate; si può dire che abbiano anticipato di quarant’anni la nascita della performance ( ” Nel linguaggio della critica d’arte, forma di esibizione nata negli anni Settanta del Novecento, basata sull’improvvisazione, sul coinvolgimento del pubblico e sull’impiego di tecniche multimediali “, Treccani ) .

L’artista scoprì che per il suo circo gli piaceva lavorare con il fil di ferro, e ben presto cominciò a ricavare da questo materiale sculture in cui ritraeva gli amici e i personaggi di spicco del tempo. Nel 1928, quando la fama delle sue facoltà inventive aveva cominciato a diffondersi, la Weyhe Gallery di New York lo presentò con una prima mostra personale, seguita ben presto da altre esposizioni, ancora a New York e poi a Parigi e a Berlino. Di conseguenza Calder trascorreva molto tempo in viaggio sui transatlantici tra Europa e America, e proprio durante una di queste traversate conobbe Louisa James (lo scrittore Henry James era il suo prozio), con la quale si sposò nel gennaio 1931. Nello stesso periodo lo scultore stringeva amicizia con molti artisti e intellettuali divenuti famosi all’inizio del Novecento: Joan Miró, Fernand Léger, James Johnson Sweeney, Marcel Duchamp.

Nell’ottobre 1930, visitando lo studio parigino di Piet Mondrian, Calder rimase profondamente colpito da una parete tutta cosparsa di rettangoli di cartone colorato, che il pittore spostava di continuo per i suoi esperimenti compositivi. Come raccontava l’artista negli anni seguenti, l’episodio lo aveva «scioccato», orientandolo definitivamente verso l’astrattismo totale. Nelle tre settimane dopo essere stato nello studio di Mondrian si dedicò a realizzare in esclusiva dipinti astratti, ma questo servì solo a fargli capire che in effetti le sue preferenze andavano alla scultura.

Poco dopo fu invitato a far parte di Abstraction-Création [Astrazione-Creazione], un autorevole gruppo di artisti (fra i quali Arp, Mondrian, Hélion) dei quali era diventato amico. L’autunno del 1931 segnò una svolta importante nel suo percorso creativo: Calder realizzò la sua prima vera scultura cinetica, dando vita a un genere artistico del tutto nuovo. Per il primo oggetto di questo tipo, reso mobile da un sistema di manovelle e motori, Marcel Duchamp trovò il termine «mobile», una parola francese comparabile all’italiano «movente», che contiene un’allusione al moto ma anche alla motivazione. Poco dopo lo scultore avrebbe rinunciato agli aspetti meccanici di questi lavori, rendendosi conto di poter realizzare mobiles capaci di oscillare da sé grazie alle correnti d’aria.

Per distinguere dalle altre le opere non cinetiche di Calder, gli oggetti fissi, Jean Arp li battezzò «stabiles».

 

USA. Roxbury, Connecticut. 1963. Sculptor Alexander CALDER in his studio. – Barbara Picci

USA. Roxbury, Connecticut. 1963. Sculptor Alexander CALDER in his studio. ( Lo studio )

foto di Barbara Picci: https://barbarapicci.com/– che ha un bellissimo blog!

Connecticut - Wikipedia

il Connecticut

che fa parte del ” NEW ENGLAND ”

 

USA-alla-scoperta-del-new-england

NEW ENGLAND

 

 

LO STUDIO DI CALDER

 

 

 

Alexander Calder dans son studio de Roxbury, Connecticut by Andreas Feininger on artnet

CALDER NEL SUO STUDIO A ROXBURY

 

Alexander Calder's Studio' Photographic Print | AllPosters.com

 

Estate of Pedro E. Guerrero | Alexander Calder's Paint Studio, Sache, France | 1965 | Edward Cella

 

Roxbury – Pedro E. Guerrero

 

Alexander Calder: In Defiance of Gravity | by MiA Collective Art | MiA Collective Art | Medium

 

 

Alexander Calder: In Defiance of Gravity | MiA Collective Art

 

Alexander Calder

 

 

Nel 1933 i Calder lasciarono la Francia per rientrare negli Stati Uniti, dove acquistarono una vecchia casa colonica a Roxbury, nel Connecticut, alla quale era annesso un locale un tempo usato come ghiacciaia: questo, ristrutturato, divenne lo studio dell’artista. Nel 1935 nacque la loro primogenita, Sandra, e nel 1939 Mary, la seconda figlia.

 

 

OGGI CI FERMIAMO QUI — UN ALTRO GIORNO LA SECONDA PUNTATA

CHI VOLESSE FINIRE LA BIOGRAFIA DI CALDER :::

NEL LINK DEL PALAZZO DELLE  NAZIONI, SOPRA

 

HARTFORD E’ LA CAPITALE DEL CONNECTICUT

Vista aerea del centro di Hartford, CT Foto stock - Alamy
Hartford 2<sup>n</sup><sup>d</sup> Richest City In America? - Hartford Courant
Connecticut Municipal Bonds | Roosevelt & Cross Incorporated
Casa Emigranti Italiani - HARTFORD AND CONNECTICUT
Connecticut - Government and society | Britannica
Kapitol, Hartford, Connecticut, Stany Zjednoczone Ameryki Zdjęcia ze zbiorów - FreeImages.com
Capital Building at Sunset - Picture of Connecticut State Capitol, Hartford - Tripadvisor
FOTO TRIPADVISOR
Connecticut - HISTORY
Mappa MICHELIN Connecticut - Pinatina di Connecticut ViaMichelin
Map Of Connecticut State Immagini e Fotos Stock - Alamy

VIDEO, 9 minuti ca–di  Federico Buffa e Marco Zucchi

https://www.youtube.com/watch?v=-HGHVsG6zLs

Thomas Hooker Immagini e Fotos Stock - Alamy
Thomas Hooker Immagini e Fotos Stock - Alamy

Thomas Hooker (5 luglio 1586-7 luglio 1647) è stato un prominente Puritano leader coloniale, che ha fondato la Colonia del Connecticut dopo aver dissentito dai leader puritani nel Massachusetts. Era conosciuto come un oratore eccezionale e un sostenitore del cristiano  suffragio universale.

Chiamato oggi “il padre di Connecticut”, Il Rev. Thomas Hooker era una figura imponente nel primo sviluppo del New England coloniale. Fu uno dei grandi predicatori del suo tempo, uno scrittore erudito di argomenti cristiani, il primo ministro del Cambridge, Massachusetts, uno dei primi coloni e fondatori sia della  città di Hartford che dello stato del Connecticut, e citato da molti come fonte di ispirazione per “Ordini fondamentali del Connecticut”, che alcuni hanno definito la prima costituzione democratica scritta al mondo che istituisce un governo rappresentativo.

File: La fattoria dei cuculi Little Baddow.jpg

FATTORIA DEI CUCULI

Peterkirk–AUTORE DELLA FOTO E DELLA NOTA

Questa casa del XVII secolo è degna di nota per essere stata la dimora di Thomas Hooker “The Father of American Democracy” e di John Eliot “Apostle to the Indians” (cioè i nativi americani)

DA:

https://en.wikipedia.org/wiki/File:Cuckoos_Farm_Little_Baddow.jpg

 

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