CALCATA VECCHIA ( C’E CALCATA NUOVA ), SALVATA DAGLI HIPPIES NEGLI ANNI ’70 E PAOLO PORTOGHESI, FAMOSO ARCHITETTO CHE HA COSTRUITO QUI LA SUA CASA CON UN PARCO MERAVIGLIOSO

 

 

Paolo Portoghesi biografia

Paolo Portoghesi (Roma, 2 novembre 1931) è un architetto, accademico e teorico dell’architettura italiano, esponente della corrente del Postmodernismo.

 

 

Borgo di Calcata Vecchia, Viterbo in Lazio - e-borghi

 

Calcata (Cargàta in dialetto locale) è un comune italiano di 878 abitanti della provincia di Viterbo nel Lazio. Dista dal capoluogo circa 45 km.

 

 

 

Un luogo magico nella valle del Treja: Calcata – www.italiauomoambiente.it

 

 

 

 

 

 

 

Guide Turistiche Calcata - Guide Turistiche Viterbo

 

 

 

 

 

Case a Calcata, Viterbo — idealista, N.1 in Italia

 

 

 

 

 

https://www.bandierearancioni.it/

 

 

 

 

 

 

 

LUOGHI DELL'ARTE (CALCATA) “MARIJKE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE” | art-paper.it

 

 

 

 

 

 

Calcata, tra le botteghe hippie e il mito delle streghe

Calcata è un piccolo comune della provincia di Viterbo. Il suo centro storico è arroccato su una montagna di tufo e domina la Valle del fiume Treja. Al borgo si accede dall’unica porta che si apre sulle mura.

 

di Claudio Cucciatti

Calcata (Viterbo)

Un borgo, in provincia di Viterbo, che in epoca fascista ha rischiato di sparire: volevano demolirlo per l’instabilità della montagna di tufo su cui poggia

07 GIUGNO 2021

comune di calcata — foto

 

Il canto delle streghe, l’invasione degli hippie, le botteghe di artisti provenienti da ogni angolo del mondo. Sono soltanto alcuni degli elementi che rendono Calcata, in provincia di Viterbo, un luogo affascinante e per questo tra i più visitati del Lazio. Un borgo che in epoca fascista ha rischiato di sparire per una legge speciale che ne voleva la demolizione, data l’instabilità della montagna di tufo su cui poggia. Rupe da cui domina la valle del Treja. Le costruzioni di epoca medievale sono ancora in piedi, ma la minaccia d’abbattimento provocò lo spopolamento della zona, spingendo i residenti a trasferirsi in pianura, a Calcata Nuova.

 

 

 

E così l’insediamento, che all’epoca dell’imperatore Adriano era una delle fattorie periferiche allestite per sfamare Roma, per buona parte del Novecento ha ospitato una manciata di irriducibili, spettatori inermi della decadenza del paese. Fino agli Anni Settanta, quando gli hippie romani in fuga dalla frenesia della Capitale e dalle briglie del capitale, l’hanno individuata come quartier generale di una società da rifondare. E gli artisti, giunti perlopiù da Stati Uniti, Belgio e Olanda, come buen retiro a basso costo dove aprire una bottega, trasformando in poco tempo il borgo in un’accademia all’aria aperta. A salvare Calcata Vecchia, e a legittimare l’occupazione garibaldina dei suoi nuovi abitanti, negli Anni Novanta è arrivato un decreto legge.

 

 

Da una storia di disobbedienza sono nati così poli artistici che attirano migliaia di turisti ogni anno. E che, con il Lazio a lungo in zona gialla, anche durante la pandemia non hanno mai smesso di accogliere curiosi. Le maschere di cuoio di Francesco Carlino, il presepe di Marina Petroni e la galleria di Giancarlo Croce che conserva la scala che conduce sottoterra, al nocciolo del blocco di tufo su cui sorge Calcata. Un’esperienza per cuori forti.

 

 

 

Su appuntamento si aprono anche le porte della casa dell’architetto Paolo Portoghesi. Oltre al suggestivo Museo della civiltà contadina.

“Quest’anno – spiega Patrizia Peron, consigliere comunale di Calcata con delega alla Cultura – sono aperti punti vendita di prodotti a chilometro zero. Gli ingressi al borgo, dall’unica porta d’accesso agibile, vengono contingentati per evitare assembramenti. Ma, con un po’ di pazienza, si entra. Ne vale davvero la pena”.

 

 

comune di calcata — foto anche sopra

 

video, 1.08

blob:https://video.repubblica.it/21f2b0e8-b4a0-4ff9-a212-cbcd0d0e7d64

 

 

 

Il Palazzo Baronale degli Anguillara di Calcata torna a nuova vita | TusciaTimes.eu (.it)

PALAZZO DELL’ANGUILLARA

 

Dopo il trasferimento degli abitanti a Calcata Nuova, il Palazzo dagli anni ’70 è rimasto in stato di abbandono per lunghi anni, puntellato in alcune sue parti e privo di una porzione del tetto. Acquistato dal Parco, è stato completamente ristrutturato con un progetto di restauro avviato nel 1995 e affidato all’architetto Paolo Portoghesi. Questo intervento ha segnato il pieno recupero della struttura, che ora ospita gli uffici del Parco stesso.

 

 

Ipazia a Calcata"

 

 

Nel 2015 sono stati realizzati importanti lavori di restauro conservativo nel piano seminterrato, utilizzato in passato anche come forno pubblico. La grande sala con volte a crociera, come gli altri ambienti con copertura a botte che su di essa si affacciano, è senza dubbio la zona più antica del palazzo. Probabilmente adibita originariamente a salone di rappresentanza, è stata ampiamente rimaneggiata nei secoli, fino a essere destinata, sul finire del XVIII secolo, a cucine e magazzini. La realizzazione del forno ne aveva compromesso le decorazioni pittoriche, ricoperte negli anni dalle inevitabili patine di nero fumo.

 

2015  – RESTAURO DEI LOCALI DELL’ANTICO FORNO

 

Gli interventi hanno riguardato proprio le superfici dipinte delle volte, delle pareti e del forno. La rimozione di spessi strati di pittura mista a caligine ha riportato alla luce affreschi di grande interesse, di cui si era persa memoria e che rimandano alla potente famiglia degli Anguillara.

 

 

 

 

A dominare il borgo è il palazzo Baronale appartenuto alla nobile famiglia degli Anguillara. Edificio che ospita oggi gli uffici del Parco regionale della Valle del Treja e che conserva gli affreschi raffiguranti i lanzichenecchi. Leggenda vuole che uno di loro, che aveva rubato il Santo prepuzio in San Giovanni in Laterano a Roma, venne arrestato proprio a Calcata. All’interno  della cella in cui era rinchiuso, nascose la reliquia che venne trovata trent’anni dopo e sistemata dai cittadini all’interno della chiesa del paese.

 

 

Calcata, rischio contagi: ingressi contingentati al centro storico

 

 

Oltre all’arte, Calcata ha un rapporto stretto con la natura che la circonda. Il Museo di Arte nella Natura Opera Bosco, immerso nella valle del Treja, è uno spazio aperto dove gli artisti realizzano installazioni con il materiale ricavato dal bosco. Ogni anno, a settembre, si tiene l’Eco Festival, che ospita spettacoli, musica e corsi green finanziati dalla Regione Lazio su come riconoscere le erbe aromatiche, preparare cibi fermentati e fare il sapone. Nel 2020 il tema è stato “orti e libri”, con agricoltori ed editori coinvolti insieme. “Il nostro intento – prosegue Peron – è promuovere il turismo sostenibile agevolando la relazione tra il viaggiatore e il territorio”.

I sentieri che dal borgo si immergono nella valle del Treja sono perfetti per escursioni e trekking. Quelli più suggestivi conducono alle cascate del Monte Gelato. Anche chi decide di stazionare tra i vicoli del paese, però, potrà godersi la stessa dose di magia. Si racconta infatti che, quando si alza il vento, per le strade di Calcata si oda il canto delle streghe. Basta un po’ d’immaginazione per sentirlo, la stessa che ha portato a splendere un borgo condannato a sparire.

 

REPUBBLICA DEL 7 GIUGNO 2021

https://www.repubblica.it/dossier/cronaca/turismo-2021/2021/06/07/news/calcata_botteghe_artisti_hippie_streghe-304456187/

 

 

 

 

 

QUI SOTTO TROVATE QUELLO CHE AVEVO TROVATO SULLA CASA DI PAOLO PORTOGHESI E ANCHE SU CALCATA VECCHIA–

SIAMO STATI A CALCATA, UN BELLISSIMO BORGO DI MENO DI MILLE ABITANTI, IN PROVINCIA DI VITERBO NEL LAZIO — +++ VILLA E PARCO DELL’ARCHITETTO PAOLO PORTOGHESI ( 1931 ) — CHE ABITA LI’ A CIRCA 40 KM DA ROMA…

Condividi
Questa voce è stata pubblicata in GENERALE. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *