La Pieve di San Lorenzo di Panico è una chiesa romanica che si trova nella frazione di Panico del comune di Marzabotto, nella Città metropolitana di Bologna. Documenti attestano l’esistenza della chiesa già nel 1030, anche se probabilmente la costruzione è stata terminata nel XII secolo.
La facciata
– Opera propria
La pianta presenta tre navate e la parte presbiteriale si trova in posizione leggermente rialzata rispetto all’area riservata ai fedeli
Interno della Chiesa
– Opera propria
foto notturna dell’Interno
– Opera propria
una migliore foto dell’interno
da : https://www.beweb.chiesacattolica.it/edificidiculto/edificio/64956/Chiesa+di+San+Lorenzo+di+Panico
La struttura è realizzata con conci squadrati di arenaria e la sua struttura ci riporta ad ricorda altri edifici costruiti dai maestri comacini tra Emilia e Toscana attorno all’XI secolo come ad esempio la pieve di San Pietro di Romena. Di notevole interesse sono alcuni capitelli delle colonne nonchè i bassorilievi presenti internamente ed esternamente all’abside.
Dirimpetto alla chiesa, separato dal corso del fiume reno, sorgeva il castello dei Conti di Panico, distrutto con macchine da guerra per mano dei bolognesi nel 1325. Ai piedi dello sperone roccioso in cui sorgeva il castello, è presente un ponte a tre arcate che ricalca quello romanico danneggiato da eventi bellici nel secondo conflitto mondiale.
da : FAI –https://fondoambiente.it/luoghi/chiesa-di-san-lorenzo-di-panico?ldc
BORGO DI PANICO E I CONTI DI PANICO
segue da : https://www.bologna.bo/borgo-di-panico/
Tra i colli di Bologna sorge un piccolissimo borgo chiamato Panico, una frazione del più noto Comune di Marzabotto.
Il nome Panico, che potrebbe ricordare la paura, trae in realtà origine da uno dei cereali minori che veniva diffusamente coltivato in queste zone, il panico appunto, molto simile al miglio e che secondo alcune fonti darebbe anche origine al nome “Borgo Panigale”.
Raggiungibile a piedi dal sentiero CAI che parte da Luminasio, la piccola frazione di Panico viene spesso attraversata senza prestare molta attenzione alla sua storia.
Complice la bellezza del paesaggio, si fa presto a dimenticare le origini di questo sentiero, che è da percorrere preferibilmente in tarda primavera o inizio estate.
Panico, infatti, ha una storia abbastanza particolare. Durante tutto il Medioevo, i Conti di Panico furono i dominatori incontrastati di questo angolo di Appennino, con grandi possedimenti in tutta la valle del Reno. Dopo aver combattuto duramente contro il Comune di Bologna per oltre mezzo secolo, furono gli ultimi feudatari di tutta la Provincia ad essere sconfitti alla fine del 1300 e costretti ad abbandonare i loro castelli fra le montagne.
Infatti, quando attorno alla metà del 1200 il Comune di Bologna si rafforzò, molti dei feudatari si allearono completamente con la città, altri invece, si accordarono, sia per poter mantenere il loro patrimonio, almeno in parte, sia per non perdere il loro ruolo politico e sociale. Pochi altri, come appunto i Conti di Panico, furono duramente avversi e si opposero fino alla fine alle richieste di Bologna.
La cosa non deve stupire perchè, anche se spesso non si tende a considerarla parte della storia della nostra Regione, infuriava in quei tempi la lotta fra Guelfi e Ghibellini e mentre Bologna aveva sposato la fazione Guelfa, i Conti di Panico erano fedeli vassalli dell’Imperatore e, contrari ai Guelfi, non cedettero ad alcun compromesso.
Il castello principale dei Conti di Panico si trovava sull’enorme e bellissima rupe che sovrasta la Pieve di Panico, da cui si dominava l’intero fondovalle. Purtroppo la fortezza fu completamente distrutta dai Bolognesi nel 1307, ma guardando la rupe, si fa presto ad immaginare questi Duchi di montagna, asserragliati tra le meraviglie della loro terra.
Oggi possiamo invece ammirare l’imponenza del grande ponte romano e visitare la bellissima Pieve Romanica, restaurata alla fine del 900.
Senza dubbio alcuno, merita una visita la Basilica di San Lorenzo Martire, situata a pochi passi dal sentiero e ben segnalata.
Ma l’attrattiva principale è senz’altro la visione che si ha della rupe quando, alla fine del percorso che parte da Luminasio, veniamo colpiti dalla vista di questa splendida roccaforte naturale
DAL FACEBOOK BOLOGNA DA RISCOPRIRE
non sarà quella dei conti di Panico, questa riguarda il Monte Adone vicino a Badolo ( sempre Bologna.. )
E’ curiosa la parola “panico” che può identificare sia lo sgomento universale (pànico) sia l’umile cereale (panìco). Comunque il “pan” iniziale ci fa pensare a qualcosa di grande, legato alla natura: si può pensare all’immensità e al mistero che ci circonda ma anche al cibo che può mantenere uomini ed animali.
Bellissimo il Borgo di Panico e la chiesa, dove penso si potrebbe pregare davvero.