ORE 14:11 DATO L’AUTRICE CHE E’, LA NOSTRA CARA JANE AUSTEN CHE RIMANE VIVISSIMA NEI SECOLI CHE PASSANO, RIPORTO QUESTA FRASE—ANCHE SE CHIARA DIREBBE CHE OGGI VALE SOLO PER UNA RAGAZZA GIOVANE MOLTO INNAMORATA // INVECE UN RAGAZZO, VALERIO, HA CHIESTO AD UNA RAGAZZA DI SPOSARLO DOPO QUINDICI GIORNI DI CONOSCENZA-FREQUENTAZIONE—// L’ARTE DI UN AUTORE, SE E’ UNA CLASSICO, RIMANE…I COSTUMI SOCIALI / I RAPPORTI TRA I SESSI -GRAZIE AL CIELO—CAMBIANO—VOI COSA NE DITE? MI AUGURO CHE IL VOSTRO PENSIERO SIA: CAMBIANO TROPPO TROPPO LENTAMENTE!

★★★★☆
L’immaginazione di una donna è molto veloce; salta dall’ammirazione all’amore e dall’amore al matrimonio in un momento. 

 

 

 

 

 

Jane Austen (Steventon16 dicembre 1775 – Winchester18 luglio 1817)

chiara ci sente in questa affermazione di Jane Austen (di cui non è dato il contesto-cosa grave–) un certo disprezzo “per la donniciola” mentre lei…
Prendendo ad esempio il suo romanzo piu’ famoso: “Orgoglio e pregiudizio”….Ma prima vi fornisco prima un riassunto della trama, il piu’ breve che ho trovato,  che si deve a giotto ulivi:
Dal film:               Elisabeth e Darcy


La signora Bennet ha cinque figlie che desidera maritare. Quando viene a sapere che a Longbourne, dove vive, verrà a stare un ricchissimo scapolo, Mr. Bingley, che prenderà in affitto una delle più belle residenze della zona, Netherfield Park, si adopera per catturarne l’attenzione. Bingley apparirà per la prima volta in pubblico ad un ballo, insieme con le sorelle ed un amico, Fitzwilliam Darcy. S’innamorerà a prima vista con la maggiore delle sorelle, Jane, mentre una relazione controversa, fatta di orgoglio da una parte e di pregiudizio dall’altra, nascerà tra Darcy e una delle altre sorelle, Elizabeth. Di Darcy è anche innamorata la sorella di Bingley, Caroline, che fa di tutto per mettere in cattiva luce presso il fratello Elizabeth. Le cose si complicano quando in casa giunge il reverendo Collins, un lontano parente destinato, come discendente maschio, ad ereditare la proprietà dei Bennet, il quale vorrebbe sposare Elizabeth, che invece lo respinge, provocando il risentimento di Lady Catherine de Bourgh, protettrice di Collins. Anche le sorelle minori Kitty e Lydia conoscono un ufficiale, Mr. Wickham, che prende a frequentare la casa e rivela di conoscere Darcy, il quale lo ha ingannato, sottraendogli una eredità. La partenza improvvisa di Bingley e della sorella Caroline, accrescerà i sospetti di Elizabeth nei confronti di Darcy. Una lettera da Londra di Caroline farà sapere che Bingley non sposerà più Jane, bensì la sorella di Darcy, ma, incontratolo per caso, Elizabeth riceverà da questi una proposta di matrimonio, che respingerà, rinfacciandogli di essere l’artefice della separazione di Bingley da sua sorella Jane. Ma intanto si viene a sapere che una delle sorelle minori, Lydia, è fuggita con Wickham. Così si scoprirà che è quest’ultimo che ha recato offesa a Darcy, tentando di fuggire tempo prima con sua sorella Georgiana, ingannandola. Sarà proprio l’intervento di Darcy a costringere Wickham a sposare Lucy. Bingley quindi torna a Netherfield Park e riprenderà la sua relazione con Jane, mentre Elizabeth si riconcilierà con Darcy. I due matrimoni che si celebreranno faranno contenta Mrs. Bennet
Per quando mi riguarda,volendo attribuire questa affermazione ad Elisabeth, quella che si immagina piu’ vicina all’autrice, puo’ averla pensata  sia per la sua amata e dolce sorella Jane- e qui con indulgenza verso le debolezze umane –  sia – e qui con disprezzo- per la sorella Lydia.
Mi accorgo adesso di star facendo un “lavoro” perfettamente inutile a chiunque: una volta, poco tempo fa, magari un anno, quando le persone XY mi dicevano, “sempre senza volere come il lastrico”, delle cose inutilmente offensive e false—mi prendeva un’intensa vergogna di cui io stessa non sapevo darmi conto.
Dalle varie  malattie reumatiche (ormai è quasi un anno e sono da un bel po’ al di là  del “grado di sopportazione” che avevo raggiunto con la malattia mentale  e cura, mi accordo di non sentire piu’ “vergogna” ma “una grave umiliazione” che mi fa soffrire perché (insieme al vedermi ridotta così a 70 anni—mi confronto con amiche e conoscenti-) perché mi manda un immagine di me stessa così appiattita sul pavimento che potrei fare lo zerbino nelle case.
Non lo faro’, ma mi metterei subito a disposizione di uno e dell’altro per essere “lo straccio” che loro passano per lavare per terra.
E quante donne ho visto e vedo tuttora vivere “al servizio” (del tutto/ piu’ o meno ecc.) oppure, se vi garba di piu’, “in funzione del marito (e si comincia a vedere qualcuno in funzione della moglie—mio padre ha gia’ vissuto così / e non andava mai bene/)-  Quelle che ho conosciuto ieri e quelle che conosco oggi, sono state tutte precedute da un lavoro di negazione sistematica dei loro pregi…finché, non potendo seguire  la costruzione – dura e lunghissima- di una identità autonoma e gioiosa stando  col marito–cui sono molto legate— la stessa sopravvivenza permette loro di “installarsi e riconoscersi con piacere e narcisismo” nel ruolo di “moglie” tradizionale—e così vissero tutti insieme felici e contenti.
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1 risposta a ORE 14:11 DATO L’AUTRICE CHE E’, LA NOSTRA CARA JANE AUSTEN CHE RIMANE VIVISSIMA NEI SECOLI CHE PASSANO, RIPORTO QUESTA FRASE—ANCHE SE CHIARA DIREBBE CHE OGGI VALE SOLO PER UNA RAGAZZA GIOVANE MOLTO INNAMORATA // INVECE UN RAGAZZO, VALERIO, HA CHIESTO AD UNA RAGAZZA DI SPOSARLO DOPO QUINDICI GIORNI DI CONOSCENZA-FREQUENTAZIONE—// L’ARTE DI UN AUTORE, SE E’ UNA CLASSICO, RIMANE…I COSTUMI SOCIALI / I RAPPORTI TRA I SESSI -GRAZIE AL CIELO—CAMBIANO—VOI COSA NE DITE? MI AUGURO CHE IL VOSTRO PENSIERO SIA: CAMBIANO TROPPO TROPPO LENTAMENTE!

  1. nemo scrive:

    ” ….. lavoro di negazione sistematica dei loro pregi … ” : condizione che ci auguriamo venga superata dalle giovani donne di oggi

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