21:49 ” rivoluzione sì / yankee no !” …Ma per favore…a questo ritmo!

 

 

 

 

19 luglio 2014 —35° anniversario della  RIVOLUZIONE SANDINISTA

 

 

 

RADIO SANDINO


“Guitarra Armada” 1979


Uno de los mas conocidos discos de los hermanos Carlos y Luis Mejia Godoy es, sin duda, “Guitarra Armada”, de 1979. Es un verdadero ejemplo de cómo la música popular puede jugar un papel directo en el apoyo de un movimiento revolucionario, en este caso el Sandinismo.

El problema que le resolvieron estos temas al sandinismo fue el de enseñarle a la gente el modo de cuidar y usar las armas que se le expropiaban a la guardia nacional somocista y estar preparados para la lucha revolucionaria, en canciones que se pasaban por Radio Sandino. Si se escucha atentamente, uno puede aprender a armar y desarmar un fusil de asalto FAL o preparar explosivos caseros, todo acompañado con música muy pegajoza y que extendiá la revolución entre el pueblo.
Este trabajo contiene además, una grabación de varias entrevistas realizadas a niños combatientes de Nicaragua.

( Se ascolti attentamente, puoi imparare ad “armare e disarmare” un fucile da assalto FAL o preparare esplosivi “fatti in casa”, il tutto accompagnato da una musica che ti prende e  che estenderà la rivoluzione nel popolo.

Questo lavoro contiene anche una registrazione di varie interviste fatte a “ninos” combattenti del Nicaragua)

 
Lista de temas:
1. El Garand
2. Que es el FAL
3. Las municiones
4. Carabina M-1
5. Los explosivos
6. Memorandum militar 1-79
7. Un tiro 22
8. A Gaspar García
9. El Zenzontle pregunta por Arlen
10. Comandante Carlos Fonseca
11. Himno de la unidad Sandinista
12. Entrevista a niños combatientes

 

 

 

 

Carlos e Luiz Mejía Godoy “Guitarra Armada” Disco completo

 

 

https://www.youtube.com/watch?v=4EkKSItiv94

 

 

 

 

 

 

 

 

Con l’espressione Rivoluzione Sandinista si intende la serie di eventi che,

in Nicaragua, ha determinato

la fine della dittatura di Anastasio Somoza Debayle nel 1979

e la presa del potere da parte del Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale che governò il paese fino al 1990.

….

Il Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale

Il Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale (FSLN) venne istituito nel 1961 presso l’Università di Managua come una fondazione studentesca che si opponeva al regime della famiglia Somoza che, a partire dal 1937 con Anastasio Somoza Garcia e poi con il figlio Luis dal 1956, governava il Nicaragua in forma dittatoriale.

I fondatori del movimento furono Jose Carlos Fonseca Amador, Silvio Mayorga e Tomas Borge Martinez e il suo nome si deve alla memoria di Augusto Cesar Sandino, leader della resistenza all’occupazione statunitense del Nicaragua tra la fine degli anni Venti e l’inizio degli anni Trenta.

 

L’insurrezione

Il 10 gennaio 1978 fu assassinato a Managua il giornalista Pedro Joaquin Chamorro, editore de La Prensa, l’unico giornale di vera opposizione al governo del presidente Somoza. Il fondato sospetto che costui fosse il mandante del delitto sprofondò il paese in un periodo di violenza generalizzata che sfociò in una guerra civile[.

 

 

…il FSLN continuava la sua guerriglia e, con il supporto di ampi strati della popolazione, di elementi della Chiesa Cattolica[3] e di governi di altri stati della regione (Panama, Messico, Costa Rica e Venezuela), gradualmente prese il controllo di gran parte del paese e sferrò l’offensiva finale contro il regime:

il 16 giugno venne annunciata la Giunta di Governo di Ricostruzione Nazionale composta da Violeta Chamorro, vedova del giornalista assassinato, Moises HassanDaniel OrtegaSergio RamirezAlfonso Robelo[.
La Giunta fu riconosciuta da tutte le componenti politiche e sociali del paese. Il presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter decise di collaborare con il nuovo governo. Spinto anche dalla pressione degli Stati Uniti, preoccupati di evitare in America Latina un altro regime comunista come quello di Cuba, il presidente Somoza lasciò il paese il 17 luglio e si rifugiò prima a Miami e poi in Paraguay, dove fu ucciso nel 1980[2].

 

Nell’agosto 1979 venne emanato lo Statuto dei diritti e garanzia dei nicaraguensi e abolita la pena di morte e fu promulgato lo Statuto Fondamentale della Repubblica di Nicaragua…garantì il pieno rispetto della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani,…sancì l’uguaglianza incondizionata di tutti i nicaraguensi, la libertà di coscienza e di religione, di unione e organizzazione politica; sciolse la Guardia Nazionale e gli organi di spionaggio; istituì un Esercito Nazionale composta…

 

Daniel Ortega

proprietà: Kremlin.ru (Cremlino)

 

 

 

L’insurrezione sandinista ebbe anche il sostegno di parte della chiesa Cattolica e con il trionfo della rivoluzione si sviluppò in Nicaragua, primo paese dell’America Latina, anche la cosiddetta Chiesa dei Poveri.

 

Relazioni Nicaragua-USA durante il primo mandato Reagan

 

…Reagan accusò il FSLN di essere d’accordo con Cuba nel favorire i movimenti rivoluzionari marxisti negli altri paesi dell’America Latina. Il Presidente era anche preoccupato per la crescente presenza dell’Unione Sovietica in Nicaragua. La sua amministrazione autorizzò un piano di operazioni segrete contro il Nicaragua che includeva un finanziamento di 19 milioni di dollari alla CIA per finanziare, armare e addestrare in Florida gruppi di ribelli (alcuni erano veterani della disciolta Guardia Nazionale di Somoza)[13]. Le truppe paramilitari furono denominate Contras (contrarrevolucionarios), nome sotto cui si riunivano tutte le organizzazioni armate che sorsero contro la Rivoluzione Sandinista…

 

Nel 1985 l’amministrazione americana decretò l’embargo commerciale contro il Nicaragua e continuò il finanziamento dei Contras.

Successivamente alcuni porti del Nicaragua furono minati dai sub della CIA che fece incendiare anche i depositi di petrolio del porto di Corinto provocando così l’evacuazione di tutti gli abitanti del luogo.

 

L’organizzazione della controrivoluzione proseguì con un accordo, alla fine del 1985, con l’Honduras per stabilire delle basi militari permanenti sul suo territorio. Altre basi furono stanziate in Costa Rica e in El Salvador.

 

Nel 1990 si svolsero nuove elezioni politiche. A Daniel Ortega si oppose Violeta Chamorro con il suo nuovo partito, l’Union Nacional Opositora, appoggiato dagli USA. Il presidente degli Stati Uniti George Bush riconobbe che un’eventuale giusta vittoria di Ortega avrebbe obbligato gli Stati Uniti a normalizzare le relazioni con il governo del Nicaragua. Durante la campagna elettorale il presidente uscente Ortega, rifacendosi ancora alla memoria di Sandino, non riuscì a convincere la popolazione, stremata dal perdurare della guerra, circa la sua capacità di mettervi fine, come emerse dalle successive inchieste post-elettorali[22], e l’Union Nacional Opositora sconfisse l’FSLN decretando di fatto la fine della Rivoluzione Sandinista.

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