RAFFAELLA DE SANTIS, REPUBBLICA DEL 16 OTTOBRE 2018 ::: ELOGIO DI ARTO PAASILINNA, L’EX BOSCAIOLO CHE DIVENTO’ ROMANZIERE

 

 

Il più formidabile nemico dei finlandesi è la malinconia, l’introversione, una sconfinata apatia. Un senso di gravezza aleggia su questo popolo sfortunato, tenendolo da migliaia di anni sotto il suo giogo, tingendone lo spirito di cupa seriosità. Il peso dell’afflizione è tale da indurre parecchi finlandesi a vedere nella morte l’unico sollievo. La malinconia è un avversario più spietato dell’Unione Sovietica.
Piccoli suicidi tra amici, Iperborea 2006 (trad. M.A. Iannella e N.Rainò)

 

 

REPUBBLICA.IT / ROBINSON / 16 OTTOBRE 2018

https://www.repubblica.it/robinson/2018/10/16/news/addio_a_arto_paasilinna-209126441/

 

 

Elogio di Arto Paasilinna, l’ex boscaiolo che diventò romanziere

Le origini e la giovinezza dello scrittore finlandese appena scomparso spiegano il suo particolarissimo mood narrativo: un impasto di humor, malinconia e amore per gli animali, condito da critica sociale

di RAFFAELLA DE SANTIS

Arto Paasilinna, morto all’età di 76 anni in una casa di riposo nella città finlandese di Espoo, era nel suo paese un autore cult da 100 mila copie a libro.

Paasilinna ha una biografia già di per sé letteraria, che spiega molto dell’audacia irriverente dei suoi libri e dell’amore per la natura che li percorre. Nato il 20 aprile 1942 a Kittilä, in Lapponia, è arrivato alla scrittura dopo aver fatto da giovane il boscaiolo. Anche la sua nascita ha qualcosa di rocambolesco: si racconta che sia venuto al mondo a bordo di un camion in fuga di fronte all’avanzata dell’Armata Rossa.

Il passaggio dal duro lavoro dei boschi alla parola scritta è avvenuto grazie al lavoro di giornalista, il suo vero apprendistato prima del debutto come romanziere. Tradotto in 45 lingue nel mondo, 10 milioni di libri venduti nel corso di cinquant’anni di carriera, Paasilinna ha avuto la  consacrazione letteraria con L’anno della lepre, nel 1975.  Il libro in  Italia ha superato le 120 mila copie, tradotto nel 1994 da Iperborea, la casa editrice che nel corso del tempo ha pubblicato altri 16 romanzi dello scrittore. Il primo libro aveva già il marchio dell’opera di Paasilinna: umorismo corrosivo, un tono tragicomico, personaggi bizzarri  e gli animali come protagonisti. Vi si racconta di un giornalista che un giorno investe una lepre e poi decide di sparire con lei nei boschi. Nel mondo immaginario e un po’ folle di Paasilinna, sono loro, gli animali, a permettere agli uomini di sperimentare i loro limiti. Già i titoli  dei suoi romanzi ne sono pieni: Emilia l’elefante, Il bosco delle volpi impiccate, Il miglior amico dell’orso (una graphic novel). Mentre ne Il nitrito della fine del mondo (1999), il protagonista è un cavallo.

Elogio di Arto Paasilinna, l'ex boscaiolo che diventò romanziere

 (c) Ulf Andersen/Getty Images

Non c’è tema, anche dei più difficili, che Paasilinna non abbia trattato con humor. Perfino il suicidio può dare allo scrittore lo spunto per una storia comico-grottesca: in un  libro di grande successo, Piccoli suicidi tra amici (uscito in Finlandia nel 1990 e in Italia nel 2006), Paasilinna s’inventa una storia pazzesca, in cui due aspiranti suicidi decidono di unirsi ad altri candidati alla morte volontaria e si avventurano in un viaggio picaresco che non è privo di momenti ilari e attimi gioiosi, corteggiamenti, risate. E’ chiaro che l’ironia in Paasilinna non è mai fine a se stessa, non serve ad alleggerire gli animi con una risata, ma a criticare e smascherare i limiti della società (in Finlandia c’è una percentuale altissima di suicidi).

In fondo Paasilinna ha parlato sempre in modi diversi di vita e di morte, facendoci ridere delle nostre debolezze. La malinconia, ben celata dietro l’ironia, è stato l’umore che ha percorso tutta la sua opera. L’ultimo romanzo pubblicato in Italia, La prima moglie e altre cianfrusaglie, coglie un tratto dei nostri tempi: l’ansia di accumulare oggetti, il collezionismo come argine alla paura della fine. Dietro il protagonista, l’assicuratore Volomari Volotinen, grande raccoglitore di cianfrusaglie varie (dalla ghigliottina che giustiziò Danton a un vecchio refrigeratore per latte), ci siamo noi, con le nostre paure e la mancanza di certezze a cui aggrapparci. Nell’Isola di Malinconia anche un ninnolo raccattato a un mercatino può servire ad illuderci che il tempo non avrà la meglio. Non è così e dietro le trovate di personaggi clowneschi e bizzarri si avverte la coscienza della transitorietà di tutto.

 
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