IRENE VALLEJO, PAPYRUS, L’INFINITO IN UN GIUNCO -TRADUZ. MONICA BEDANA- BOMPIANI, 2021 + RECENSIONE : 1. MAURETTA CAPUANO, ANSA.IT, 8 SETTEMBRE 2021; 2. MARIA TERESA CARBONE, IL MANIFESTO, 31 DICEMBRE 2020

 

 

Il papiro d'Egitto, una pianta con la storia - Il Giardino Commestible

PIANTA DI PAPIRO

 

 

 

 

Hay Dialogues with Cuadernos Hispanoamericanos: Irene Vallejo and Juan  Villoro in conversation with Irma Gallo - Hay Festival - Hay Player Audio &  Video

IRENE VALLEJO

 

 

 

Irene Vallejo, il libro è una vittoria su oblio e distruzione.

In Italia la scrittrice spagnola di Papyrus

 

 

 

Papyrus. L'infinito in un giunco - Irene Vallejo - copertina

 

Papyrus. L’infinito in un giunco

di Irene Vallejo (Autore)

Monica Bedana (Traduttore)

Bompiani, 2021

 

Questo è un libro sulla storia dei libri. Ma è anche un viaggio lungo le rotte del mondo antico, un racconto personalissimo dove l’esperienza autobiografica si intreccia a evocazioni letterarie, e una favolosa avventura collettiva che ha come protagoniste le migliaia di persone che nel corso del tempo hanno salvato e protetto i libri.

 

«L’amore per i libri e per la lettura sono l’atmosfera in cui si snodano le pagine di questo capolavoro» – Mario Vargas Llosa

 

«Una delle cose più belle, divertenti, istruttive e ben scritte che si sono lette da molti anni a questa parte» – Fernando Aramburu

 

 

Piante palustri - Cyperus papyrus - Arborea Farm S.S. Soc. Agr

 

 

L’uomo, dopo aver scritto su pietra, fango, legno e metallo, vedeva il linguaggio prendere casa nella materia viva. Il primo libro nacque quando le parole trovarono rifugio nel midollo di una pianta acquatica. E in quel modo il libro divenne subito un oggetto flessibile, leggero, pronto a viaggiare e vivere avventure.

 

Questo è un libro sulla storia dei libri: libri di fumo, di pietra, di argilla, di giunchi, di seta, di pelle, di alberi e, ultimi arrivati, di plastica e di luce. Ma è anche un libro di viaggio che percorrendo le rotte del mondo antico fa tappa tra i canneti di papiro lungo il Nilo, sui campi di battaglia di Alessandro, tra le stanze dei palazzi di Cleopatra, nella Villa dei papiri di Pompei prima dell’eruzione del Vesuvio, sul luogo del delitto di Ipazia, e poi nelle scuole più antiche dove si insegnava l’alfabeto, nelle prime librerie e nei laboratori di copiatura manoscritta, fino ad arrivare davanti ai roghi dove sono stati bruciati i libri proibiti, ai gulag, all’incendio della biblioteca di Sarajevo e ai sotterranei labirintici di Oxford.

Papyrus è un racconto personalissimo, dove l’esperienza autobiografica si intreccia a evocazioni letterarie e a storie antiche, e dove un filo invisibile collega i classici con il frenetico mondo contemporaneo e i dibattiti più attuali: Erodoto e i “fatti alternativi”, Aristofane e i processi agli umoristi, Tito Livio e il fenomeno dei fan, Saffo e la voce letteraria delle donne, Seneca e la post-verità.

Ma questo libro è soprattutto una favolosa avventura collettiva che ha come protagoniste le migliaia di persone che nel corso del tempo hanno salvato e protetto i libri: cantori, scribi, miniatori, traduttori, venditori ambulanti, insegnanti, maestri, spie, ribelli, suore, schiavi, avventurieri… lettori al riparo delle montagne o di fronte al mare in tempesta, nelle grandi capitali dove l’energia si concentra o nelle comunità più remote dove il sapere si rifugia quando infuria il caos.

 

 

 

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ANSA.IT — 8  SETTEMBRE 2021

https://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/unlibroalgiorno/2021/09/08/irene-vallejo-il-libro-e-una-vittoria-su-oblio-e-distruzione_e55ece6d-7d90-4bba-becf-6dc219114a79.html

 

 Mauretta Capuano

 

(ANSA) – ROMA, 08 SET –

IRENE VALLEJO, PAPYRUS-L’INFINITO IN UN GIUNCO

(BOMPIANI,

PP 592,

EURO 24.00)

 

 

La storia del libro in un saggio avventuroso in cui storie vere e documentate si intrecciano a un racconto che diventa romanzo di esplorazione e di viaggio. In cui si scopre un mondo dove l’argilla, il giunco, gli alberi, la carta, le antiche scuole dove si insegnava l’alfabeto, i laboratori di copiatura manoscritta, la Biblioteca d’Alessandria, le prime librerie, i roghi, i gulag ci raccontano la storia del libro come un oggetto fragile, che nei secoli è stato dato più volte per morto ed è sempre sopravvissuto a tutto rinascendo, come è accaduto nella pandemia.

Una resistenza miracolosa che la filologa e scrittrice spagnola Irene Vallejo ci mostra in ‘Papyrus – L’infinito in un giunco’, arrivato alla 40/ma edizione in Spagna dove è stato il più venduto nel lockdown del 2020 ed è ancora nella top 5, in corso di traduzione in 34 lingue. In Italia è appena uscito nella traduzione di Monica R. Bedana e dal nostro Paese è partito il tour internazionale della scrittrice, in questi giorni a Roma.

“Il libro sembra sempre a rischio, è un oggetto fragile ed è stato molto commovente immaginare tutta la dedizione delle persone che nei secoli hanno fatto i loro tentativi di salvare i racconti, la conoscenza. E’ bellissimo pensare che il libro sia una vittoria nella lotta contro l’oblio e la distruzione. Con Papyrus vorrei che quando la gente ha in mano un libro si rendesse conto che è nato per meravigliarci e stupirci” racconta all’ANSA la Vallejo che vive a Saragozza.

E cosa pensa del futuro del libro?

“Sono ottimista. La cultura e il mondo dei libri è incline a idee apocalittiche, ma io penso che il libro abbia dimostrato di essere tenace durante i secoli. Sempre sta morendo, ma rinasce meglio di nessuno. E’ importante fare questo sforzo per salvare i libri ancora oggi, l’epopea non è finita. Viviamo tempi frenetici, accelerati in cui l’immaginazione è colonizzata dalla velocità e le novità si divorano a vicenda. La lettura è un atto di resistenza. Durante la pandemia i libri hanno dimostrato di essere nostri alleati. Con il libro elettronico, di luce, ci sarà una coesistenza”.

Ma come è nata l’idea di questo libro sulla storia dei libri a cui ha lavorato per 8 anni?

“Da una ricerca di dottorato fatta a Firenze, alla biblioteca Riccardiana. Per la prima volta ho avuto tra le mani un manoscritto, studiavo il canone letterario grecolatino, chi erano i classici. Sono rimasta colpita dallo sforzo in termini di tempo e denaro per fare una copia scritta. Da qui è nata l’idea di questo viaggio letterario, un saggio intessuto come un romanzo con i fili della suspense. Un’avventura un po’ paradossale in cui raccontare la storia dei libri come avrebbero fatto i narratori orali”.

Molta l’attenzione dedicata alle donne e al loro ruolo fondamentale e sconosciuto nella storia del libro.

Quando si studia il mondo antico l’unica nominata dai professori è Saffo, ma ho voluto verificare se fosse così. Papyrus è una storia del sapere e le donne non sono una semplice nota a piè di pagina. Sono le protagoniste, hanno difeso i libri da distruzione e oblio, conservato la memoria, raccontato storie. Ci sono state figure importantissime come la sacerdotessa Enheduanna, la prima a firmare un testo letterario. Perché una donna così importante della storia letteratura manca nei libri di testo?

 

 

 

 

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E c’è Ipazia, la moglie di Pericle di cui Tucidide ci ha tramandato i discorsi scritti per il marito sui quali si sono basati tanti interventi politici di Obama e Kennedy. Queste cose si devono rivendicare e devono saperle le ragazze di oggi. Le donne avevano tanti ostacoli e allora hanno ancora più merito”.

La Vallejo si sofferma anche sull’importanza dell’oralità “che è difficile da conoscere, non ci sono documenti, fonti, ma è importante. E mi piace vedere che non è morta, vive nei podcast e negli audiolibri. Le tecnologie più innovative si sono alleate all’oralità. E mi interessa in particolare il percorso di democratizzazione della scrittura e dei libri che erano ai primi tempi privilegio dei ricchi, dei potenti. Siamo riusciti a democratizzarli attraverso biblioteche e librerie, fino a internet e all’accesso al sapere”.

Ma chi sono i veri protagonisti del libro che ci porta sui campi di battaglia di Alessandro Magno, tra le stanze dei palazzi di Cleopatra, nella Villa dei Papiri di Pompei prima dell’eruzione del Vesuvio, ci mette a confronto con filosofi come Socrate e Platone?

“I veri e propri protagonisti sono le persone anonime, che chiamo i salvatori dei libri, i primi librai, i bibliotecari, gli eruditi di Alessandria che hanno fatto una catena lungo il tempo per salvare i libri. E oggi insegnanti, editori, traduttori, librai” dice la Vallejo che è stata insegnante, è autrice di due romanzi e di libri per ragazzi e ha scritto questo libro un po’ incantata da Italo Calvino, Umberto Eco, Roberto Calasso, Luciano Canfora, tra gli autori che hanno “nutrito la mia immaginazione e hanno esplorato territori di confine”, spiega.

L’avventura cominciata con Papyrus potrebbe continuare. “Ho tolto da questo libro la parte sull’invenzione della stampa che potrebbe essere un seme per un prossimo volume, ma vorrei tornare anche al romanzo” racconta la scrittrice, emozionata di presentare un suo libro in Italia, dove tutto è cominciato.

 

 

 

 

 

 

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IL MANIFESTO DEL 31 DICEMBRE 2020

https://ilmanifesto.it/lealta-misteriose-se-il-successo-arriva-senza-fretta/

 

 

Lealtà misteriose, se il successo arriva senza fretta

Express. La rubrica della cultura che fa il giro del mondo

Irene VallejoIrene Vallejo ( Saragozza, 1979 ), è una filologa e scrittrice spagnola. Nel 2007 ha conseguito il dottorato europeo in due università, quella di Saragozza e quella degli Studi di Firenze, con una tesi sul canone letterario grecolatino. Svolge un’intensa attività di divulgazione sul mondo classico tenendo corsi e conferenze e ha una rubrica settimanale su El País. ( Bompiani.it )

 

Maria Teresa Carbone

EDIZIONE DEL  31.12.2020

PUBBLICATO31.12.2020, 0:01

AGGIORNATO30.12.2020, 17:22

 

Per chi cerca una dimostrazione – l’ennesima – che il successo di un libro non si determina a tavolino (o perlomeno: ha un margine di imprevedibilità molto maggiore di quanto auspicherebbe la maggior parte degli editori), quello di El infinito en un junco della spagnola Irene Vallejo è un caso da manuale.

Già, a giudicare dalle attuali classifiche di vendita e da ciò che scrivono abitualmente gli osservatori del mondo editoriale, quante persone potrebbero avere voglia di comprare e poi leggere un saggio di quattrocento pagine il cui sottotitolo, La invención de los libros en el mundo antiguo, lascia capire senza possibilità di dubbio che la materia trattata è lontana nel tempo e svincolata da ogni moda? Ed ecco la risposta, che dobbiamo a un articolo di Borja Hermoso uscito su El País alla vigilia di Natale: da quando è approdato nelle librerie di Spagna, nell’autunno 2019, El infinito en un junco ha venduto 150.000 copie, è arrivato alla ventiseiesima edizione ed è stato, o sta per essere, tradotto in trenta lingue. (In Italia uscirà per Bompiani).

 

 

 

Close-Up Of Plants Growing Outdoors : Foto stock

 

 

 

Potere smisurato del passaparola, sostenuto in questo caso anche da alcuni influenti paladini della prima ora. Come l’irrequieto scrittore argentino-canadese Alberto Manguel (ora trapiantato a Lisbona), che a ridosso dell’uscita del volume ne ha firmato una recensione sinceramente entusiasta sul supplemento «Babelia» dello stesso El País.

O come il Nobel Mario Vargas Llosa che si è congratulato pubblicamente con Irene Vallejo «per la bellezza di un libro scritto meravigliosamente, in cui una grande sapienza si scioglie in una bella cronaca piacevole e mai pretenziosa».

Ma soprattutto merito (appunto) del testo stesso, «un perfetto equilibrio tra erudizione e divulgazione», secondo le parole di Ofelia Grande, della casa editrice Siruela, che ha creduto nelle possibilità di quest’opera apparentemente difficile: «Far arrivare un saggio sulla storia del libro a una così vasta gamma di lettori – ha detto Grande a Hermoso – sembrava a priori un compito impossibile. Tuttavia, la risposta è stata unanime».

 

 

 

Close-Up Of Fresh Green Plant : Foto stock

 

 

 

In questo successo Vallejo, che in precedenza aveva pubblicato per un’altra sigla spagnola, Contraseña, un paio di romanzi e alcuni testi per ragazzi, è comunque pronta a riconoscere l’aiuto di Siruela: sono stati gli editor di questa casa editrice intelligente e raffinata (in catalogo Italo Calvino, Peter Sloterdijk, Clarice Lispector) a incoraggiarla a concentrarsi sull’antichità, tralasciando il progetto iniziale, che prevedeva una storia del libro fino a Gutenberg (e che avrebbe raddoppiato, o quasi, la mole del volume), e ancora loro a consigliarle di cambiare il titolo da Una misteriosa lealtad (omaggio a Borges, secondo il quale «ci avviciniamo ai libri con un fervore preesistente e una lealtà misteriosa») all’attuale El infinito en un junco, allusione a Pascal, che guardava agli esseri umani come a «giunchi pensanti».

 

 

Closeup Image Of The Green Tall Aquatic Plant Cyperus Papyrus Also Known As Papyruspapyrus Sedge Paper Reed Indian Matting Plant Nile Grass High-Res Stock Photo - Getty Images

 

 

E adesso? Cosa succede quando si diventa da un giorno all’altro «bestselleristi»? Per fortuna Vallejo è consapevole di avere quello che appropriatamente Hermoso definisce «un nemico temibile»: la fretta.

È la stessa autrice a dirlo bene: «Il mercato editoriale è molto vorace, subito ti chiedono di pubblicare un altro libro per approfittare del successo che stai vivendo, ma non voglio avere fretta. La cosa più importante per me ora è difendere la mia libertà creativa. Ho già detto al mio agente che non voglio lavorare con un contratto o un anticipo. Non credo che il pubblico abbia bisogno di un libro da me ogni anno. Sarebbe controproducente». Parole sante. Resistere alla tentazione del momento non sarà facile, noi glielo auguriamo di cuore.

 

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1 risposta a IRENE VALLEJO, PAPYRUS, L’INFINITO IN UN GIUNCO -TRADUZ. MONICA BEDANA- BOMPIANI, 2021 + RECENSIONE : 1. MAURETTA CAPUANO, ANSA.IT, 8 SETTEMBRE 2021; 2. MARIA TERESA CARBONE, IL MANIFESTO, 31 DICEMBRE 2020

  1. ueue scrive:

    Piccola ode al libro.

    Oggetto del desiderio,
    piccolo e grande talismano
    contro i dolori della vita.
    Mi hai fatto viaggiare nel mondo e nel tempo,
    mi hai fatto uscire da me stessa,
    mi hai fatto ridere e piangere
    con l’umanità.
    Non hai l’arroganza del “Libro”.
    Sei tanti libri, tanti
    come quelli che ti hanno scritto.
    Senza di te
    il libro della mia vita
    sarebbe pieno di pagine bianche.
    Ti avrò sempre vicino,
    ti amerò sempre
    come Charlie Brown
    ama la bambina dai capelli rossi.

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