27 GENNAIO 2014 ORE 21:54 UN GRIDO DI GUERRA PER LA CULTURA ED UN VERO CAMBIAMENTO ALLE RADICI DI QUESTO POVERO PAESE COSI’ MARTORIATI DA TROPPI ANNI—CI ARRIVA DALLA NOSTRA BANDIERA ROSSA-TUTTA STRISCIOLATA DI ARCOBALENI DELLA PACE- CHE SI CHIAMA DONATELLA D’IMPORZANO—

 

RITORNARE A PENSARE IN GRANDE— COME HANNO FATTO TANTI EROI, A NOI MODELLO DI VITA, NELLA RESISTENZA EUROPEA E POI IN SEGUITO FINO A CIRCA LA META’ DEI SETTANTA——TRA TUTTI VOGLIO CITARE MARTIN LUTHER KING —-E IL SUO GRIDO DI CHIAMATA ALLA DIFESA DELLA PERSONA E DEI DIRITTI UMANI:

“I HAVE A DREAM” —

“Ho un sogno, che un giorno questa nazione sorgerà e vivrà il significato vero del suo credo: noi riteniamo queste verità evidenti di per sé, che tutti gli uomini sono creati uguali.”

 

 

 

ANCHE NOI DOBBIAMO AVERE UN SOGNO COSI’ GRANDE COME E’ SCRITTO NELLA NOSTRA COSTITUZIONE—ALLA MAGGIORANZA DEGLI ITALIANI LA COSTITUZIONE HA DATO UN ASSEGNO CHE E’ LORO TORNATO INDIETRO CON SCRITTO “NON COPERTO”– PROPRIO OGGI CHE LA BANCA D’ITALIA HA DIFFUSO I DATO SULLA POVERTA’ ESTREMA E SULLA POVERTA’ “DECENTE” DI CHI DEVE VIVERE CON FAMIGLIA CON  DUEMILA EURO, MENTRE IL 10% DELLA POPOLAZIONE ITALIANA POSSIEDE IL 50% DEI BENI DELLA NOSTRA NAZIONE–PROPRIO OGGI, RIPETO, NON POSSIAMO PIU’ ASPETTARE  QUESTO ASSEGNO CHE CI SPETTA DI DIRITTO : VOGLIAMO LA  GIUSTIZIA E L’UGUAGLIANZA SCRITTA NELLA COSTITUZIONE ITALIANA—

 

E’ QUESTO CHE CI SUGGERISCE, PIU’ DI TUTTE LE EVENTUALI INIZIATIVE – PIU’ CHE GIUSTE E NON IMPOSSIBILI- A MIO PARER, LA NOSTRA DONATELLA CHE, NELLA PASSIONE CIVILE E POLITICA IN SENSO VERO, NON E’ AFFATTO INVECCHIATA! RARITA’ MIEI RAGAZZI!

FORSE UN POETA-GRANDE E MENO GRANDE CHE SIA- NON ISTERILIZZA I SUOI SENTIMENTI IN FUNZIONE DELL’UTILE E DEL VIVERE COMODO-TRANQUILLO?

GRAZIE A TE, DONATELLA, DA TUTTI NOI! CHIARA

 

 

testo di Donatella preso dai commenti

La mafia è un cancro che è penetrato profondamente nella società, non solo italiana. La penetrazione è avvenuta e avviene anche e,  forse soprattutto, a livello di mentalità. Non è molto differente da quella della mafia l’idolatria per il denaro, il rispetto incondizionato per il potere, il successo ad ogni costo, il valore della persona che si misura per quanti soldi abbia fatto, non importa come. Oltre alla repressione, sicuramente fondamentale, soprattutto seguendo i flussi di denaro e colpendo i mafiosi nel loro punto più caro, cioè la ricchezza, credo che lo sbarramento più efficace sia quello dell’educazione, della cultura, dell’arte, della consapevolezza del valore che ognuno di noi porta in se’. Per questo bisognerebbe investire molto, sicuramente molto più di quello che si fa ora, in scuole, anche per adulti, asili, asili nido, biblioteche, laboratori artigianali, posti di ritrovo come cinema, teatri, ecc. Per fare questo in modo sostenibile bisognerebbe mobilitare molte persone, in prima istanza i giovani ma anche tutti quelli che ci stanno. Io credo che se si cominciasse e queste parole d’ordine le lanciassero o le condividessero personaggi pubblici stimati, la chiamata alle armi della cultura avrebbe successo. E perché non ripristinare un servizio civile per aiutare la crescita dei cittadini e della nazione, mettendo in sicurezza il territorio devastato del nostro Paese e la massa dei giovani ammutolita da mancanza di prospettive? Certo, si tratta di scelte politiche grandi e coraggiose, ma se una sinistra o comunque formazioni politiche che ad essa si richiamano non parlano di queste cose e non cercano di attuarle, non si capisce come riescano a legittimarsi presso gli elettori come forze progressiste.

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