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24 dicembre 2013

Usa, denuncia stupro a scuola: espulsa

I dirigenti del liceo texano Henderson cacciano la ragazza accusandola di “atti osceni in luogo pubblico”. Così viene trasferita in un altro istituto insieme al suo presunto violentatore

13:04 – Oltre al danno, la beffa. Una ragazza statunitense, Rachel Bradshaw-Bean, ha denunciato di esser stata violentata da un altro studente in un’aula della Henderson High School, in Texas. In tutta risposta, i dirigenti della scuola l’hanno espulsa per “oscenità in luogo pubblico” e trasferita in un altro istituto. “Mi sentivo come un criminale”, racconta la giovane che, a tre anni di distanza, ha trovato il coraggio di raccontare la sua storia.

Usa, denuncia stupro a scuola: espulsaIl drammatico fatto è Avvenuto il 6 dicembre 2010.

 

 

Trentasei mesi dopo, Rachel, oggi 20enne, ha deciso di raccontare tutto in un’intervista concessa all’emittente Nbc: “Non voglio che qualcun altro attraversi quello che ho passato io”.

Quel giorno un ragazzo, più giovane di un anno rispetto a Rachel, le ha chiesto di seguirla nell’aula di musica dell’istituto. Lì, secondo quanto raccontato dalla ragazza, l’ha violentata. Subito dopo, la giovane ha denunciato tutto all’insegnante di musica, convinta che sarebbero stati presi duri provvedimenti o che, comunque, come prevede la legge statunitense, si sarebbe aperta un’inchiesta sull’accaduto.

Secondo la scuola, però, si trattava di rapporto “consensuale”. E Rachel e il suo stupratore sono stati espulsi. Oltre al danno, per la giovane, la beffa: entrambi sono stati infatti trasferiti nello stesso istituto, dedicato ad alunni con problemi di comportamento. “Mi hanno costretta a continuare a vederlo. Tutti i giorni finché non ho lasciato anche quella scuola”, racconta.

Rachel non si è mai persa d’animo e, un anno e mezzo dopo lo stupro, è riuscita a ottenere una prima vittoria quando l’ufficio dei diritti civili del dipartimento dell’educazione ha costretto il liceo ad aprire un’indagine interna e, come richiesto dalla stessa ex studentessa, a cancellare il suo nome dell’elenco degli studenti costretti a frequentare una scuola “speciale” riservata a chi ha problemi comportamentali.

 

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