28 GENNAIO 2014 ORE 17:53 SULL’ITALICUM ROBERTO D’ALIMONTE REPLICA A GIOVANNI SARTORI CHE AVEVA DEFINITO LA LEGGE ELETTORALE IL “BASTARDELLUM”

 

 

(1947)  ROBERTO D’ALIMONTE

Si è laureato in Scienze politiche all’Università degli Studi di Firenze con Giovanni Sartori, e si è poi specializzato all’Università di Harvard e a Berkeley.[1]

Dal 1974 al 2009 ha insegnato presso l’Università di Firenze, per passare poi nel 2010 alla LUISS “Guido Carli”.[1] In passato ha insegnato anche alla Stanford Graduate School of Business ed è stato visiting professor nella Università di Yale e, nell’anno accademico 20012002, in quella di Stanford.

Dal 2005 dirige il Centro Italiano Studi Elettorali (CISE).

Collabora con il quotidiano economico Il Sole 24 ORE.

 

Italicum, Roberto D’Alimonte replica a Giovanni Sartori: “Con il premio di maggioranza l’elettore sceglie chi governerà”

il Sole 24 Ore |  Pubblicato: 28/01/2014 09:24 CET  |  Aggiornato: 28/01/2014 09:24 CET 

italicum d'alimonte satrori

Il politologo Roberto D’Alimonte, padre dell’Italicum ovvero il nuovo sistema di voto presto in discussione alla Camera, risponde sul Sole 24 Ore al suo collega Giovanni Sartori che aveva criticato la riforma, ribattezzandolo “Bastardellum”. Uno dei punti più invisi all’editorialista del Corriere della sera è il premio di maggioranza previsto dalla riforma.

A Giovanni Sartori il nome Italicum non piace. Il fatto non sorprende. Non avendolo inventato lui non poteva che essere così. Neanche a me piace più di tanto. Per quelli della mia generazione ricorda fatti tragici. Però tra tutti gli epiteti latineggianti con cui – unico paese al mondo – parliamo dei nostri sistemi elettorali è certamente il più azzeccato.

(…) Ma la vera questione in ballo non è il nome. A Sartori non piace il modello. Secondo lui è “scorretto, scorrettissimo, trasformare con un premio una minoranza in una maggioranza”. (…) Tutti i sistemi maggioritari contengono un premio. Tanto per fare esempi già fatti numerose volte, nel 2005 Tony Blair ha vinto il suo terzo mandato con il 35% dei voti. Con questa percentuale il Partito laburista ha ottenuto il 55% dei seggi. Nel 2012 Francois Hollande ha preso al primo turno dell legislative il 29% dei voti (come Bersani a febbraio 2013 alla Camera) e al secondo turno questa percentuale si è trasformata nel 53% dei seggi.

Sembra di intuire nel ragionamento di Sartori che quello che distingue questo tipo di premio è il fatto che in tutti questi casi la distorsione tra voti e seggi si produce “naturalmente”. Prendo questo avverbio a prestito da lui. Nell’Italicum invece la distorsione, cioè l’effetto maggioritario, sarrebbe “innaturale. Ci sarebbero dunque premi naturali e innaturali.

D’Alimonte spiega poi quale sarebbe la sua legge elettorale preferita, evidenziando le numerose critiche fatte alle liste bloccate e l’eventualità, proposta da più parti, di introdurre le preferenze.

Con il collegio uninominale il problema non esiste. È per questo che chi scrive pensa che il miglior sistema elettorale per il nostro paese in questo frangente storico sia il maggioritario di collegio con ballottaggio. Con questo sistema si potrebbero perseguire gli stessi obiettivi dell’Italicum senza il problema del voto di lista.

 

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