15 FEBBRAIO 2014 ORE 18:04 I VERTICI (600 MANAGER) DELLE AZIENDE PUBBLICHE TRABALLANO…MA C’E’ CHI DA TEMPO AVEVA FIUTATO IL VENTO! OLTRE CHE DI NOMI, NON SI POTREBBE PARLARE DI COMPENSI, ADEGUATI D’ACCORDO, MA IN LINEA CON GLI ALTRI PAESI EUROPEI E AMERICA!

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PRIMO PIANO
Il Sole-24 Ore – 2014-02-15 – Pag. 4

Nomine. Almeno 600 gli incarichi da rinnovare la prossima primavera, parte la corsa al riposizionamento
La partita delle nomine
Andrea Guerra
Paolo Scaroni
Vittorio Colao
Fulvio Conti
Antonio Campo Dall’Orto
Alessandro Pansa
Leonardo Maugeri
Massimo Sarmi

Aziende pubbliche, con Renzi nessuno è più sicuro del posto

CAMBIO DI ROTTA
Con l’addio di Letta a Palazzo Chigi è venuta meno l’ipotesi della stabilità. Tra gli attuali vertici Scaroni è tra i più vicini al premier in pectore

Gianni Dragoni 

Spariglio per le nomine. Fuori Enrico Letta, i manager in scadenza di mandato e gli aspiranti alle poltrone d’oro della galassia pubblica cercano di riposizionarsi su Matteo Renzi.
Sono almeno 600 gli incarichi tra consiglieri di amministrazione e collegi sindacali di società controllate che il governo dovrà rinnovare in primavera. Con l’addio di Letta a Palazzo Chigi è venuta meno l’ipotesi della stabilità e della conferma di molti incarichi, in continuità tra le scelte di Letta nipote e quelle dello zio Gianni, sottosegretario nei governi Berlusconi che hanno partorito quasi tutti i cda in scadenza.
Le nomine saranno una prova decisiva per valutare la capacità (e la volontà) di rinnovamento di Renzi. Se si dovesse guardare solo all’anagrafe, l’arrivo del rottamatore dovrebbe provocare un’ecatombe. Si dice che il profilo ideale di Renzi sarebbero manager tra 50 e 55 anni e con un tetto di due mandati. Ma non è detto che finisca così. Il più rapido nell’avvicinamento al sindaco di Firenze è stato Paolo Scaroni, classe 1946, amministratore delegato dell’Eni, il gruppo che vale di più nella Borsa italiana, anche se i risultati economici e industriali hanno perso smalto.
Dopo nove anni, Scaroni aspira al quarto mandato. Ieri Scaroni ha lodato Renzi: «Renzi ha impeto, è davvero una persona che vuole riformare il paese e riformare il paese a volte non equivale a essere popolari, ma quando si vuole qualcosa davvero si è già a metà strada». Già il 20 gennaio Scaroni è stato ospite di Bruno Vespa a Porta a Porta e c’era anche Renzi, chi ha visto la trasmissione ne ha tratto l’impressione di un’intesa tra i due.
Un legame tra Scaroni e Renzi si sarebbe già stabilito attraverso Jacopo Mazzei, ex presidente della fondazione Cassa di risparmio di Firenze, consigliere di sorveglianza di Intesa Sanpaolo. Mazzei nel 2012 ha finanziato con 10.000 euro la fondazione Big Bang di Renzi e il sindaco era al matrimonio della figlia di Mazzei, che ha sposato il figlio di Scaroni, Bruno.
Scaroni, si dice, sarebbe disposto anche a scalare alla presidenza (oggi c’è il torinese Giuseppe Recchi) pur di avere come a.d. il direttore generale per l’esplorazione, Claudio Descalzi, classe 1955. Ma tra i curriculum raccolti dai cacciatori di teste che istruiscono le pratiche per il ministero dell’Economia ci sono anche altri profili. Come quello del fiorentino Leonardo Maugeri, classe 1964, per dieci anni direttore strategie e sviluppo dell’Eni, nel 2010-2011 presidente operativo di Polimeri Europa (chimica). Maugeri ora insegna a Harvard ed è nel circolo dei consulenti per l’energia del presidente Barack Obama. Una sua chiamata all’Eni apparirebbe incompatibile con Scaroni, infatti Maugeri lasciò l’Eni a fine agosto 2011, in dissenso, dopo la conferma di Scaroni.
Le liste dei candidati per i cda di Eni, Enel, Finmeccanica e Terna, le società più importanti perché quotate, vanno pubblicate entro il 13 aprile. Se Scaroni resta ci saranno maggiori possibilità di conferma anche per altri manager. Ma una serie di cambiamenti appaiono inevitabili.
Senza Letta, corre rischi l’a.d. Enel, Fulvio Conti, nato nel 1947, anche lui in carica da nove anni. Negli elenchi dei cacciatori di teste del ministero dell’Economia ci sarebbero i curriculum dell’a.d. di Enel Green Power Francesco Starace (nato nel 1955) e dell’a.d. di Alenia Giuseppe Giordo (nato nel 1965).
Poi c’è la pressione di esterni vicini a Renzi. Il più gettonato è Andrea Guerra, a.d. di Luxottica, nato nel 1965. Guerra è intervenuto anche alla Leopolda. Per lui si potrebbe il vertice dell’Eni, dell’Enel o di Terna. A un altro manager affermato, Vittorio Colao, a.d. di Vodafone, nato nel 1961, Renzi potrebbe proporre l’Eni, le Poste o Finmeccanica.
Non è da escludere che in Finmeccanica venga confermato Alessandro Pansa, tra i più giovani in carica, è nato nel 1962, a.d. solo da un anno, ma nel gruppo dal 2001. Con l’uscita di Letta e Saccomanni anche Pansa traballa.
Delicato il capitolo Poste. La società si sta preparando alla quotazione e una sostituzione dell’a.d., Massimo Sarmi, potrebbe sembrare inopportuna. Eppure i candidati a questo posto sono numerosi. C’è anche Luigi Gubitosi, il d.g. Rai nominato da Monti, in corsa anche per l’Enel. Gubitosi scade nel luglio 2015, ma un suo spostamento consentirebbe a Renzi di nominare subito un uomo di fiducia alla Rai, per esempio Antonio Campo Dall’Orto, classe 1964, ex a.d. di Mtv e Telecom Italia Media.
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POSSIBILI NUOVI ARRIVI
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Luxottica

L’amministratore delegato di Luxottica, carica che ricopre dal 2004, è da tempo molto vicino a Matteo Renzi: è infatti tra quelli che sono intervenuti alla Leopolda. Per lui si starebbe pensando a una collocazione in Eni, Enel,Terna o Poste
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Vodafone

Alla guida del gruppo telefonico dal 2008, Colao – che in Vodafone ha trascorso gran parte della propria carriera, a parte una parentesi biennale come amministratore delegato di Rcs Mediagroup – potrebbe essere candidato al vertice di Eni, Finmeccanica o Poste Italiane
Ex vice
presidente

Con un’esperienza in ambito televisivo, è stato alla guida di Mtv e di La7 e amministratore delegato di Telecom Italia Media fino al 2008, poi vicepresidente di Viacom International media networks fino al 2013, è uno dei possibili candidati per la Rai
Ex direttore
strategie Eni

Il top manager è stato per oltre dieci anni direttore strategie e sviluppo dell’Eni. Attualmente vive a Boston, si dedica alla saggistica e all’attività accademica e insegna alla Harvard University. È uno dei possibili candidati alla guida dell’Eni
IN SCADENZA
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Eni

Dal 2005 è alla guida del gruppo italiano del petrolio e del gas, siede nei consigli di amministrazione di Generali e Veolia Environment, è vice presidente del gruppo London Stock Exchange, che controlla la Borsa di Londra e di Milano. Punta al quarto mandato
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Enel

Anche Conti è dal 2005 al vertice della società energetica. Oltre a questo incarico, è consigliere di amministrazione di Rcs Mediagroup e della banca Barclays, inoltre è vicepresidente per il Centro studi di Confindustria
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Finmeccanica

In Finmeccanica dal 2001 come Cfo e dal 2011 come direttore generale, è amministratore delegato dal 13 febbraio 2013. È anche consigliere di amministrazione del gruppo Feltrinelli, nonché membro del Consiglio per le relazioni tra Italia e Usa e dell’Aspen Institute
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Poste Italiane

Amministratore delegato di Poste Italiane dal 2002, è impegnato nella preparazione del collocamento azionario per la quotazione del gruppo. Sarmi è anche presidente della Banca del Mezzogiorno e delegato Confindustria per la diffusione dei servizi digitali evoluti

 

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