5 marzo 2914 0re 19:47 “LI CHIAMANO AFFIDI, MA TROPPO SPESSO SONO UNO SCIPPO” —-RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO CON MOLTO PIACERE QUESTA LETTERA CHE CI ARRIVA DALL’ASSOCIAZIONE “CRESCO A CASA” DI TRENTO E RIGUARDA BOLOGNA E VARI ASSOCIAZIONI DEL COMITATO DEI CITTADINI PER I DIRITTI UMANI – WWW.CCDU.ORG—PUOI SCARICARE LA LETTERA MANDATA AL MINISTERO

 

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Combriccola del Casale e Anna Giulia: chiesti gli ispettori al Tribunale di Bologna
Il nostro comitato assieme ad altre associazioni a tutela dei minori chiede chiarezza sul Tribunale per i minorenni di Bologna e sulla vicenda della “Combriccola del Casale” e di Anna Giulia Camparini

Bologna. Oggi alcune associazioni per la tutela dei minori hanno scritto una lettera al Ministro della giustizia dott. Andrea Orlando e alla Presidente della Commissione Parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza on. Michela Vittoria Brambilla, affinché si faccia chiarezza sul Tribunale per i minorenni di Bologna e sulla vicenda di Anna Giulia e della “Combriccola del Casale”.

Già la risposta del governo, dopo le investigazioni fatte dal ministero sul Tribunale dei minori di Bologna in relazione alla “guerra tra toghe” del 2011 e alla vicenda di Anna Giulia, aveva lasciato le associazioni molto perplesse. Ma dopo la scandalosa vicenda della “Combriccola del Casale” (che non è l’esatto nome del gruppo Facebook ma che è un nome inventato al fine di impedire che si potesse risalire alla famiglia e località dove vive la minore Anna Giulia) le associazioni hanno deciso di scrivere una lettera per chiedere di fare chiarezza. Infatti, in un recentissimo scritto ufficiale dell’avvocato Francesco Miraglia, legale della coppia, si denuncia che: «…non desta meraviglia il fatto che la stessa tutrice si sia opposta a che la bambina venga sentita dai Giudici del Tribunale e che abbia negato, seppur in modo balbuziente, che Anna Giulia si trovi in un posto segreto, e che ella stessa non abbia un profilo Facebook e che non faccia parte di una fantomatica “Combriccola del Casale”: “Non so che cos’è, o meglio posso spiegare ma meglio di no”. Piuttosto quello che deve indignare l’opinione pubblica e anche le autorità giudiziarie è quanto si è fatto presente ieri all’udienza: pare che tutti i protagonisti di questa vicenda (tutrice, avvocati di controparte, presunta famiglia affidataria e altri…) facciano tutti parte della cosiddetta “La Combriccola del Casale” del resto quanto questa difesa sostiene è facilmente dimostrabile da Facebook senza contare che sullo stesso Social Network pare che girino le foto di Anna Giulia mentre va a scuola, mentre recita, mentre fa attività sportiva ecc. … Sarebbe davvero grave che si alimentasse quel sospetto attraverso cui gli affidamenti siano considerati un vero e proprio scippo che va ad alimentare quel vero e proprio mercato sulla pelle dei bambini anche da questa difesa più volte denunciato.»

A tutto ciò si aggiunge la denuncia di Francesco Morcavallo, già giudice del tribunale dei minorenni di Bologna, che in un recente articolo di Panorama Li chiamano affidi, ma troppo spesso sono uno scippo” ha sostenuto che: «… io a Bologna ho visto che molti casi si aprivano irritualmente a causa di lettere anonime. Era il classico vicino che scriveva: attenzione, in quella casa molestano i figli. Non c’era nessuna prova. Ma i servizi sociali segnalavano e il tribunale allontanava. Un arbitrio e un abuso grave, perché́ una denuncia anonima dovrebbe essere cestinata. Invece bastava a giustificare l’affido. Del resto, se si pensa che molti giudici onorari erano e sono in conflitto d’interesse, c’è di che capirne il perché́. »

Sembra anche che dopo la denuncia di Miraglia varie persone abbiano cancellato la loro iscrizione alla “Combriccola del Casale”. Ci chiediamo il perché di questi improvvisi allontanamenti dal gruppo ma ci auguriamo che sia fatta chiarezza soprattutto e che si accerti che non ci siano bambini “scippati” da associazioni o gruppi che gravitano intorno al Tribunale per i minorenni di Bologna.

Le associazioni che hanno sottoscritto la lettera sono (in ordine alfabetico): Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus; Associazione Donne per la Sicurezza Onlus; Associazione Figli Negati; GESEF Genitori Separati dai Figli; Rossella Pannocchi – Gruppo Insieme per Stella; Associazione Pro Pueris; Pronto Soccorso Famiglia Onlus; Associazione di volontariato Puer Onlus; Associazione Tu sei mio figlio Onlus; Associazione Uomini Beta.

Silvio De Fanti
Vicepresidente del Comitato dei cittadini per i Diritti Umani
www.ccdu.org

Cliccare su questo collegamento per scaricare la lettera inviata al ministro

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Bologna. Oggi alcune associazioni per la tutela dei minori hanno scritto una lettera al Ministro della giustizia dott. Andrea Orlando e alla Presidente della Commissione Parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza on. Michela Vittoria Brambilla, affinché si faccia chiarezza sul Tribunale per i minorenni di Bologna e sulla vicenda di Anna Giulia e della “Combriccola del Casale”.

Già la risposta del governo, dopo le investigazioni fatte dal ministero sul Tribunale dei minori di Bologna in relazione alla “guerra tra toghe” del 2011 e alla vicenda di Anna Giulia, aveva lasciato le associazioni molto perplesse. Ma dopo la scandalosa vicenda della “Combriccola del Casale” (che non è l’esatto nome del gruppo Facebook ma che è un nome inventato al fine di impedire che si potesse risalire alla famiglia e località dove vive la minore Anna Giulia) le associazioni hanno deciso di scrivere una lettera per chiedere di fare chiarezza. Infatti, in un recentissimo scritto ufficiale dell’avvocato Francesco Miraglia, legale della coppia, si denuncia che: «…non desta meraviglia il fatto che la stessa tutrice si sia opposta a che la bambina venga sentita dai Giudici del Tribunale e che abbia negato, seppur in modo balbuziente, che Anna Giulia si trovi in un posto segreto, e che ella stessa non abbia un profilo Facebook e che non faccia parte di una fantomatica “Combriccola del Casale”: “Non so che cos’è, o meglio posso spiegare ma meglio di no”. Piuttosto quello che deve indignare l’opinione pubblica e anche le autorità giudiziarie è quanto si è fatto presente ieri all’udienza: pare che tutti i protagonisti di questa vicenda (tutrice, avvocati di controparte, presunta famiglia affidataria e altri…) facciano tutti parte della cosiddetta “La Combriccola del Casale” del resto quanto questa difesa sostiene è facilmente dimostrabile da Facebook senza contare che sullo stesso Social Network pare che girino le foto di Anna Giulia mentre va a scuola, mentre recita, mentre fa attività sportiva ecc. … Sarebbe davvero grave che si alimentasse quel sospetto attraverso cui gli affidamenti siano considerati un vero e proprio scippo che va ad alimentare quel vero e proprio mercato sulla pelle dei bambini anche da questa difesa più volte denunciato.»

A tutto ciò si aggiunge la denuncia di Francesco Morcavallo, già giudice del tribunale dei minorenni di Bologna, che in un recente articolo di Panorama “Li chiamano affidi, ma troppo spesso sono uno scippo” ha sostenuto che: «… io a Bologna ho visto che molti casi si aprivano irritualmente a causa di lettere anonime. Era il classico vicino che scriveva: attenzione, in quella casa molestano i figli. Non c’era nessuna prova. Ma i servizi sociali segnalavano e il tribunale allontanava. Un arbitrio e un abuso grave, perché́ una denuncia anonima dovrebbe essere cestinata. Invece bastava a giustificare l’affido. Del resto, se si pensa che molti giudici onorari erano e sono in conflitto d’interesse, c’è di che capirne il perché́. »

Sembra anche che dopo la denuncia di Miraglia varie persone abbiano cancellato la loro iscrizione alla “Combriccola del Casale”. Ci chiediamo il perché di questi improvvisi allontanamenti dal gruppo ma ci auguriamo che sia fatta chiarezza soprattutto e che si accerti che non ci siano bambini “scippati” da associazioni o gruppi che gravitano intorno al Tribunale per i minorenni di Bologna.

Le associazioni che hanno sottoscritto la lettera sono (in ordine alfabetico): Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus; Associazione Donne per la Sicurezza Onlus; Associazione Figli Negati; GESEF Genitori Separati dai Figli; Rossella Pannocchi – Gruppo Insieme per Stella; Associazione Pro Pueris; Pronto Soccorso Famiglia Onlus; Associazione di volontariato Puer Onlus; Associazione Tu sei mio figlio Onlus; Associazione Uomini Beta.

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Già la risposta del governo, dopo le investigazioni fatte dal ministero sul Tribunale dei minori di Bologna in relazione alla “guerra tra toghe” del 2011 e alla vicenda di Anna Giulia, aveva lasciato le associazioni molto perplesse. Ma dopo la scandalosa vicenda della “Combriccola del Casale” (che non è l’esatto nome del gruppo Facebook ma che è un nome inventato al fine di impedire che si potesse risalire alla famiglia e località dove vive la minore Anna Giulia) le associazioni hanno deciso di scrivere una lettera per chiedere di fare chiarezza. Infatti, in un recentissimo scritto ufficiale dell’avvocato Francesco Miraglia, legale della coppia, si denuncia che: «…non desta meraviglia il fatto che la stessa tutrice si sia opposta a che la bambina venga sentita dai Giudici del Tribunale e che abbia negato, seppur in modo balbuziente, che Anna Giulia si trovi in un posto segreto, e che ella stessa non abbia un profilo Facebook e che non faccia parte di una fantomatica “Combriccola del Casale”: “Non so che cos’è, o meglio posso spiegare ma meglio di no”. Piuttosto quello che deve indignare l’opinione pubblica e anche le autorità giudiziarie è quanto si è fatto presente ieri all’udienza: pare che tutti i protagonisti di questa vicenda (tutrice, avvocati di controparte, presunta famiglia affidataria e altri…) facciano tutti parte della cosiddetta “La Combriccola del Casale” del resto quanto questa difesa sostiene è facilmente dimostrabile da Facebook senza contare che sullo stesso Social Network pare che girino le foto di Anna Giulia mentre va a scuola, mentre recita, mentre fa attività sportiva ecc. … Sarebbe davvero grave che si alimentasse quel sospetto attraverso cui gli affidamenti siano considerati un vero e proprio scippo che va ad alimentare quel vero e proprio mercato sulla pelle dei bambini anche da questa difesa più volte denunciato.»

A tutto ciò si aggiunge la denuncia di Francesco Morcavallo, già giudice del tribunale dei minorenni di Bologna, che in un recente articolo di Panorama “Li chiamano affidi, ma troppo spesso sono uno scippo” ha sostenuto che: «… io a Bologna ho visto che molti casi si aprivano irritualmente a causa di lettere anonime. Era il classico vicino che scriveva: attenzione, in quella casa molestano i figli. Non c’era nessuna prova. Ma i servizi sociali segnalavano e il tribunale allontanava. Un arbitrio e un abuso grave, perché́ una denuncia anonima dovrebbe essere cestinata. Invece bastava a giustificare l’affido. Del resto, se si pensa che molti giudici onorari erano e sono in conflitto d’interesse, c’è di che capirne il perché́. »

Sembra anche che dopo la denuncia di Miraglia varie persone abbiano cancellato la loro iscrizione alla “Combriccola del Casale”. Ci chiediamo il perché di questi improvvisi allontanamenti dal gruppo ma ci auguriamo che sia fatta chiarezza soprattutto e che si accerti che non ci siano bambini “scippati” da associazioni o gruppi che gravitano intorno al Tribunale per i minorenni di Bologna.

Le associazioni che hanno sottoscritto la lettera sono (in ordine alfabetico): Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus; Associazione Donne per la Sicurezza Onlus; Associazione Figli Negati; GESEF Genitori Separati dai Figli; Rossella Pannocchi – Gruppo Insieme per Stella; Associazione Pro Pueris; Pronto Soccorso Famiglia Onlus; Associazione di volontariato Puer Onlus; Associazione Tu sei mio figlio Onlus; Associazione Uomini Beta.

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