ore 23:30 —- ALBERTO NEGRI ++++ A KOBANE SI CAPISCE COME GIRA IL MONDO—-ECCELLENTE PER SINTESI E CHIAREZZA-chiara

Al fondo notizie necessarie sull’autore

nota-: peshmerga (guerriglieri curdi che lottano fino alla morte)

NOTA: Kobane è una città situata nel nord della Siria, situata presso la frontiera con la Turchia; ha una popolazione di 54 681 abitanti ed è abitata da CurdiArabiTurcomanniArmeni, in base a una stima del 2013 .Come conseguenza della guerra civile siriana, la cittadina è passata sotto il controllo del movimento indipendentista curdo(2012); Il 2 luglio del 2014, lo Stato Islamico ha tentato di assumerne il controllo con le armi[5] e, dopo un secondo tentativo nel settembre 2014, la città è stata soprannominata la “Stalingrado del Vicino Oriente“, per sottolineare la strenua resistenza da parte dei peshmerga. Ai primi di ottobre, le forze dell’ISIS hanno assediato la città, ma sono stati costretti dai combattenti curdi a combattere quartiere per quartiere, casa per casa, riuscendo a conquistare (wikipedia) il 40% della città.

 

 

 

UNA NOTIZIA DEL 12 OTTOBRE DA ANSA.MONDO

 

Una donna guida curdi Kobane contro l’Isis

Osservatorio per i diritti umani, a fianco di Mahmud Barkhodan

Redazione ANSABEIRUT 

12 ottobre 201416:54NEWS
  • (ANSA) – BEIRUT, 12 OTT – Una donna di 40 guida i combattenti curdi nella battaglia contro i jihadisti dello Stato islamico a Kobane, secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani e alcuni militanti. “Mayssa Abdo, conosciuta con il nome di battaglia di Narine Afrine, è ai comandi delle milizie di autodifesa curde Ypg a Kobane a fianco di Mahmud Barkhodan”, ha detto Rami Abdel Rahmane, direttore dell’Osservatorio che la definisce “colta intelligente e flemmatica”.

 

 

L’ARTICOLO DEL SOLE 24 ORE DI ALBERTO NEGRI

 

 

Kobane è un esempio di come vanno le cose in Medio Oriente ma anche da noi in Occidente. I turchi hanno ceduto alle pressioni Usa permettendo ai curdi siriani e ai peshmerga iracheni di combattere con i fratelli assediati dal Califfato.

La notizia, accompagnata da lanci di armi e rifornimenti americani, è arrivata dopo che il governo islamico della coppia Erdogan-Davutoglu ha bastonato duramente i curdi per impedire che passassero la frontiera provocando un’ondata nazionale di proteste con 35 morti. Il messaggio di Ankara ai curdi è questo: fatevi pure ammazzare contro il Califfato ma non sperate di ottenere nulla, né autonomia né tanto meno indipendenza. La Turchia ha come obiettivo la caduta di Assad e contenere i curdi, non eliminare lo Stato Islamico.
Washington e l’Occidente devono decidere chi deve combattere sul campo: i riluttanti alleati degli americani non hanno nessuna voglia di farlo. I curdi non vanno bene alla Turchia, le milizie sciite sono troppo filo-iraniane e ostili ai sunniti. E allora chi mandiamo? Eserciti per ora soltanto sulla carta? Questa guerra appare sempre meno convincente. La realtà è che la disintegrazione regionale permette di rifare la mappa del Medio Oriente e scardinare l’asse sciita Teheran-Baghdad-Siria-Hezbollah libanesi. Il Califfato è un mostro provvidenziale allo scopo: prima di essere eliminato deve crearsi una situazione in cui viene resa possibile una nuova entità statuale in mezzo alla Mesopotamia, a cavallo di Siria e Iraq. E forse allora si comincerà a combattere davvero. (Alberto Negri)

 

 

Autori

Alberto Negri

 

Alberto Negri (1956), membro del consiglio dell’Ispi, è inviato speciale del Sole 24 Ore, per il quale ha viaggiato in Africa, Medio Oriente e Balcani. Ha scritto Il turbante e la corona. Iran, trent’anni dopo (Marco Tropea Editore, 2000)

 

 

L’ISPI e’ un’organizzazione no profit che analizza la politica e l’economia internazionali con programmi di ricerca, pubblicazioni, eventi, seminari, master e corsi. www.ispionline.it
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