ore 17:20 A CHI CREDE COME LA VECCHIA CH. CHE MOLTO SPESSO E’ DA PICCOLE COSE, A VOLTE SOLO DETTAGLI, CHE PIANO PIANO SI CAPISCE LA REALTA’ // COME COSTRUIRE A PEZZETTI DI GROPPI E COLPI AL CUORE QUALCOSA IN CUI SPECCHIARCI COME “NOSTRO” // PER VOI NON E’ COSI’? PAZIENZA, RAGAZZI, NON TROVO PIU’ LE PAROLE //////////—VI PROPONGO “LA BATTAGLIA DI SANTIAGO” –ITALIA/CHILE–1962—CHI SI RICORDA DEL CLIMA CULTURALE DEI GIORNALI DI ALLORA? —Al fondo una nota wiki sul nostro 1962

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Estadio Nacional de Chile - vista desde Av. Grecia.jpg

Estadio Nacional  del Cile –costruito nel 1937   e   inaugurato nel 1938

 

Cos’è la Battaglia di Santiago?

Per battaglia di Santiago si intende una partita dei mondiali di calcio del 1962 in Cile.
Viene definita battaglia perché è ricordata come una delle più violente partite di calcio (se non la più violenta).
La situazione da un punto di vista sportivo si faceva difficile perché la partita avrebbe deciso chi, tra Italia e Cile sarebbe passata al turno successivo. Il clima da un punto di vista di relazioni internazionali era tesissimo a causa di alcuni articoli di giornalisti italiani sulla capitale cilena, molto povera ed da poco distrutta da un terremoto. Frasi come “…il Cile sul piano del sottosviluppo deve essere messo alla pari di tanti paesi dell’Asia e dell’Africa: gli abitanti di quei continenti sono dei non progrediti, questi sono dei regrediti.” euno dei paesi sottosviluppati del mondo e afflitto da tutti i mali possibili: denutrizione, prostituzione, analfabetismo, alcolismo, miseria…” infiammarono l’opinione pubblica cilena, inasprendo l’odio nei confronti degli italiani.
Durante la partita un giocatore italiano si rifiutò di scendere in campo per paura; gli altri cercando di ingraziarsi il pubblico entrando lanciarono garofani al pubblico che li ringraziò con un boato di fischi. Il primo fallo venne commesso a 12 secondi dal fischio di inizio. Al 7° minuto ci fu la prima espulsione di un italiano per gioco violento. Ferrini, questo il giocatore espulso, non volle lasciare il campo di gioco e dovette intervenire la polizia locale. Pochi minuti dopo un giocatore cileno si “vendicò” del fallo italiano e commise un fallo altrettanto grave. L’arbitro non lo sanzionò. La partita continuò con molti falli e proteste e discussioni. Al 38° un giocatore italiano commise fallo su un giocatore cileno tirandogli (per sbaglio) una pallonata. Il cileno (figlio di un campione di pugilato) si alzò di corsa e sferrò un pugno all’italiano. L’arbitro non lo sanzionò. Il guardialinee a pochi metri dalla scena non segnalò nulla all’arbitro. Pochi minuti dopo l’italiano restituì la cortesia con un calcio volante. Fu espulso. Poco minuti ancora e lo stesso cileno ruppe il naso ad un altro giocatore italiano. La polizia dovette intervenire altre 3 volte durante la partita. L’italia restò in 9 contro 11. La partita finì 2-0 per il cile. L’arbitro, una volta conclusa la partita e tornato in patria, scusandosi per la prestazione scadente, dichiarò: “Non stavo arbitrando una partita di calcio, stavo recitando come giudice in un conflitto militare.”
lo stadio   “prima del posizionamento dei seggiolini”


wikipedia per correttezza di informazioni (cita le fonti) batte askparanza di 10 a 3


Lo stadio trasformato in campo di concentramento durante il golpe cileno di Pinochet (e Usa) del 1973

 

Durante il golpe di Pinochet del 1973 l’Estadio Nacional de Chile venne usato come campo di concentramento. Al suo interno transitarono circa 40 000 prigionieri, tra il settembre ed il novembre di quell’anno. Il campo da gioco e la galleria furono utilizzati per tenere imprigionati gli uomini, mentre le donne furono relegate nella piscina, negli spogliatoi ed in altri edifici. Altri spogliatoi e i corridoi furono luoghi di tortura e di esecuzioni, mentre gli interrogatori venivano svolti nel velodromo.

Un documentario, Estadio Nacional, parla proprio della trasformazione dello stadio in campo di concentramento.

Nel 1993 la progressive metal band americana dei Magellan ha dedicato la canzone Estadium Nacional allo stadio e alle vicende del golpe cileno del 1973.

 

 

 

 

NOTA DA WIKIPEDIA SUL 1962  DA NOI    (parziale—issima)

 

 

Nel 1960, il democristiano Fernando Tambroni, ricevette dal Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi l’incarico di formare un governo. Tambroni inizialmente cercò di formare un’alleanza con il PSI, da parte di Pietro Nenni però la risposta fu incerta e a quel punto la reazione di Tambroni fu quella di cercare in Parlamento l’appoggio esterno della destra monarchicamissina.

A luglio, in cambio dell’appoggio esterno ai governi DC, i missini ottennero il permesso di celebrare il loro Congresso Nazionale a Genova (città di forte tradizione anti-fascista e medaglia d’oro per la Resistenza). La città rispose con una dura protesta di massa, che ebbe tra i suoi promotori la Camera del Lavoro della CGIL, e che da Genova si estende ad altre città d’Italia assumendo le proporzioni di una vera rivolta anti-fascista. Diverse manifestazioni vennero organizzate dai sindacati e da vari partiti dell’arco costituzionale, primo fra tutti il PCI. Sulla scorta di questi avvenimenti nella DC gli orientamenti cambiarono.

All’inizio degli anni Sessanta si registrava intanto una ripresa dei conflitti operai a causa delle sperequazioni fra uomini e donne, fra impiegati e operai. Al tempo stesso, la grande pesantezza degli orari di lavoro trovava poche giustificazioni in un mondo industriale caratterizzato da innovazioni tecnologiche e da razionalizzazioni dei processi produttivi. Mutano anche i soggetti che partecipano alle manifestazioni, vi è una sempre più forte presenza degli studenti. Il fenomeno più vistoso di questo periodo fu la fortissima emigrazione interna dalle campagne alle città e dal Sud verso il Nord, per sfuggire alla persistente realtà di sottoccupazione cronica e di miseria.

Nel 1962 prese corpo il governo monocolore DC, presieduto da Amintore Fanfani, con la partecipazione attiva del PSDI e del PRI e l’astensione del PSI. Questo governo, pur non essendo propriamente di centro-sinistra, attuò una serie di riforme fra cui l’istituzione della scuola media unificata, la nazionalizzazione delle industrie elettriche con la istituzione dell’ENEL e l’istituzione della cedolare d’acconto.


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