giappone_sakamoto-ryuichi-_-_forbidden-colours (sentito sottovoce)
[audio:https://www.neldeliriononeromaisola.it/wp-content/uploads/2015/05/giappone_sakamoto-ryuichi-_-_forbidden-colours_.mp3|titles=giappone_sakamoto ryuichi _ _forbidden colours_]
” La mia vita è ed è stata rivolta all’arte dagli studi artistici all’insegnamento, alla mia attività di ricerca artistica.
Il mio lavoro si svolge nel silenzio interiore dove elementi quali spazio,linea, segni, colore trovano la loro collocazione.
I segni che formano una scrittura non hanno un significato sono una composizione ritmica che risponde al bisogno interiore di comunicare, che si rifà allo scorrere del tempo, alla memoria a qualcosa che va a volte al di là del tempo storico. Ognuno può interpretarli. “
Muro del pianto 2012 tecnica mista 80×80
” In una realtà, così conflittuale come la nostra, mi sembra opportuno lasciare ad ognuno la possibilità di ritrovare in sé stesso quei segni e spazi che potrebbero dare vita a nuove prospettive individuali di vita.
La necessità di usare materiali diversi è una provocazione che risponde alla visione che ho della realtà e della storia. Non posso non trasmettere il mio disagio anche se controllato. La mia arte è espressione di un grido che ho saputo modulare e trasformare.
Credo inoltre che l’arte debba essere espressione del tempo in cui si vive, sono stata colpita dai grandi maestri del novecento da Fontana che taglia la tela, che scopre nuovi spazi, da Burri , dal gesto di Hartung, dall’impeto gestuale di artisti americani, dall’interiorità di Klee dal simbolismo di Scanavino.
Posso affermare che aspiro all’essenzialità, al silenzio dove tutto o niente può succedere, anche un punto può muovere l’universo…”
Silvia Battisti
nota del blog: il curriculum vitae è talmente ricco e ricco e ricco /interessante che lo lasciamo per un tempo…”dopo”…
Bellissimo il quadro e bella, profonda e completa la riflessione di Silvia sulla propria arte.