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Newsletter del 21 agosto 2015
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I buchi neri con il bernoccolo che mettono alla prova la relatività

La teoria della relatività generale è stata confermata sperimentalmente tante volte, ma solo in condizioni di gravità debole. Non c’era finora la possibilità di verificare che cosa succede in prossimità di un buco nero, che produce un campo gravitazionale estremo. Uno studio teorico indica ora una via particolare per testare la relatività anche in condizioni di gravità estrema.leggi l’articolo »

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La prima volta dei geoneutrini del mantello terrestre

Grazie alle apparecchiature dell’esperimento Borexino ospitate nei Laboratori nazionali del Gran Sasso, è stato possibile individuare per la prima volta con certezza dei neutrini generati all’interno del mantello terrestre. La scoperta ha permesso una migliore stima del calore interno prodotto dai decadimenti radioattivi che avvengono nelle viscere del pianetaleggi l’articolo »

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500 anni di storia del clima nelle incisioni di una grotta cinese

Per 500 anni gli abitanti di una cittadina cinese hanno registrato gli episodi di siccità sulle pareti di una grotta. Il confronto fra queste iscrizioni e le variazioni nella composizione delle stalattiti ha permesso di definire un modello previsionale che potrebbe rivelarsi particolarmente utile data l’importanza della regione sia per le riserve idriche sia per la sopravvivenza di alcune specie a rischioleggi l’articolo »

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INFN: Materia e antimateria hanno massa uguale

Comunicato stampa – Team INFN di ALICE dimostra, con una precisione di una parte su 10000, che l’antimateria aggregata si comporta in modo analogo alla materia ordinaria. I risultati dello studio pubblicati su “Nature Physics”leggi l’articolo »

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CNR: Satelliti e Gps per studiare il flusso del magma sotto i Campi Flegrei

Comunicato stampa – Una nuova tecnica, firmata Cnr e Ingv, in grado di calcolare le modalità con cui il magma profondo risale all’interno del sottosuolo, creando deformazioni anche millimetriche della superficie terrestre. Un meccanismo probabilmente comune ad altre caldere, quali Yellowstone negli Usa e Rabaul in Papua Nuova Guinea. Lo studio, pubblicato su “Scientific Reports” fornisce nuovi sistemi di monitoraggio utili ad affrontare eventuali future crisi vulcaniche
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Come il clima plasmò gli antenati del cane

Circa 37 milioni di anni fa, i primi canidi erano piccoli e vivevano nei boschi dedicandosi alla caccia da agguato, come quella praticata oggi dai gatti. Poi, sette milioni di anni fa, il raffreddamento del clima e la formazione di spazi aperti sempre più vasti portò prima all’evoluzione della caccia con balzo e inseguimento breve, tipica di volpi e coyote, e infine all’inseguimento su lunghe distanze che caratterizza il lupo  leggi l’articolo »

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Un “nuovo” ominide con la più antica mano simile alla nostra?

Il fossile della falange di un mignolo trovato in Tanzania, nella gola di Olduvai, suggerisce che due milioni di anni fa nella regione vivesse, accanto ad Australopithecus boisei e a Homo habilis, anche un altro antenato dell’essere umano. Indicato con la sigla OH 86, è il più antico degli ominidi scoperti finora ad avere una mano davvero simile a quella degli esseri umani moderni, già adatta a produrre i più sofisticati strumenti di pietraleggi l’articolo »

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Piccole scimmie che imparano le vocalizzazioni dai genitori

I cuccioli di uistitì dai pennacchi bianchi, piccole scimmie del Nuovo Mondo, imparano le vocalizzazioni grazie all’interazione con gli adulti, in particolare con i genitori. È quanto emerge da uno studio che dimostra che questo tipo di apprendimento non è esclusivo degli esseri umanileggi l’articolo »

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