George Steiner: ….. La passione per l’ assoluto ….
“””… < […] L’ esperienza del libro è la più pericolosa e avvincente che ci sia. Certo, il libro può corrompere, sarebbe un’ idiozia non dirlo apertamente. Nei libri ci sono lezioni di sadismo, di crudeltà politica, di razzismo. E poiché penso che Dio sia lo zio di Kafka ( ne sono persuaso ), non sta lì a renderci la vita facile. Poco prima della morte, Sartre -che non era prodigo di complimenti, anzi- avrebbe detto: ‘ Tra noi, ce n’è uno solo che rimarrà: Céline ‘. È Sartre a dirlo. Di sicuro la lingua moderna francese appartiene a Proust e Céline, non c’è un terzo. E che Dio abbia permesso a quest’ omicida antisemita, a questo teppista, a questo gangster dell’ anima che fu il Céline scrittore ( non lo era nel privato, e questo non fa che complicare le cose ) di creare una nuova lingua e di scrivere Da un castello all’ altro e poi Nord ( a mio avviso, due capolavori shakespeariani), mi rende terribilmente infelice. E altamente grato e arrabbiato nello stesso tempo. Così, alla fine, cerco di allontanare da me certi libri che sono veleno distruttore. Sono contro ogni forma di censura. Sia per evidenti motivi intellettuali sia per ragioni pratiche. Alla fine il censore non ha nessuna autorità. […] >. …”””
( da Conversazioni con Laure Adler Garzanti, pg.152, Aprile 2015 ( da Chiara a Nemo –molto grato– )
