SE VOLETE, QUESTO TANGO DI HORACIO FERRER (TESTO), MUSICA SArà -pensiAmo—di piazzolla—MA VE LO CANTA MINA COSI’ COM’ERA BELLA NEL 1972!

giovedì 10 gennaio 2008

Oggi che Dio smette di sognarmi.

Sempre tratto da “Teatro 10”, sempre Mina, questa volta con Astor Piazzolla.

Tanto per dire cosa passava sulla Rai TV (ma non dico niente di nuovo).

Adesso esci e paga pura il canone.

Su Astor Piazzolla non c’è niente da aggiungere. Due parole invece su Horacio Ferrer, autore del testo.
“Horacio Ferrer, massimo poeta vivente del tango, saggista e storico, è stato il paroliere prediletto da Astor Piazzolla (insieme hanno scritto l’opera di tango María de Buenos Aires e successi internazionali come Balada para un loco, Chiquilín de Bachín, Preludio para mi muerte, ecc.); candidato nel 2004 al Nobel per la Letteratura, è fondatore e Presidente della Academia Nacional del Tango di Buenos Aires. (dalla presentazione allo spettacolo “El Poeta y la Música”- sul sito del Teatro Regio di Torino).

 

Balada Para Mi Muerte (musica di Astor Piazzolla, testo di Horacio Ferrer)

Moriré en Buenos Aires, será de madrugada,
—-Morirò a Buenos Aires, accadrà all’alba,
guardaré mansamente las cosas de vivir,
—-guarderò dolcemente le cose della vita,
mi pequeña poesía de adioses y de balas,
—-la mia piccola poesia di addii e di pallottole,
mi tabaco, mi tango, mi puñado de esplín.
—-il mio tabacco, il mio tango, la mia manciata di spleen.

Me pondré por los hombros, de abrigo, toda el alba,
—-Mi metterò sulle spalle, come cappotto, tutta l’alba,
mi penúltimo whisky quedará sin beber,
—-il mio penultimo whisky resterà non bevuto,
llegará, tangamente, mi muerte enamorada,
—-arriverà, tangamente, la mia morte innamorata,
yo estaré muerto, en punto, cuando sean las seis.
—-io sarò morto quando saranno le sei, in punto.

Hoy que Dios me deja de soñar,
—-Oggi che Dio smette di sognarmi,
a mi olvido iré por Santa Fe,
—-verso il mio oblio andrò per Santa Fe,
sé que en nuestra esquina vos ya estás
—-so che al nostro angolo già ci sei tu,
toda de tristeza, hasta los pies.
—-vestita di tristezza, fino ai piedi.

Abrazame fuerte que por dentro
—-Abbracciami forte che dentro
me oigo muertes, viejas muertes,
—-sento morti, vecchie morti,
agrediendo lo que amé.
che aggrediscono ciò che ho amato.
—Alma mía, vamos yendo,_llega el día, no llorés.
—anima mia, andiamo,viene il giorno, non piangere.

(la versione “Mina” non comprende le 2 prossime strofe
e passa subito alle due finali)

Moriré en Buenos Aires, será de madrugada,
Morirò a Buenos Aires, accadrà all’alba,
que es la hora en que mueren los que saben morir.
che è il tempo in cui muoiono quelli che sanno morire.
Flotará en mi silencio la mufa perfumada
Romperà il mio silenzio l’aroma profumato
de aquel verso que nunca yo te supe decir.
di quel verso che non ho mai saputo dirti.

Andaré tantas cuadras y allá en la plaza Francia,
Camminerò per tanti isolati e là in Plaza Francia,
como sombras fugadas de un cansado ballet,
come ombre fuggite da uno stanco balletto,
repitiendo tu nombre por una calle blanca,
ripetendo il tuo nome lungo una strada bianca,
se me irán los recuerdos en puntitas de pie.
se ne andranno i miei ricordi in punta di piedi.

Moriré en Buenos Aires, será de madrugada,
Morirò a Buenos Aires, accadrà all’alba,
guardaré mansamente las cosas de vivir,
guarderò dolcemente le cose della vita,
mi pequeña poesía de adioses y de balas,
la mia piccola poesia di addii e di pallottole,
mi tabaco, mi tango, mi puñado de esplín.
il mio tabacco, il mio tango, la mia manciata di spleen.

Me pondré por los hombros, de abrigo, toda el alba,
Mi metterò sulle spalle, come cappotto, tutta l’alba,
mi penúltimo whisky quedará sin beber,
il mio penultimo whisky resterà non bevuto,
llegará, tangamente, mi muerte enamorada,
arriverà, tangamente, la mia morte innamorata,
yo estaré muerto, en punto, cuando sean las seis,
io sarò morto quando saranno le sei, in punto,
cuando sean las seis, ¡cuando sean las seis.
quando saranno le sei, quando saranno le sei!

testo tratto da Todotango, traduzione ricavata da Massimo Martino

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1 risposta a SE VOLETE, QUESTO TANGO DI HORACIO FERRER (TESTO), MUSICA SArà -pensiAmo—di piazzolla—MA VE LO CANTA MINA COSI’ COM’ERA BELLA NEL 1972!

  1. Donatella scrive:

    Il tango, come il fado, è una musica che ti entra dentro. E una musica-poesia che mi affascina, riesce ad entrare nel cuore e nella mente. Mi piace molto il tango cantato da Julio Iglesias, anche se molte volte è retorico e strappacuore. Il tango di Piazzolla è più sottile, raffinato, ma egualmente bello ed espressivo di stati d’animo. Per contrastare la malinconia del tango tuffiamoci nel musical nord americano, spietatamente ottimista, che solletica un’altra parte della nostra sensibilità.

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