La guerra in Siria è sempre più una questione mondiale
Quella che agli inizi, nel 2011, era stata solo una rivolta pacifica contro la dittatura di Assad, ha finito per coinvolgere Stati Uniti, Russia, Arabia Saudita, Iran e Turchia in un conflitto che in questi giorni devasta la città di Aleppo dopo aver provocato la morte di 300mila persone e aver cacciato milioni di siriani dal loro paese.
Tutto il Medio Oriente è stato destabilizzato dal conflitto siriano, e anche l’Europa è stata stravolta dall’afflusso di profughi sulle sue coste e dalla moltiplicazione di attentati jihadisti nei paesi dell’Unione. La guerra in Siria ha assunto una dimensione internazionale e oggi siamo dove siamo perché Bashar al Assad ha risposto alle manifestazioni del 2011 ordinando di sparare su una folla armata solo dei suoi slogan.
Il faccia a faccia tra Mosca e Washington
Rapidamente lo scontro si è trasformato in una guerra civile in cui l’Iran sciita è intervenuto con forza perché la famiglia Assad appartiene alla corrente alawita dello sciismo, mentre il 60 per cento degli islamici è sunnita. L’Iran è corso in aiuto di un potere sciita minoritario minacciato da una maggioranza sunnita, mentre le potenze sunnite, Arabia Saudita in testa, hanno armato e finanziato quella che ha finito per diventare una ribellione sunnita.
Le due correnti dell’islam e i loro paladini si sono ritrovate una contro l’altra in Siria, ed è in questo contesto che i sunniti iracheni, ex ufficiali dell’esercito di Saddam Hussein, si sono alleati agli estremisti islamici sunniti della Siria per formare il gruppo Stato islamico (Is), che doveva essere l’embrione di un nuovo stato sunnita a cavallo tra la Siria e l’Iraq.
http://www.internazionale.it/opinione/bernard-guetta/2016/08/23/siria-guerra-mondo