CULTURA
repubblica@ scuola
DICONO CHE CI SERVE UN NEMICO E CHI LO DICE?
Angelo Melone
Lungo il cammino incontri un nemico, ma poi guardi bene e ti accorgi che è solo la tua ombra » . Hanno stupito gli studenti che hanno deciso di rispondere con Repubblica@ Scuola a una provocazione di Robinson insieme al Salone del Libro di Torino. Abbiamo proposto sul sito una delle domande- chiave della kermesse al Lingotto: perché ci serve un nemico?
Centinaia e centinaia di messaggi in pochi giorni ( che nella Arena Robinson saranno discussi con studenti e scrittori) a confermare la storica accusa che i migliori educatori rivolgono agli adulti: i ragazzi vi stupiscono solo perché non avete abbastanza fiducia nelle loro sensibilità.
Così dalle scuole di tutta Italia si è costruito un “ ragionamento collettivo” sul nemico che rimbalzava di messaggio in messaggio.
« Un nemico serve per conoscere se stessi » , certo.
« È utile a crescere » , affermazione sostenuta da fior di citazioni da Aristofane a Nietzsche, a Oscar Wilde ( avrà pure funzionato Google alla grande, ma ben venga). E però subito si affaccia il dubbio: « Per confrontarci con gli altri ognuno di noi ha bisogno di un nemico, un nemico che la maggior parte delle volte… dimostra di essere come noi » .
E qui il ragionamento fa un salto, nell’Italia delle classi ormai multietniche: se il nemico è come noi, facile nascondersi trasformando in nemico il diverso: « Il capro espiatorio serve per ogni nostro errore, difficoltà o falla nella società » ; « i confini ci impediscono di incontrarci e di arricchirci » . I confini si tracciano non « per proteggere l’identità nazionale, ma soprattutto per motivi economici. Così si incolpano i nemici di problemi che non hanno creato loro » .
Ma se questa è la direzione, l’arrivo sorprende. Prima con raffinata ironia: « Molti nemici, molto onore?
Credo che sia sbagliato pensare questo perché si arriva all’assurdo di tutti nemici, tutto onore » , per passare a « tieni i tuoi amici vicini e i tuoi nemici ancora più vicini, dice il saggio. Il problema è che non riesco a distinguerli più… » . Ed arrivare alla sintesi secca, la contestazione totale e semplice della domanda che abbiamo posto: « Perché ci serve un nemico? E chi dice che serve? » .
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