VALENTINA CONTE, PERIFERIE ::: LA RIVOLTA DEL NORD EST::: ” IL GOVERNO RINUNCI AI TAGLI “—REPUBBLICA 11 AGOSTO 2018, pag. 4

 

 

REPUBBLICA 11 AGOSTO 2018 —pag. 4

http://quotidiano.repubblica.it/edizionerepubblica/pw/flipperweb/flipperweb.html?testata=REP&issue=20180811&edizione=nazionale&startpage=1&displaypages=2

 

 

Periferie, la rivolta del Nord Est “Il governo rinunci ai tagli”

Veneto, i sindaci del centrodestra mobilitati. L’esecutivo tira dritto: rimborsiamo solo i soldi già spesi

valentina conte,

 roma

La rivolta di Ferragosto, contro lo scippo di governo alle periferie di 95 città, non poteva che partire dal profondo nord-est leghista, nel Veneto governato da Luca Zaia. La regione è la terza più colpita dai tagli. Perde 132 milioni secchi, grazie all’emendamento al milleproroghe estivo approvato lunedì all’unanimità dal Senato. Peggio fanno solo la Sicilia con 218 milioni e la Toscana con 148 milioni. In totale, si tratta di 1,6 miliardi già stanziati dai governi Renzi- Gentiloni per riqualificare le zone più degradate dei municipi d’Italia e che ora la maggioranza Lega- M5S ha deciso di far saltare, formalmente ” congelare” fino al 2020. Per destinarli, in parte, a sbloccare gli avanzi di altri comuni. Ovvero poste di bilancio sin qui congelate.

Ebbene il 14 agosto i sindaci veneti si sono dati appuntamento a Venezia per discuterne a viso aperto. Ci saranno i primi cittadini di Belluno, Treviso, Verona, Padova, Rovigo. E ovviamente il padrone di casa, Luigi Brugnaro che da solo ci rimette quasi 51 milioni e 300 mila euro, tra città e provincia. « Fare fronte comune », è il suo mantra. Dei sei comuni veneti arrabbiati solo due sono a guida centrosinistra ( Belluno e Padova). Mentre Treviso e Rovigo a trazione leghista. Sintomo di un problema trasversale e tutt’altro che politicamente neutro.

« Ma nessuno dei miei mi ha chiamato sin qui», prova a stemperare il viceministro leghista all’Economia Massimo Garavaglia. « Non so niente di questa rivolta veneta, ma posso solo dire che il parlamento è sovrano e si è espresso all’unanimità a favore della norma. D’altro canto, non posso credere che i senatori della Repubblica, tra cui un ex presidente del consiglio ( Renzi, ndr) abbiano votato all’unisono un emendamento da un miliardo senza averlo capito. Fosse così, dovrebbero cambiare mestiere». Il governo dunque sembra fare muro. In realtà, uno spiraglio di trattativa con l’Anci – l’associazione dei comuni guidata da Antonio Decaro che minaccia di ricorrere alla Corte dei Conti per danno erariale – c’è. Ne accennava due giorni fa anche l’altra viceministraall’Economia, la grillina Laura Castelli. Rimborsare a piè di lista quei progetti già partiti nel 2018, per i quali si sono spesi o impegnati soldi con ditte e imprese. Si ragiona attorno a una percentuale del 20% del miliardo e 600 milioni ” congelato” dall’emendamento della discordia.

Di certo, a Lega e Cinque Stelle quel piano periferie targato Renzi non piace. Un distributore di mancette – sostengono – agli amici degli amici, da smantellare per drenare risorse ai comuni che invece rigano dritto. Come quelli del Nord. Il piano è tuttavia scivoloso. Lo dimostra la rivolta ferragostana veneta. Ma anche i numeri. Su 95 città coinvolte dai tagli – che in realtà corrispondono a 326 comuni, se si considerano anche le città metropolitane, ovvero le ex province – 46 sono del centrodestra ( di cui 8 leghiste), 40 del centrosinistra, 5 civiche e 4 pentastellate. C’è dunque poco da scherzare. Il malumore è bipartisan. In lista ci sono i due municipi simbolo del potere grillino come Roma e Torino (oltre a Livorno e Carbonia), sebbene coinvolti in qualità di territorio metropolitano. Oltre alle citate Treviso e Rovigo, ci sono anche neo roccaforti leghiste come Massa, Terni, Alessandria, Novara, Udine e Sondrio. « Non possiamo permettere ai soldi di fare la muffa » , insiste Garavaglia. «Venga a spiegarlo ai cittadini », lo invita Decaro.

Condividi
Questa voce è stata pubblicata in GENERALE. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *