FEDERICA ANGELI, REPUBBLICA 29-10-2018– pag.11 –INTERVISTA VALERIA GRILLI, UNA DELLE SEI ORGANIZZATRICI DELLA MANIFESTAZIONE # ROMADICEBASTA

Valeria Grilli, la Raggi vi attacca sulla manifestazione che avete organizzato sabato scorso. Come commenta quel post su Facebook?

«È veramente patetico. E, ancora una volta, dimostra di essere un sindaco che non capisce la realtà e che continua a rifiutarla. Non siamo comunque turbate. Eravamo 10mila, ci saranno stati anche i borghesi, ma non solo. Ho il mio whatsapp pieno di volontari venuti dalle periferie che non sono radical chic e i nominativi dei partecipanti. Se lei si fosse degnata di scendere avrebbe visto chi sono i suoi cittadini».

Comunque, con borse di Gucci o barboncini al seguito, il dato è che eravate in diecimila sabato in Campidoglio, giusto?

«Già: la verità è che quella piazza era stracolma, non ce lo aspettavamo neanche noi una partecipazione così massiccia, è partito tutto in modo “domestico” e ci siamo ritrovati in tantissimi. Tra questi moltissimi erano ex grillini, persone che l’avevano votata ed erano lì pentiti, a urlare che non la voteranno più. Le borse di Gucci o le persone coi barboncini le ha viste solo Raggi».

È vero che dietro al vostro comitato, come sostiene Raggi, c’è il Pd?

«Assolutamente no, quello che stiamo facendo lo facciamo da soli autofinanziandoci».

Una delle promotrici di #romadicebasta è però del Pd (sempre secondo la sindaca), vero?

«Falso anche questo. Tatiana è assessore al commercio del I Municipio e non è iscritta al Pd, è una indipendente, è una ex Pci.

Sappiamo che è un ingegnere e non ha tessera del Pd».

Sulla definizione della prima cittadina rivolta ai partecipanti “nostalgici di mafia capitale”, che ne pensa?

«È da denuncia penale. E non aggiungo altro».

Che qualche politico abbia voluto cavalcare i sit-in è possibile?

«I politici hanno tentato in tutti i modi di infilarsi e ce l’abbiamo messa tutta per tenerli fuori. Su questo siamo state e saremo rigidissime: non abbiamo intenzione di aprire a nessun partito. Certo siamo antifascisti e democratici, ma questa non è una etichetta da applicare a un gruppo o un partito politico, questa è la Costituzione».

Avete raccolto nel corso della manifestazione suggerimenti e proposte per migliorare Roma.

Qual è stata la richiesta che è andata per la maggiore?

«Avevamo fatto 3 sacchi con delle proposte da mettere dentro, li ho guardati tutti e la richiesta che è andata per la maggiore è stata quella delle sue dimissioni. Tengo a precisare che noi, come comitato, abbiamo sempre attaccato la cattiva amministrazione non la sindaca e non abbiamo mai chiesto le sue dimissioni. A farlo è stata la piazza».

Dalla vostra associazione potrebbe uscire il nome del futuro sindaco?

«In futuro magari sì. Ad oggi non abbiamo un nome di una persona che riteniamo all’altezza di guidare una città complessa come Roma».