MINI-INTERVISTA A OKI SATO, CHE HA FONDATO LO STUDIO DI ARCHITETTURA E DESIGN NEDO +++ MOSTRA :: ” TRA DUE MONDI: NENDO X ESCHER ” —- ALLA NATIONAL GALLERY OF VICTORIA DI MELBOURNE–ha aperto il 2 dicembre++ INTERVISTA A OKI SATO SULLA MOSTRA DI AURELIO MAGISTA’ PER REP. 1°-12-2018, pag. 45

 

Oki Sato ritratto insieme al suo cane Kinako. Camicia Margaret Howell. Lo studio Nendo di Tokyo, dove si è svolto questo servizio fotografi- co, è stato inaugurato a luglio del 2015. Si trova nel quartiere di Aoyama, all’interno del Sogetsu Kaikani, edificio disegnato da Kenzo Tange e costruito nel 1977 – Credits: Ph. Andreas Larsson – Styling David St John-James

C’è un giapponese alto un metro e novanta, fotogenico, perfetta pronuncia inglese, un cane brutto come un Pokémon e una serie d’ossessioni che l’hanno reso un uomo prolifico e felice.

Si chiama Oki Sato ed è il fondatore di Nendo, studio d’architettura e design di Tokyo che in quattordici anni ha conquistato il mondo, sostanzialmente, stordendolo. Perché Sato non realizza prodotti, ma punti esclamativi. «Momenti Ha-Ha!», li definisce lui. Particelle d’intelligenza azionate a ciclo continuo: «Vedo sette clienti a settimana, lavoro su quattrocento idee alla volta, produco millecinquecento presentazioni l’anno», dice, in una stanza bianca che sembra una cripta (e spiegherà poi perché), quando lo abbiamo intervistato prima dell’estate nel suo uffcio in zona Moscova, a Milano, durante uno dei suoi soggiorni in Italia.

Trentanove anni, tra i cento giapponesi più influenti per Newsweek e innumerevoli volte Designer of the Year per le riviste di settore, invade senza sosta il mondo con le sue bollicine di “!”: un tavolo “abbracciatavolo” per Cappellini. Una sedia “cavalluccio”

per Kartell. Un condominio per uccellini, su un albero. O la ristrutturazione completa del Siam Discovery, centro commerciale di Bangkok dove ha disegnato tutto, dai decori ai mobili, dagli stand alle vetrine: «Mica per spingere agli acquisti, ma per suscitare nei corpi reazioni chimiche».

 

https://icondesign.it/storytelling/oki-sato-nendo-intervista/

 

 

BANGKOK  ++ FOTO DELLA  ristrutturazione del SIAM DISCOVERY 

 

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One Day in Siam Discovery

 

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SIAM DISCOVERY, CENTRO COMMERCIALE A BANGKOK, RISTRUTTURATO DALLO STUDIO NENDO FONDATO DA OKI SATO

 

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SIAM DISCOVERY

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Laboratorio alimentare 1

Il ristorante al 4 ° piano di questo ristorante riunisce i migliori ristoranti di Instagram, un pop-up store, Moon Taste, zuppa fatta in casa per la salute, Uncle Boss Sausage, una salsiccia tedesca gourmet, Appetizz. Mango di ananas e Manhattan con mango cotto

Laboratorio alimentare

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Starbucks1

starbucks

Tokyobike

Stazione di giocattoli

 

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Laboratorio alimentare 1

Il ristorante al 4 ° piano di questo ristorante riunisce i migliori ristoranti di Instagram, un pop-up store, Moon Taste, zuppa fatta in casa per la salute, Uncle Boss Sausage, una salsiccia tedesca gourmet, Appetizz. Mango di ananas e Manhattan con mango cotto

 

Laboratorio alimentare

 

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15.00 – Starbucks

 

 

Starbucks1

starbucks

16.00 – Tokyobike & Toys Station

 

 

Tokyobike


Stazione di giocattoli

 

Visita il negozio di souvenir presso il negozio Object of Desire multiculturale. Più di 160 marchi di decorazioni per la casa. Ci sono anche molti negozi di arredamento come Hay dalla Danimarca, Tom Dixon dall’Inghilterra e Kartell dall’Italia, che è il primo negozio ufficiale in Thailandia.

 

 

MELBOURNE

 

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NATIONAL GALLERY OF VICTORIA DI MELBOURNE

 

ELLE DECOR.COM / IT/ VIAGGI–2/5/2018

 

https://www.elledecor.com/it/viaggi/a20535596/mostra-escher-nendo-national-gallery-of-victoria-melbourne/

 

NENDO ED ESCHER INSIEME PER UNA MOSTRA CHE È GIÀ UN EVENTO

La mostra più glamour della stagione 2018/19 alla National Gallery of Victoria di Melbourne si intitola “Between two Worlds| Escher X nendo

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M. C. ESCHER,   DRAWING HANDS  (MANI CHE DISEGNANO)   —     courtesy photo

Nendo ed Escher in mostra insieme: oltre 160 straordinarie stampe e disegni dell’artista olandese M.C. Escher allestite in modo emozionale e coinvolgente grazie alla creatività del celeberrimo studio di design di Oki Sato.

La mostra di Escher allestita da Nendo è una commistione tra arte e design che andrà in scena alla National Gallery of Victoria, il più antico museo d’arte di Melbourne ed uno dei più prestigiosi dell’intera Australia, a partire dal 2 dicembre prossimo.

Racconta Tony Ellwood, direttore dell’NGV: “La prossima stagione rispecchia appieno il nostro impegno a sviluppare un programma dinamico e completo per le nostre differenti tipologie di pubblico, che culminerà proprio con questa prima mondiale “Between two World| Escher X nendo”, la quale evidenzierà il genio artistico non comune di Escher e la visione immaginifica e unica dello studio nipponico. Questa mostra rafforza palesemente il nostro orientamento a coniugare arte e design”.

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International KOGEI Triennale Pre-event Nendo, 2009. Installazione al 21st Century Museum, Kanazawa.—Daici Ano © Nendo ​

 

Noto come maestro delle illusioni ottiche, Escher ha creato alcune delle immagini più iconiche del XX secolo (chi non ha mai sentito parlare delle scale di Escher?).

Nome completo Maurits Cornelis Escher, è famoso soprattutto per le incisioni che riproducono immagini fondate su originali simmetrie che esplorano l’infinito, paradossi matematici e prospettive impossibili, almeno apparentemente. Simmetrie e luoghi che inducono a moti senza fine rimandano spesso al calcolo matematico che, sorprendentemente è un fattore essenziale per capire realmente le opere di Escher.

La mostra di Melbourne proviene dal Gemeentemuseum dell’Aia ed è la prima grande presentazione in Australia dell’opera dell’artista: copre il periodo che va dal 1916 sino alle ultime opere risalenti al 1969.

Grazie a un’ingegnosa manipolazione di spazio, geometria e percezione, lo studio Nendo, uno dei protagonisti assoluti del design internazionale, con progetti che spaziano dagli arredi agli oggetti fino alle installazioni, ha saputo andare oltre la tradizione in questo allestimento, valorizzando le immagini di Escher in contesti nuovi e sorprendenti.

Questo il commento del Ministro australiano delle industrie, Martin Foley: “ Il Museo NGV non smette mai di alzare l’asticella in termini qualitativi, proponendo le opere delle migliori menti creative con modalità fresche ed entusiasmanti”.

I biglietti della mostra Escher X nendo, che già si annuncia un evento di portata mondiale, sono già acquistabili sul sito del museo.

 

INTERVISTA A OKI SATO DI  AURELIO MAGISTA’ PER REP. 1°-12-2018, pag.45

http://quotidiano.repubblica.it/edizionerepubblica/pw/flipperweb/flipperweb.html?testata=REP&issue=20181201&edizione=nazionale&startpage=1&displaypages=2

 

Della mostra a Melbourne ne parliamo con Oki Sato, fondatore dello studio giapponese Nendo.

Che cosa appare in questa terra di mezzo in cui la forma di una casa, come ha dichiarato, è il tema del progetto espositivo?

« Sono stato ispirato dal processo creativo di Escher. Prima di tutto, come Escher usava ripetutamente nel suo lavoro dei personaggi protagonisti, per esempio animali o insetti, abbiamo ripetuto la sagoma di una casa per creare uno spazio per Escher. Nello stesso tempo ho cercato di pensare la mostra usando i temi matematici e logici di Escher. In genere lavoro con idee e ispirazioni che provengono dalla vita quotidiana, piccoli momenti che colgo e uso in differenti spunti e progetti. Escher invece lavorava in maniera molto logica, esplorando idee complesse e trovando numerose vie per esprimerle. Quindi per mettere a punto il progetto espositivo siamo partiti dalla casa e la abbiamo manipolata in diverse tecniche ispirate a Escher, e comunque lavorando solo tridimensionalmente. Ho voluto anche fare riferimento all’interesse di Escher per le illusioni ottiche e le prospettive estreme, di cui la mostra vuole essere la traduzione ed espressione fisica. Abbiamo cercato di offrire al visitatore un’esperienza unica, dandogli la possibilità di sperimentare le idee di Escher non solo con gli occhi ma anche con il corpo, quasi come se entrasse nella testa dell’artista olandese».

Che cosa ammira in particolare in Escher?

«La sua opera è molto nota, ma ci sono alcuni lavori che mi erano meno familiari, ed è sempre affascinante imparare di più riguardo qualcuno o qualcosa che pensavi di conoscere. Davvero interessante è stato approfondire la natura ossessiva del procedimento creativo di Escher e la passione che aveva per le proprie opere. È piuttosto evidente che amava davvero quello che faceva, e questa è un’altra cosa che abbiamo in comune».

Le scale infinite e gli edifici impossibili di Escher sono una sfida per un progettista come lei. Contengono una lezione per la comunità del design?

«Ho scoperto che ci sono molte somiglianze fra Nendo ed Escher, ma in realtà ho trovato che le differenze sono più interessanti e fonti di ispirazione più utili. Per esempio, il fatto che Escher ha raccontato realtà tridimensionali con tecniche a due dimensioni come il disegno, mentre io faccio esattamente l’opposto, ha offerto un produttivo contrasto alla collaborazione. Quando si comincia un progetto in cui ci si confronta con un’altra personalità, la prima reazione è quella di andare alla ricerca di alcuni fattori comuni con l’obiettivo di costruire un ponte fra noi e l’altro. Per Escher–Nendo, al contrario, ho deciso di provocare delle “ reazioni chimiche” facendo interagire le differenze piuttosto che le somiglianze».

Come mai questa mostra è in Australia, a Victoria? Ha qualche particolare relazione con il Paese e la città?

« No, sarà la prima volta che presentiamo qualcosa in Australia. Benché avessi visto in passato le opere più rappresentative di Escher, non avevo lavorato granché sul suo lavoro. Così sono rimasto sorpreso quando La National Victoria Gallery mi ha chiamato per questo incarico; la stessa sorpresa che ho provato durante la fase di studio, scoprendo quante cose avessimo in comune».

In conclusione?

« Escher partiva dal seme di un’idea e si spingeva fino al suo limite, anche mettendola alla prova in molte maniere, con tecniche, strumenti e metodi diversi. Io cerco di portare il seme di una nuova idea in ogni mio progetto. Generalmente le nuove idee sono una parte irrinunciabile del mio metodo. Mentre Escher sviluppava le sue in maniera logico- matematica, io lavoro con un approccio più intuitivo, in cui la realtà si basa sulle ispirazioni. In sintesi: ho cercato di elaborare i “semi” di Nendo attraverso il pensiero logico di Escher».

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