DONATELLA D’IMPORZANO CI RIPORTA LE OPINIONI SUL REDDITO DI CITTADINANZA DELLA SOCIOLOGA (CARITAS) NUNZIA DE CAPITE +++ IMPORTANTI INFORMAZIONI SULLA ” FORUM DELLE DISUGUAGLIANZE E DELLE DIVERSITA’ ” –vedi subito sotto

96 bardelli, riviera ligure,acquerello su carta, cm. 70x50 (foglio)DSC00849

bardelli,  Riviera Ligure, acquarello

 

DONATELLA D’IMPORZANO

 

Opinioni sul reddito di cittadinanza di Nunzia De Capite, sociologa.

 Immagine correlata

Nunzia De Capite, sociologa di Caritas italiana che si batte da anni contro le disuguaglianze

 

 

“Siamo in un Paese in cui nel 2007 le persone in povertà assoluta erano 1,7 milioni e nel 2017 sono diventate 5 milioni: non possiamo fare a meno di misure di supporto sociale. Però, sia con il Rei, sia con il Reddito di cittadinanza, siamo sempre in una logica redistributiva, mentre dovremmo iniziare a pensare a politiche predistributive. I provvedimenti redistributivi, almeno in teoria, consentono alle persone che stanno sotto un certo livello di cercare di vivere più dignitosamente. Ma il problema non è solo intervenire nelle situazioni più estreme: è anche decidere quali prospettive ci diamo. Dobbiamo fare un salto verso politiche predistributive, intervenendo cioè dove la ricchezza si forma e prende direzioni troppo squilibrate. E’ un modo di affrontare il problema molto più radicale. E previene anche alcuni possibili aspetti paradossali di questo reddito di cittadinanza.
Alla base di questo reddito di cittadinanza c’è una mancata osservazione della realtà: si immaginano persone che in buona parte non esistono. Vi immaginate chi vive in povertà assoluta, che spesso non ha gli strumenti per orientarsi, andare alle Poste e inoltrarsi nella burocrazia richiesta dalla legge? Ce lo vedete un cinquanta-sessantenne, di quelli che vengono alle nostre mense, costretto a compilare moduli on line e richiedere card? Davvero non ha insegnato niente “Io, Daniel Blake”, il film di Ken Loach? Oppure prendiamo una madre in povertà assoluta: che senso ha chiederle di accettare un lavoro se dove vive non c’è alcun supporto o servizio per l’infanzia? Il reddito di cittadinanza, così come è stato fatto, è solo una misura attiva per il lavoro. Che però rischia di non aiutare nessuno, tamto meno le persone per le quali in teoria è pensato”.

da un colloquio con Nunzia De Capite su “L”Espresso” del 10 gennaio 2019, pag.53.

Nunzia De Capite, sociologa, lavora da tredici anni alla Caritas italiana, per la quale si occupa anche della redazione del rapporto annuale sul monitoraggio delle politiche di contrasto alla povertà. Studiosa delle varie forme di sussidio e reddito, fa parte del Forum delle disuguaglianze e delle diversità. 

Il Forum è un cartello di associazioni, economisti e studiosi il cui volto più noto è Fabrizio Barca. Da quasi due anni lavora su questi temi e il 25 marzo presenterà a Roma il frutto delle sue analisi e le sue prime proposte per una maggiore giustizia sociale.

Del Forum fanno parte la Fondazione Basso, la Caritas, Lega Ambiente, ActionAid, Cittadinanzattiva, la fondazione Comunità di Messina, Dedalus Cooperativa Sociale, l’Uisp.

Ci sono poi, a titolo personale, economisti, sociologi, accademici e ricercatori di diversa estrazione.

Da questa alleanza sta nascendo una bozza di quello che è stato chiamato ” Programma Atkinson per l’Italia”, dal nome del grande economista inglese morto due anni fa dopo aver dedicato una vita a questi temi con decine di libri di cui l’ultimo, il monumentale ” Disuguaglianza” Che cosa si può fare?” è stato pubblicato da Cortina nel 2015.

Tutte queste notizie sono tratte dal “L’Espresso” del 10 febbraio 2019, pag.50

Condividi
Questa voce è stata pubblicata in GENERALE. Contrassegna il permalink.

1 risposta a DONATELLA D’IMPORZANO CI RIPORTA LE OPINIONI SUL REDDITO DI CITTADINANZA DELLA SOCIOLOGA (CARITAS) NUNZIA DE CAPITE +++ IMPORTANTI INFORMAZIONI SULLA ” FORUM DELLE DISUGUAGLIANZE E DELLE DIVERSITA’ ” –vedi subito sotto

  1. Chiara Salvini scrive:

    Bellissimo l’acquarello di Mario: la bellezza rasserena e fortifica, come l’olio di merluzzo o meglio, il Nestrovit, che ci davano le mamme per rafforzarci quando eravamo piccoli.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *