MILANO, LA CHIESA DI SANTA MARIA PRESSO SAN SATIRO IN VIA TORINO — PROGETTO DEL BRAMANTE

 

 

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La Chiesa di Santa Maria presso San Satiro fonda le sue origini nel lontano 879 quando l’arcivescovo Ansperto volle dedicare una Chiesa a San Satiro, fratello di Sant’Ambrogio.

Quella che vediamo oggi è opera di  Donato Bramante che nel 1478 progetta la ricostruzione della piccola chiesa a croce greca fondata nel IX secolo dall’arcivescovo Ansperto.

La Chiesa di Santa Maria presso San Satiro ha al suo interno a tre navate, transetto e cupola; di Bramante sono l’abside con finta prospettiva di tre arcate e la sagrestia a pianta a ottagoni.

Sull’altare vi è un affresco raffigurante la Madonna col Bambino, risalente al 1200 e originariamente collocato all’esterno. Nel 1242 un giovane pugnalò il Bambino, e le cronache raccontano che dall’immagine. sgorgò del sangue. Nella chiesa viene ancora conservato il pugnale sacrilego e  da quel giorno l’immagine miracolosa divenne meta di pellegrinaggi.

Questa chiesa, progettata da Donato Bramante, custodisce, inoltre, uno dei massimi esempi di finta fuga prospettica in stucco nata per allungare illusionisticamente lo spazio interno retrostante all’altare. Bramante, infatti, costruisce un finto abside profondo 97 centimetri seguendo il progetto che ne prevedeva uno di 9 metri e 70 creando così un vero e proprio capolavoro inaspettato.

 

https://www.milanofree.it/milano/monumenti/chiesa_di_santa_maria_presso_san_satiro.html

 

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Nel centro storico di Milano, precisamente a Via Torino su un corto vicolo cieco stretto tra due palazzi, si trova una chiesa parrocchiale edificata alla fine del Quattrocento: si tratta della Chiesa di Santa Maria presso San Satiro, che ingloba il sacello di San Satiro di epoca medievale e costituisce una delle attrazioni  milanesi tutta da scoprire. Già, perché non è solo la facciata in stile neorinascimentale, con la sezione centrale suddivisa in due fasce orizzontali sovrapposte da un cornicione a loro volta separate in tre settori da lesene corinzie, il rosone, le due nicchie, la torre campanaria del IX secolo in stile romanico o la cupola con rosoni circolari ciechi a destare particolare stupore. Bisogna varcare la soglia per poter ammirare, dietro l’altare, il grande spazio formato da un’abside regolare e ben completata da colonne e decorazioni: procedendo infatti verso l’altare, quasi a toccare con mano, ci si accorge che non si può passare, poiché c’è poco meno di un metro di spazio.

 

 

 

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E’ in realtà un’illusione ottica, una prospettiva illusoria perché l’abside non esiste. Questo inganno prospettico è opera di Donato Bramante, uno dei più grandi architetti italiani, che ha fatto fronte allo spazio ridotto della chiesa per creare la finta abside che misura 97 centimetri invece di 9 metri e 70 previsti in quello che era il progetto originale. Quello che nacque come un impedimento alla diocesi che non aveva i permessi per costruire una chiesa di più ampie dimensioni si è evoluto poi in un risultato inaspettato, vero e proprio capolavoro artistico. Il Bramante, sfidando le limitazioni, ha infatti creato l’illusione perfetta e la finta fuga prospettica di San Satiro è considerata l’antesignana di tutti gli esempi di trompe l’oeil che vennero successivamente: nella sua perfezione l’opera evidenzia anche l’influenza delle ricerche di Piero della Francesca e Donatello nel campo della rappresentazione illusionistica. Se si pensa che in origine tutto l’edificio era decorato in bianco, azzurro ed oro, ci si rende conto che l’impressione ottica, all’epoca, era davvero ricchissima.

 

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Il corpo principale è suddiviso in tre navate, di cui le laterali più strette della centrale: su pilastri cruciformi privi di base e ornati con capitelli corinzi è impostata la maestosa sequenza delle arcate a pieno centro che separano le navate, sovrastate da una fine cornice modanata; sulla copertura della navata principale si nota la successione delle volte a botte decorate a finti lacunari, mentre le navate laterali sono coperte a crociera. Sopra l’incrocio tra navate e transetto si apre una solenne cupola emisferica impostata su pennacchi, decorata a lacunari in oro e azzurro e illuminata da una piccola lanterna. Nei tondi dei pennacchi sono dipinti gli Evangelisti, mentre sulla fascia decorativa alla base della cupola ci sono dei tondi in terracotta con teste di Profeti.

 

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IL RETRO DELLA CHIESA SU VIA FALCONE

 

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2 risposte a MILANO, LA CHIESA DI SANTA MARIA PRESSO SAN SATIRO IN VIA TORINO — PROGETTO DEL BRAMANTE

  1. Donatella scrive:

    E’ una chiesa curiosa e interessantissima. A sinistra della navata principale c’è la parte che risale all’epoca carolingia: era uno dei trabocchetti all’esame di storia dell’arte della Statale. E’ una chiesa che, nelle sue leggende, gronda sangue: pare che vi sia stato assassinato San Pietro Martire, proprio dietro all’abside, sulla strada. Il Santo viene raffigurato ancora con il pugnale infisso nella ferita sanguinante.

  2. andrea bardelli scrive:

    Bellissime immagini che lasciano un’enorme “saudade”…

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