9 aprile 2019 — ANSAMED + ANSAMED + ANSA ::: ALLARME ONU E AMNESTY SUGLI SFOLLATI E GLI INTRAPPOLATI SENZA AIUTI ++ NOTIZIE DI COLLOQUI DEL PREMIER CONTE E DI MACRON : ” NON C’E’ UNA SOLUZIONE MILITARE AL PROBLEMA LIBICO “

 

ANSAMED / LIBIA / 9 APRILE 2019

http://www.ansamed.info/ansamed/it/notizie/stati/libia/2019/04/09/libia-allarme-onu-3400-gli-sfollati-di-tripoli_2f28d436-e68b-4cd2-80e8-afb5288b1b55.html

 

 

Libia: allarme Onu, 3400 gli sfollati di Tripoli

1400 i rifugiati e migranti rinchiusi nei centri

09 APRILE, 09:40

(ANSAmed) – TUNISI, 9 APR – Sono 3.400 gli sfollati per gli scontri armati in corso nei pressi di Tripoli, nella Libia occidentale, dove la situazione della sicurezza “resta instabile”. Lo scrive l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (Ocha) in un ‘aggiornamento flash’ sulla situazione nel quale si legge che circa 3.400 persone hanno lasciato le loro case a Tariq Al-Matar, Wadi Al-Gharbi, Ain Zara e Qasr Ben Gashir per aree relativamente più sicure di Tripoli, Tarhouna, Bani Waleed e Tajoura.

La maggior parte delle famiglie sfollate è ospitata da parenti e conoscenti, mentre circa 25 famiglie hanno raggiunto due rifugi collettivi a Tajoura e Ain Zara.

“Le Nazioni Unite continuano a ricevere conferma che la popolazione civile in alcune aree vicine alla linea del fronte non è in grado di scappare a causa dell’intensità dei combattimenti. In alcuni casi, le ostilità impediscono anche ai fornitori di servizi di soccorso di raggiungere la popolazione bisognosa. Le Nazioni Unite hanno lanciato un appello per una tregua umanitaria temporanea in Libia che permetta il passaggio di civili che desiderano lasciare Tripoli e fornire assistenza umanitaria. Sono invece circa 1400 i rifugiati e migranti nei centri di detenzione, in prossimità delle aree colpite, in Ain Zara, Gharyan e Qasr Ben Gashir”, scrive l’Ocha. (ANSAmed).

 

ANSAMED –LIBIA —9 APRILE 2019

http://www.ansamed.info/ansamed/it/notizie/stati/libia/2019/04/09/libia-amnesty-lasciate-fuggire-i-civili_14efec21-9614-4db6-9c83-85f68948bfa7.html

 

Libia: Amnesty, ‘lasciate fuggire i civili’

Ancora ignorate le richieste di una tregua umanitaria

09 APRILE, 11:49

ANSAmed) – ROMA, 9 APR – Amnesty International ha sollecitato le parti in confitto in Libia a permettere ai civili di lasciare le aree al centro degli scontri.

“Tutti i civili che vogliono lasciare le aree coinvolte nei combattimenti dovrebbero farlo liberamente senza finire sotto attacco”, ha sottolineato Magdalena Mughrabi, vicedirettrice per il Medio Oriente e l’Africa del Nord di Amnesty International.

L’organizzazione internazionale per le migrazioni ha reso noto che finora circa 2.800 persone sono sfollate a causa dei combattimenti e che in alcune zone i residenti non riescono a fuggire a causa dell’intensità degli scontri.

Le richieste di una tregua per evacuare i feriti e i civili da alcune zone sono state ignorate, secondo quanto riportato in un comunicato emesso ieri da Amnesty International. “Si tratta di persone già in condizioni di estrema vulnerabilità e che hanno subito orribili violenze da parte delle autorità che le tengono in detenzione e dei trafficanti. Vi sono timori concreti per la loro incolumità e per la loro situazione umanitaria in caso di aumento degli scontri. Abbiamo già ricevuto notizie di detenuti bloccati, senza acqua né cibo, in condizioni inumane”, ha aggiunto Mughrabi. Secondo il ministero della Salute di Tripoli dal quattro aprile, giorno dell’inizio dell’offensiva del generale Khalifa Haftar verso la capitale, sono state uccise almeno 25 persone e altre 80 sono rimaste ferite. Secondo le Nazioni Unite tra le vittime vi sono almeno quattro civili, tra cui due operatori sanitari.

“L’escalation di violenza alle porte di Tripoli è profondamente preoccupante: temiamo che il numero delle vittime civili aumenti rapidamente e che i combattimenti vadano a interessare zone più densamente popolate della capitale libica”, ha dichiarato Mughrabi. “Tutte le parti in conflitto sono obbligate dal diritto internazionale umanitario a proteggere i civili. Esse devono sempre distinguere tra civili e combattenti ed è loro assolutamente vietato colpire civili, operatori sanitari e strutture mediche. Munizioni esplosive ad ampio effetto, come i colpi di artiglieria e di mortaio, non devono mai essere impiegate nei pressi dei centri abitati”, ha aggiunto Mughrabi.(ANSAmed).

 

ansa.it  / libia / 9 aprile 2019

http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2019/04/09/libia-telefonata-sarraj-conte_6111e784-ab8d-42c7-ad04-4b43f7b1c679.html

 

 

Libia: Tripoli, telefonata Sarraj-Conte su attacco

Su sviluppi ‘aggressione’ da parte del generale

 

 

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha chiamato ieri sera il premier libico Fayez al-Sarraj per un colloquio telefonico che ha riguardato gli “sviluppi e ripercussioni dell’aggressione portata dalle forze di Khalifa Haftar alla capitale Tripoli e una serie di città libiche”. Lo riferisce la pagina Facebook dell’Ufficio stampa del capo del Consiglio presidenziale del Governo di accordo nazionale libico, Sarraj.

“Il perseguimento di tutti coloro che commettono crimini di guerra, portandoli davanti alla magistratura locale e internazionale”, é stato annunciato dal premier libico Fayez al-Sarraj al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nella telefonata avuta ieri. Lo riferisce l’Ufficio stampa di Sarraj. Il premier libico ha espresso “il proprio ringraziamento a Conte e al governo italiano affermando la determinazione a resistere a questa aggressione” da parte delle milizie del generale Khalifa Haftar “con tutta la forza”.

L’aeroporto Mitiga, l’unico in funzione a Tripoli e che era stato chiuso ieri a causa di raid di due aerei delle forze del generale Khalifa Haftar, ha riaperto solo per i voli notturni consentendo l’atterraggio di almeno un aereo di linea. Lo si desume da un annuncio dello scalo e da informazioni di un media panarabo.

Le forze aeree del generale Khalifa Haftar hanno compiuto un raid sull’aeroporto internazionale di Tripoli, chiuso nel 2014, a sud della capitale. Lo rende noto l’emittente libica Alahrar tv secondo la quale l’attacco non avrebbe causato vittime.

Il presidente francese, Emmanuel Macron, nel corso di diversi colloqui telefonici avuti “in questi ultimi giorni” con il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, il premier libico Sarraj, e il maresciallo Haftar, ha espresso “profonda preoccupazione” per i recenti eventi in Libia e ha ricordato che “non c’è soluzione militare al conflitto libico”: è quanto si legge in una nota diffusa a tarda notte dall’Eliseo. Per lui è “imperativo agire immediatamente per porre fine ai combattimenti e placare le tensioni”.

Condividi
Questa voce è stata pubblicata in GENERALE. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *