IL POST, 25 APRILE 2019 — PERCHE’ IL 25 APRILE E’ LA FESTA DELLA LIBERAZIONE

 

 

IL POSTIlPost

  • ITALIA
  • GIOVEDÌ 25 APRILE 2019

Perché il 25 aprile è la festa della Liberazione

Perché oggi, nel 1945, i soldati nazisti e fascisti si ritirarono da Torino e Milano, anche se la guerra continuò ancora per un po’

Perché il 25 aprile è la festa della Liberazione

 Partigiane italiane a Milano (Keystone/Getty Images)

 

 

Il 25 aprile è il giorno in cui ogni anno in Italia si celebra la festa della Liberazione dal nazifascismo, avvenuta nel 1945. L’occupazione tedesca e fascista in Italia non terminò in un solo giorno ma si considera il 25 aprile come data simbolo, perché quel giorno del 1945 coincise con l’inizio della ritirata da parte dei soldati della Germania nazista e di quelli fascisti della repubblica di Salò dalle città di Torino e di Milano, dopo che la popolazione si era ribellata e i partigiani avevano organizzato un piano coordinato per riprendere le città.

La decisione di scegliere il 25 aprile come “festa della Liberazione” (o come “anniversario della Liberazione d’Italia”) fu presa il 22 aprile del 1946, quando il governo italiano provvisorio – il primo guidato da Alcide De Gasperi e l’ultimo del Regno d’Italia – stabilì con un decreto che il 25 aprile dovesse essere “festa nazionale”. La data fu fissata in modo definitivo con la legge n. 269 del maggio 1949, presentata da De Gasperi in Senato nel settembre 1948. Da allora, il 25 aprile è un giorno festivo, come le domeniche, il primo maggio, il giorno di Natale e da alcuni anni la festa della Repubblica, che ricorre il 2 giugno. La guerra in Italia non finì il 25 aprile 1945, comunque: continuò ancora per qualche giorno, fino agli inizi di maggio.

Anche altri paesi europei ricordano la fine dell’occupazione straniera durante la Seconda guerra mondiale, ma in date diverse: Olanda e Danimarca la festeggiano il 5 maggio, in Norvegia è festa l’8 maggio, in Romania il 23 agosto. Anche in Etiopia si festeggia il 5 maggio la festa della Liberazione, ma in quel caso per ricordare la fine dell’occupazione italiana, avvenuta nel 1941.

 

Quello che accadde prima del 25 aprile
Nei primi mesi del 1945 c’erano diverse decine di migliaia di persone, per lo più partigiani, che combattevano contro l’occupazione tedesca e la repubblica di Salò nell’Italia settentrionale, con una discreta organizzazione dal punto di vista militare. A sud della Pianura padana nel marzo del 1945 c’erano molti soldati occupanti, raccolti per cercare di resistere all’offensiva finale degli Alleati, che si intensificò a partire dal 9 aprile (in una zona a est di Bologna) lungo un fronte più o meno parallelo alla via Emilia. L’offensiva fu da subito un successo, sia per la superiorità di uomini e mezzi degli attaccanti che per il generale sentimento di sfiducia e inevitabilità nella sconfitta, che si era diffuso tra i soldati tedeschi e i repubblichini, nonostante le volontà delle massime autorità tedesche e fasciste di continuare la guerra fino all’ultimo.

 

inserto:: 

Accadde nel 1945: attacco finale alla Linea Gotica

Liberazione di Anzola Emilia, Budrio, Casalecchio di Reno, Monte San Pietro, Pianoro, Valsamoggia e Zola Predosa, tutto immortalato dagli americani.

 

Il 20 aprile 1945, attacco finale alla Linea Gotica, nel settore appenninico della V Armata a

mericana, iniziato il 14 Aprile con un bombardamento delle posizioni difensive tedesche sull’Appennino bolognese, schierate tra le valli del Savena e del Samoggia. Una “combat camera unit” (unità di foto e cineoperatori di guerra americana) ha ripreso l’arrivo di unità corazzate della 6^ Divisione sudafricana e della 91^ Divisione di fanteria americana che entrano a Casalecchio, da sud, avanzando lungo la Porrettana.

Le linee tedesche si articolavano tra Livergnano (Pianoro) e Castel d’Aiano. L’obiettivo alleato era conquistare l’accesso alla Pianura padana risalendo le due importanti vie di comunicazione, la SS 64 Porrettana e la SS 65 Futa. In quei giorni l’abitato di Casalecchio diventa immediata retrovia del fronte tedesco e via di sbocco principale dell’avanzata alleata verso nord. Già pesantemente colpita dai bombardamenti dei mesi precedenti, la cittadina subisce un ultimo e devastante bombardamento aereo alla vigilia della Liberazione. L’importanza del nodo stradale di Casalecchio è tale che tra il 20 e il 21 Aprile 1945 l’intero II Corpo d’Armata americano lo raggiunge e lo attraversa velocemente per continuare l’inseguimento del nemico in rotta verso il Po, in direzione nord-ovest e scavalcando la città Bologna, che infatti sarà liberata da altre unità, provenienti da est, solo il 21 Aprile 1945.

Casalecchio venne quasi completamente devastata dopo 41 bombardamenti, che le sono valsi l’appellativo di Cassino del Nord, e il riconoscimento al Gonfalone di Casalecchio di Reno della Medaglia d’Oro al Merito Civile da parte del Presidente Ciampi il 25 aprile 2003. (fonte: Comune Casalecchio)

Potrebbe interessarti: https://www.bolognatoday.it/cronaca/liberazione-linea-gotica-20-aprile.html
Seguici su Facebook: https://www.facebook.com/pages/BolognaToday/163655073691021

 

 

riprende l’articolo de Il Post ::

 

Il 10 aprile il Partito Comunista diffuse a tutte le organizzazioni locali con cui era in contatto la “Direttiva n. 16”, in cui si diceva che era giunta l’ora di «scatenare l’attacco definitivo»; il 16 aprile il CLNAI (Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia, di cui facevano parte tutti i movimenti antifascisti e di resistenza italiani, dai comunisti ai socialisti ai democristiani e agli azionisti, cioè i membri del Partito d’Azione) emanò simili istruzioni di insurrezione generale. I partigiani organizzarono e avviarono attacchi verso i centri urbani. Bologna, ad esempio, fu attaccata dai partigiani il 19 aprile e definitivamente liberata con l’aiuto degli alleati il 21.

 

BOLOGNA LIBERATA IL 21 APRILE 1945

 

Risultati immagini per 25 APRILE 1945 tedeschi e fascisti si ritirano da milano e gen ova ? immagine?

IL 23 APRILE INSORGE GENOVA

 

 

Immagine correlata

LA LIBERAZIONE DI GENOVA IL 24 APRILE

 

Immagine correlata

GENOVA

 

Il 24 aprile 1945 gli alleati superarono il Po, e il 25 aprile i soldati tedeschi e della repubblica di Salò cominciarono a ritirarsi da Milano e da Torino. A Milano era stato proclamato, a partire dalla mattina del giorno precedente, uno sciopero generale, annunciato alla radio “Milano Libera” da Sandro Pertini, futuro presidente della Repubblica, allora partigiano e membro del Comitato di Liberazione Nazionale (CLN).

 

 

 

Le fabbriche furono occupate e presidiate e la tipografia del Corriere della Sera fu usata per stampare i primi fogli che annunciavano la vittoria. La sera del 25 aprile Benito Mussolini abbandonò Milano per dirigersi verso Como (sarebbe stato poi catturato dai partigiani due giorni dopo e ucciso il 28 aprile). I partigiani continuarono ad arrivare a Milano nei giorni tra il 25 e il 28, sconfiggendo le residue e limitate resistenze. Una grande manifestazione di celebrazione della liberazione si tenne a Milano il 28 aprile. Gli americani arrivarono nella città il 1° maggio.

offensiva alleati 1945L’offensiva degli alleati nel Nord Italia nella primavera del 1945 (Wikipedia)

Le prime pagine dei quotidiani il 25 aprile 1945

I giornali italiani celebrarono il 25 aprile 1945 come un giorno importante nella guerra: non solo l’Unità e Il Popolo, giornali ufficiali del Partito Comunista e della Democrazia Cristiana che si stampavano nelle parti d’Italia già liberate da tempo, ma anche il Corriere della Sera, che durante il ventennio fascista era stato vicino al regime. Il 26 aprile il Corriere uscì con una sorta di “numero unico” con la testata Il Nuovo Corriere: direttore dell’edizione fu Mario Borsa, un giornalista antifascista a cui il CLN affidò temporaneamente la direzione del giornale. Solo i titoli di prima pagina della Stampa del 26 aprile ignorarono completamente i combattimenti nell’Italia settentrionale: parlavano invece della “fanatica resistenza” dei soldati tedeschi in Germania, che ormai controllavano solo qualche quartiere di Berlino.

 

 

Condividi
Questa voce è stata pubblicata in GENERALE. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *