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LEA VERGINE, LA FAMOSA CURATRICE DELLA MOSTRA DEL 1980 : ” L’ALTRA META’ DELL’AVANGUARDIA ” CHE HA RACCOLTO PIU’ DI 100 ARTISTE DONNE A PIENO DIRITTO PROTAGONISTE DELLE AVANGUARDIE STORICHE, MA DIMENTICATE O SOTTERRATE E SUICIDATE- COME DICE LEI…CI RACCONTA PER DUE MINUTI IL SUO LAVORO DI RACCOLTA IN QUESTA INTERESSANTE INTERVISTA
ENZO MARI E LEA VERGINE MARITO E MOGLIE–foto di GIUSEPPE VARCHETTA
Lea Vergine, all’anagrafe Lea Buoncristiano (Napoli, 5 marzo 1936), è una critica d’arte e curatrice italiana.
Collabora ad alcuni dei principali quotidiani italiani, tra cui il manifesto e Il Corriere della Sera.
Ha pubblicato vari saggi sull”arte contemporanea e organizzato numerose mostre.
Suo marito è il designer Enzo Mari.
LA VITA DELLA CRITICA LEA VERGINE NEL LIBRO : ” L’ARTE NON E’ FACCENDA DI PERSONE PERBENE “-RIZZOLI – 2016, 18 EURO PREZZO PIENO
L’altra metà dell’avanguardia 1910-1940. Pittrici e scultrici nei movimenti delle avanguardie storiche
Vergine, Lea
Editore: Mazzotta, Milano, 1980
Descrizione del libro
C’è stato un tempo in cui Varvara Stepanova era solo la moglie di Rodcenko e la fama di Frida Kahlo non superava i confini del Messico. In quei lunghi decenni di oblio, le pittrici e scultrici che avevano svolto un ruolo primario nel grande rinnovamento artistico della prima metà del Novecento si trovavano relegate in una provincia remota e marginale della storia dell’arte. Solo poche personalità erano state risparmiate da quella rimozione dovuta alla disattenzione o al pregiudizio dei critici, all’autocensura delle stesse artiste, alle persecuzioni razziali, alle devastazioni delle guerre mondiali. L’altra metà dell’avanguardia, la mostra ideata da Lea Vergine nel 1980, strappò il velo che celava l’attività di oltre cento artiste europee, russe, americane che, come scrisse Giorgio Manganelli “ignorate, scomparse, rintanate, morte e disperse, o pensose sul tema del morire, ormai ignare di se stesse, avevano portato alla strepitosa avventura dell’avanguardia una ricchezza straordinaria”. Fu una scoperta che fissò un canone valido a livello internazionale e impose all’attenzione di critica e pubblico opere e talenti che da allora hanno attratto un interesse costante – basti ricordare il caso di Carol Rama. Tuttora insuperato per rigore critico e estensione delle esperienze indicate, il catalogo dell’esposizione è oggi ripubblicato in forma di libro come riferimento imprescindibile per chiunque voglia conoscere il ruolo dell’arte femminile nei movimenti di punta del secolo passato.
Oggi vogliamo festeggiare Chiara Salvini. Sia lei sia la sua generazione di donne sono state un’avanguardia. Auguri, auguri con affetto e amore da Donatella, Franco e Carlo.