SPUTNIK — 12 AGOSTO 2019 — ore 17,41
Battaglia sul calendario della crisi di governo
La crisi di governo entra nel Senato, dove alle 16 è iniziata la conferenza dei capigruppo per fissare la data del dibattito e del voto sulla mozione di sfiducia presentata dal ministro dell’Interno Matteo Salvini nei confronti del premier Giuseppe Conte.
Nel caso i capigruppo delle forze politiche rappresentate a Palazzo Madama non dovessero trovare l’accordo, la presidente del Senato Casellati fa sapere che “non è una forzatura” far decidere l’Aula, cosa che equivarrebbe ad accelerare i tempi della crisi contro l’opinione soprattutto dei pentastellati, riporta l’Ansa.
Asse M5s-Pd-Leu-Misto per rallentare la crisi
Se martedì 13 agosto si votasse in Aula sul calendario del Senato, potrebbero essere presenti 102 senatori M5s su 107, 45 Dem su 51 e 12 senatori del Misto, ovvero 159 parlamentari contro i 136 potenziali di Lega, Fi e Fdi. Sono questi, a quanto si apprende, i numeri aggiornati secondo calcoli del Pd, al netto di chi non riesce a rientrare dalle vacanze. Il nuovo asse di M5s, Dem, Leu più altri del Misto, potrebbe approvare il suo calendario e programmare l’informativa di Conte non prima della prossima settimana.
Pd: Zingaretti chiede unità e no a governo tecnico
Il segretario del Partito Democratico ancora una volta ha chiesto unità al partito, dove i renziani non hanno fretta di arrivare alle elezioni anticipate; Per Zingaretti un eventuale governo tecnico sarebbe un regalo a Salvini. Inoltre ribadisce la fiducia nel presidente Mattarella, capace di fare la cosa giusta per il Paese.
“Non è credibile l’ipotesi di un governo per fare la manovra economica e portare poi alle elezioni, sarebbe un regalo a una destra pericolosa che tutti vogliono fermare. Apriamo la crisi e vedremo con Mattarella quale è la forma migliore più seria e credibile per salvare l’Italia”.
Salvini va da Berlusconi
Il leader della Lega, di ritorno dal suo tour in Sicilia, dovrebbe incontrare il Cavaliere o questa sera o al massimo nella mattinata di domani a Palazzo Grazioli.
Il presidente del consiglio Conte si trova invece a Palazzo Chigi in attesa delle decisioni del Senato.
Mi sembra di buon senso la posizione di Zingaretti di non volere un governo di transizione, che toglierebbe le castagne dal fuoco a Salvini. Se non si va subito alle elezioni, l’alternativa deve essere di un governo fatto per durare fino alla scadenza naturale.