ANSA.IT / EMILIA ROMAGNA — 19 FEBBRAIO 2020
Bologna, stella di David accanto a un portone
Accertamenti della Digos che fa un sopralluogo
Una stella di David accanto alla parola ‘Juden’ tracciate vicino a un portone, e poco lontano su una colonna una croce celtica e la frase: ‘Guerra ai nemici della mia terra’. Le scritte sono comparse in via Piella, nel centro di Bologna. Ne dà notizia l’avvocata Cathy La Torre, storica attivista per i diritti Lgbt ed ex consigliera comunale a Bologna.
Il post su Facebook dell’avvocata Cathy La Torre
“Questi geni hanno macchiato della loro imbecillità una delle strade più caratteristiche di Bologna, via Piella – scrive su Facebook – dove romantica si apre la ‘finestrella’ sul canale delle Moline, tra le attrazioni più apprezzate dai turisti”. A quanto risulta, le scritte sono state tracciate almeno una settimana fa sul muro e sulla colonna di un palazzo che di recente erano stati ridipinti. Qualcuno, forse un residente, ha tentato di coprirle con una vernice simile a quella del fondo ma frasi e simboli restano visibili. La Digos, informata dell’accaduto, in mattinata ha svolto un sopralluogo in via Piella e avviato accertamenti.
FINESTRELLA DELLA VIA PIELLA A BOLOGNA, FOTO TRIPADVISOR
VIA PIELLA E IL CANALE DELLE MOLINE
La finestrella di via Piella e i canali di Bologna
La finestra di via Piella è una delle chicche della città di Bologna custodita in una viuzza secondaria, parallela di via Indipendenza. La finestrella di Bologna sembra una piccola polaroid circondata da murales, e quando ci si affaccia sembra di guardare dentro una macchina fotografica da cui si può scorgere un piccolo rivolo d’acqua che scorre tra i palazzi antichi della città. Spostandoci dall’altro lato invece, via Piella ci offre un altro un grazioso scorcio sul canale delle Moline, prima che il torna a nascondersi virando tra le case.
Quest’anno la finestrella di via Piella compie 20 anni. Infatti questo romantico affaccio sul canale delle Moline fu riaperto nel 1998, e da allora è stato un successo in crescendo, meta di turisti ed innamorati, facendole guadagnare l’appellativo di “Piccola Venezia”. Visto il successo, sono stati riaperti successivamente anche gli affacci sui ponti delle vie Oberdan e Malcontenti, che si affiancano alla suggestiva finestrella di via Piella.
Realizzato nel 1100 come fossato difensivo della seconda muraglia, il canale delle Moline era munito di lavatoi privati a ponte levatoio, grazie ai quali le lavandaie potevano lavare i panni senza bagnarsi e dove ben quindici mulini, per che producevano il grano sfruttavano la sua forza idraulica per generare energia. Il sistema bolognese era originale grazie all’idea di collocare i mulini non direttamente sui canali, ma sulle tante derivazioni create per mezzo di chiaviche. Oggi, la maggior parte del suo percorso è nascosto dalle case, o dall’asfalto, ad eccezione per quello scorcio offerto dalla finestrella di via Piella.
Difatti nella Bologna medievale i canali erano molto importanti per le comunicazioni e alcuni erano anche navigabili. Uno dei canali principali della città è il Canale di Reno, che si separa in due rami: il Canale del Cavaticcio e il Canale delle Moline. Poco oltre le mura del Trecento il suo corso si unisce a quello del torrente Aposa, che scorre sotto il centro città e entrambi si gettano nel canale Navile nei pressi del sostegno della Bova. I due canali scavati per oltre 27 chilometri complessivi, derivano dal fiume Savena a est e dal fiume Reno a ovest.
Come raggiungere la finestra di via Piella
La finestrella si raggiunge passando sotto Porta Genovese, o deviando da viale Indipendenza verso via Bertiera, da lì la strada vi condurrà a via Piella.
VIA PIELLA
VIA PIELLA
IL CANALE RENO
VIA PIELLA
IL TORRESOTTO DI PORTA PIELLA
Chiara ne sa qualcosa…ha soggiornato a poche decine di metri dal ‘Torresotto’ e dall’Aposa…. Bologna l’aspetta ancora….
che carino che sei ! Troppo carino ! Ci troveremo una volta nella piccola Parigi tutti e quattro, è vero ? tanti saluti a casa, chiara
Bellissime queste foto di una Bologna inedita, che ci restituiscono un po’ della sua storia.