Passioni e politica

Paul Ginsborg, Sergio Labate

Articolo acquistabile con 18App e Carta del Docente
Traduttore: E. Benghi
Editore: Einaudi
Collana: Vele
Anno edizione: 2016
In commercio dal: 13 maggio 2016
Pagine: 130 p., Brossura
12 euro, prezzo pieno

L’obiettivo principale di questo libro è indagare il rapporto fra le passioni e la vita politica, non solo a livello teorico ma anche per ciò che concerne il nostro impegno comune. Quanto più sapremo prestare un’attenzione minuta e programmatica alle passioni che circolano fra noi, tanto più potremo re-imparare a essere democratici. È sempre più urgente conoscere le passioni, senza dimenticare che anche quelle positive – la compassione, l’inclusione, l’amore – sono capaci d’inganni e d’insidie. Per questo proponiamo d’immaginare delle combinazioni: le passioni assumono risonanza e utilità se collegate specificamente e ripetutamente con altre passioni o con stati d’animo che possano in qualche modo condizionarne l’intenzione e l’uso. Buona parte delle persone si dichiarano insoddisfatte dell’attuale sistema politico. Ma la loro legittima esigenza di trasformazione troppo spesso non sa affrancarsi dagli stessi comportamenti e dalle stesse passioni che vorrebbero cambiare. Per poter riacquistare fiducia nella politica, può essere utile cominciare a inventare insieme un alfabeto inedito delle passioni.

 

Libri di Paul Ginsborg

Paul Ginsborg

Storico inglese, naturalizzato italiano, è tra i più noti studiosi contemporanei della storia d’Italia.Fellow del Churchill College di Cambridge, nella cui Università ha insegnato presso la Facoltà di Scienze Sociali e Politiche. In Italia ha avuto incarichi di insegnamento alle Università degli Studi di Siena e Torino. Dal 1992 insegna Storia dell’Europa contemporanea nella Facoltà di Lettere di Firenze.Ha pubblicato Storia d’Italia 1943-1996 (1998), Berlusconi (2003), Il tempo di cambiare (2004), La democrazia che non c’è (2006) e Salviamo l’Italia (2010).

 

Sergio Labate

Sergio Labate è attualmente professore associato di Filosofia teoretica presso l’Università di Macerata.

I suoi temi di ricerca attuali sono principalmente indirizzati verso queste specifiche aree tematiche: una riflessione teoretica sul lessico della speranza e dell’utopia nell’età secolarizzata, una riabilitazione della filosofia del lavoro, un approfondimento del tema delle passioni come fonti dei legami sociali, una difesa della democrazia costituzionale nell’epoca del suo disincanto generalizzato.

Tra le sue pubblicazioni, segnaliamo: La regola della speranza. Dialettiche dello sperare (Cittadella 2012), Passioni e politica (scritto insieme a Paul Ginsborg, Einaudi 2016 e recentemente tradotto per Polity Press), La virtù democratica. Un rimedio al populismo (Salerno editrice 2019).

( informazioni dal link: ” Libertà e Giustizia ” )

 

Indice del libro__

 

Introduzione-

I ragazzi davanti al cimitero di Vinca -La seduzione delle passioni neoliberiste

 

I. Il dibattito sulle passioni- La storia antica delle passioni – Hobbes, Descartes, Spinoza – La funzione attiva delle passioni: il femminismo – Governare e combinare le passioni

 

II. Romanticismo politico e romanticismo neoliberista- Romanticismo politico – Capitalismo dei consumi e romanticismo neoliberista – La mobilitazione delle passioni

 

III. La politica e le passioni, oggi- Saggezza costituzionale – Scimmie machiavelliche – La dignità del politico – La doppia crisi passionale: rappresentanza e partecipazione – Conclusioni

 

IV. Le passioni familiari e la passione per lo Stato- Amore familiare – Le passioni familiari e il fallimento della pedagogia repubblicana in Italia – A ritroso

 

Conclusione

 

 

 

 

LA RECENSIONE CHE SEGUE E’ TRATTA DAL LINK:

Filosoficamente - newsletter della sezione di Filosofia e scienze umane - Dipartimento di Studi umanistici - Università degli studi di Macerata

https://www.unimc.it/filosoficamente/libri-suggerimenti/ginsborg-labate-passioni-e-politica

 

 

GINSBORG/LABATE, Passioni e politica

GINSBORG/LABATE, Passioni e politica

Il neoliberismo governa non solo l’economia ma anche le passioni – nel consumo, nel tempo libero, nel culto del narcisismo, persino nella vita politica. Ma non sarebbe il caso di riconoscere e usare la forza delle nostre passioni per affrontare la sfida in atto?

Storicamente, la sfera della razionalità e quella delle passioni sono state spesso separate: trionfo della ragione contro debolezza del sentimento, la responsabile saggezza maschile contro l’irrazionalità femminile.

Anche la politica moderna sembra definire la propria autonomia a partire da questa scissione fondativa: la lucidità del politico consisterebbe nel governo razionale delle passioni, capace di dominarle e, soprattutto, usarle nel modo più efficace rispetto ai fini prescelti.

Possiamo riconoscere che questa scissione fondativa non si è affatto neutralizzata con la crisi (o la transizione) attuale della politica e delle sue forme. Mai come in questi anni assistiamo a un ritorno al centro della scena politica delle passioni, ma in una forma sempre passiva. La politica delle passioni consiste sempre più in un abuso delle passioni.La scienza politica sembra così individuare una svolta affettiva che consiste nell’uso sempre più oppressivo delle passioni come forme di dominio, ma sembra anche disinteressarsi alla funzione attiva delle passioni, al modo in cui esse contribuiscono ai processi di soggettivazione politica.

La tesi di questo libro è che questo disinteresse sia una delle radici della crisi attuale della politica: non è un caso che le relazioni politiche sembrano dominate dalle stesse passioni che vorrebbero combattere: un desiderio insaziabile di riconoscimento di sé, l’incapacità di ascolto, il rispecchiamento patologico. Per questo è urgente conoscere le nostre passioni per poter lavorare insieme. Senza dimenticare che le passioni sono sempre ambigue e che anche le passioni positive – la compassione, l’inclusione, l’amore – sono capaci d’inganni e insidie.

 

La proposta di queste pagine è che sapere qualcosa di più sulle nostre passioni può essere un modo per stabilire connessioni più solide con la vita politica e immaginare vie di uscita dalla disperazione in cui siamo: superando il drammatico divario che sembra spingere le famiglie sempre più lontane dalla sfera pubblica, che ha interdetto al lavoro la sua capacità di costruire legami sociali, che c’ha incoraggiato a perdere il nostro tempo libero nei stanchi meandri del consumo. Aver cura di questa vita affettiva può essere il primo passo per creare nuovi spazi politici dove poter stare insieme, senza dover apparire necessariamente come leader indiscussi o servi volontari o scimmie machiavelliche. Bisogna immaginare nuove forme e pratiche comuni perché la politica ridiventi qualcosa per cui appassionarci e non soltanto qualcosa da cui difenderci.

 

Indice

 Introduzione

  • I ragazzi davanti al cimitero di Vinca
  • La seduzione delle passioni neoliberiste
  1. 1.    Il dibattito sulle passioni

1.1.          La storia antica delle passioni

1.2.          Hobbes, Descartes, Spinoza

1.3.          La funzione attiva delle passioni: il femminismo

1.4.          Governare e combinare le passioni

 

  1. 2.    Romanticismo politico e romanticismo neoliberista

2.1.          Romanticismo politico

2.2.          Capitalismo dei consumi e romanticismo neoliberista

2.3.          La mobilitazione delle passioni

 

  1. 3.    La politica e le passioni, oggi

3.1.          Saggezza costituzionale

3.2.          Scimmie machiavelliche

3.3.          La dignità del politico

3.4.          La doppia crisi passionale: rappresentanza e partecipazione

3.5.          Conclusioni

 

  1. 4.    Le passioni familiari e la passione per lo stato

4.1 L’ambivalenza dell’amore familiare

4.2 passioni familiari e il fallimento della pedagogia repubblicana in Italia

4.3. A ritroso      

 Conclusione

 

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