ANTONIO MORESCO, CANTO DEGLI ALBERI — EDITORE ABOCA, 2007

 

 

 

 

 

 

In tempo di quarantena, uno scrittore ritorna alla sua città d’origine, Mantova. È solo. Le uniche uscite che, un po’ furtivamente, si concede sono lunghe passeggiate notturne. Avvolto nel silenzio profondo di una città trasfigurata, quasi metafisica, rimane colpito dalla forza dirompente di alcune piante ed alberi cresciuti in posti ostili: in un interstizio di cemento, tra due muri o due pietre di una casa…

 

 

“Ho scritto questo libro nei mesi di isolamento per la pandemia. I suoi protagonisti sono gli alberi, in particolare gli alberi murati, quelli che crescono dentro i muri delle case degli uomini, visti come una nuova specie crocevia tra più mondi (vegetale, minerale, umano) e prefigurativa. L’ho scritto mentre ero anch’io murato, come tutte le donne e gli uomini del nostro Paese e del mondo, in un momento cruciale anche della mia vita personale, per di più bloccato dal divieto di viaggiare in una casa di Mantova, la città dove sono nato e ho trascorso l’infanzia e l’adolescenza, scatola nera della mia vita. Questo libro anche per me inaspettato è la mia risposta di scrittore a questo trauma e il mio appello a compiere un salto di piani e di specie e a dare vita a una metamorfosi. L’ho scritto giorno dopo giorno, in totale solitudine, con ispirazione, liberando in un unico flusso narrativo testimonianza, corpo a corpo col mondo, autobiografia trascesa, abbandono lirico, romanzo drammaturgico e figurale, canto, sogno, immaginazione, invenzione.” (Antonio Moresco)

 

 

 

RECENSIONE ::

 

Antonio Moresco

 

Per quegli strani capitomboli che ci impone il destino, Antonio Moresco si è trovato, durante la pandemia, isolato e solo in una casa di Mantova. Sì proprio a Mantova, sua città natale non amata, anzi definita «il luogo per me più doloroso e traumatico che ci sia al mondo». E cosa fa uno scrittore murato dentro un piccolo appartamento non suo, isolato e impedito nel desiderio di fuga? Scrive. Se poi si chiama Antonio Moresco, cammina anche. Persino quando camminare senza meta e apparentemente senza ragione è rigorosamente vietato. E infatti cammina di nascosto e di notte, eludendo pattuglie e mettendosi a parlare con gli unici esseri viventi disposti a rispondergli: gli alberi. Alberi come lui murati, di quelli che misteriosamente nascono e si sviluppano nei posti più impensati, in una fessura del muro, in un tombino, su un vecchio tappetino dove il vento ha portato piccoli semi capaci di far germogliare una forma vivente, per quanto stenta e contorta.

I vicoli periferici di una città non sono il luogo ideale per gli alberi. Ma la natura è così, sorprendente ed esplosiva, silenziosa e determinata. E ha molte cose da raccontare, cose che solo un poeta sognatore riesce a intendere. Canto degli alberi (Aboca, 275 pagine, 14,00 euro) è la saga melodiosa, ma non per questo meno drammatica, di un incontro notturno e segreto fra un uomo – lo chiameremo il «prigioniero di Mantova» – e questi alberi cittadini che tanto hanno da insegnare a chi ha la pazienza di mettersi in sintonia, chi si considera un «randagio» consapevole di quanto «le nostre vite sono da riguadagnare e riconquistare, le nostre vite e tutto ciò che lega tra di loro i corpi, le menti, le persone, le generazioni, le stirpi». Perché altrimenti siamo gente che sembra viva, ma invece è già morta. Cos’hanno allora da dire gli alberi alla disgraziata genía degli uomini, che soffre persino quando non si rende conto di farlo? E che non imparerà niente dal virus terrorizzante, ma anzi tornerà a inquinare e distruggere, a tormentare e sopraffare alimentando «autocrazie politiche sorrette dalle economie criminali… in attesa di una spartizione di bottino che alla fine non ci sarà»?

 

 

SANDRA PETRIGNANIcontinua nel link ::

Antonio Moresco e gli alberi (Il Foglio, 15/7/20)

 

 

 

ANTONIO MORESCO — IL SUO SITO …CON TUTTO … IL PENSIERO, LE OPERE, I VIAGGI…

 

 

http://antoniomoresco.semlibri.com/

 

 

 

ANTONIO MORESCO NEL 2014—- durante la presentazione del romanzo Fiaba d’amore a Vercelli, aprile 2014

Ardiello – Opera propria

 

 

Antonio Moresco (Mantova, 30 ottobre 1947) è uno scrittore, saggista e drammaturgo italiano.

 

Dopo un’infanzia trascorsa in un collegio religioso e la militanza nella sinistra extraparlamentare (entrambe narrate nelle prime due parti del romanzo Gli esordi), verso la fine degli anni settanta ha intrapreso un apprendistato letterario, protrattosi per quindici anni e terminato nel 1993 con la pubblicazione dei tre racconti di Clandestinità. Nel 1995 pubblica il romanzo breve La cipolla, che insieme al libro precedente sarà ristampato anni dopo nel volume Il combattimento (2012).

I suoi romanzi, dopo essere stati rifiutati da numerosi editori, hanno trovato diffusione solo col procedere della sua carriera letteraria che culmina con la trilogia dal titolo Giochi dell’eternità, che comprende Gli esordi (pubblicato da Feltrinelli nel 1998 e riedito da Mondadori nel 2011), Canti del caos (che dopo una complessa storia editoriale, con la prima parte edita da Feltrinelli nel 2001 e la seconda da Rizzoli nel 2003, viene pubblicato in versione completa da Mondadori nel 2009) e Gli increati (2015).

Tra gli altri scritti principali, vi è la raccolta di lettere non spedite Lettere a nessuno (1997, ripubblicata con ampie aggiunte nel 2008), che documenta i suoi difficili rapporti con l’industria letteraria, la breve biografia Zio Demostene (2005, poi ampliata e ripubblicata con il titolo I randagi) e il romanzo Gli incendiati (2010), affine per contenuti e stile ai romanzi della trilogia.

 

 

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Le favole della Maria

Le favole della Maria

di Antonio Moresco

  • Editore: Einaudi
  • Collana: L’Arcipelago Einaudi
  • Illustratore: Della Casa G.
  • Data di Pubblicazione: giugno 2007
  • EAN: 9788806178383
  • ISBN: 8806178385
  • Pagine: 97

Tutte le mattine un padre accompagna la figlia a scuola, e quando passano davanti all’orologio lei fa “Den” e vuole che lui le racconti una storia. Le favole che il padre s’inventa sono piene di fantasia, delicate e divertenti: sono il commento fantastico alle piccole avventure di ogni giorno. La bambina e l’adulto si incontrano in un momento difficile e irripetibile delle loro vite. La piccola Maria sta uscendo dall’infanzia e si prepara a entrare nell’adolescenza, suo padre sta uscendo da un periodo cruciale della sua vita, e dissimula le sue amarezze dietro la comicità e la delicatezza per non gravare o ferire la persona più piccola e indifesa. Insieme sviluppano un piccolo romanzo, con la storia della loro relazione e delle reciproche difficoltà che risuona attraverso le vicende del principe Cagaquattro e della strega Orecchiamolla, le peripezie della lettera Y, le tecniche per mangiarsi la scuola…

https://www.libreriauniversitaria.it/favole-maria-moresco-antonio-einaudi/libro/9788806178383

 

 

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Con Le favole della Maria (2007) ha vinto il Premio Andersen 2008 per la sezione “Miglior libro 6/9 anni”.

Nel 2013 pubblica La lucina, a cui segue nel 2014 Fiaba d’amore.

Nel 1999 ha fatto parte della giuria del Premio Italo Calvino. Il suo libro L’addio, del 2016, è stato segnalato al Premio Strega da Daria Bignardi e Tiziano Scarpa.

È attivo anche come animatore culturale: nel novembre del 2001, con Dario Voltolini, ha organizzato un incontro-confronto tra scrittori e intellettuali dal titolo Scrivere sul fronte occidentale; sempre con Voltolini ha poi curato, per Feltrinelli, nel 2002, l’antologia scaturita da quell’incontro, che porta lo stesso titolo. Nel 2003 è stato tra i fondatori del blog collettivo Nazione Indiana (sua è l’idea del nome), da cui è fuoriuscito con altri membri nel 2005 per fondare la rivista telematica e cartacea Il primo amore.

Risale al 2011 l’esperienza di Cammina cammina, un percorso a piedi da Milano a Napoli Scampia, durato 44 giorni, da cui è tratto un testo pubblicato nell’omonimo libro. L’anno successivo, dopo il cammino Stella d’Italia, al quale partecipano più di 1000 persone, pubblica il volume Stella d’Italia. A piedi per ricucire il Paese.

Nel 2013 partecipa a Freccia d’Europa percorrendo con altri camminatori più di 1170 chilometri, da Mantova a Strasburgo, per consegnare al Parlamento Europeo un messaggio elaborato durante il cammino. Nel 2014 fonda l’associazione Repubblica Nomade, dopo 15 giorni di cammino attraverso la Sicilia.

 

 

Opere

CONTINUA NEL LINK:

https://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_Moresco

 

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