Mauro Biani @maurobiani – 13.29 #Labanalitàdelmale #HannaArendt 60 anni fa il processo #Eichmann Oggi su @repubblica, 13 aprile 2021 + qualcosa del libro

 

 

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La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme

 Hannah Arendt

Articolo acquistabile con 18App e Carta del Docente
Traduttore: Piero Bernardini
Editore: Feltrinelli
Collana: Universale economica. Saggi
Edizione: 30
Anno edizione: 2019
Formato: Tascabile
In commercio dal: 3 ottobre 2019
Pagine: 348 p., Brossura
12 euro, prezzo pieno
Questo processo diede occasione a molti di riflettere sulla natura umana e sui movimenti del presente. Eichmann
 tutto era fuorché anormale: era questa la sua dote più spaventosa. Sarebbe stato meno temibile un mostro inumano, perché proprio in quanto tale rendeva difficile identificarvisi. Ma quel che diceva Eichmann e il modo in cui lo diceva, non faceva altro che tracciare il quadro di una persona che avrebbe potuto essere chiunque: chiunque poteva essere Eichmann, sarebbe bastato essere senza idee, come lui. Prima ancora che poco intelligente, egli non aveva idee e non si rendeva conto di quel che stava facendo. Era semplicemente una persona completamente calata nella realtà che aveva davanti: lavorare, cercare una promozione, riordinare numeri sulle statistiche, ecc. Più che l’intelligenza gli mancava la capacità di immaginare cosa stesse facendo. “Non era stupido: era semplicemente senza idee (una cosa molto diversa dalla stupidità), e tale mancanza di idee ne faceva un individuo predisposto a divenire uno dei più grandi criminali di quel periodo”.
da :
Se non hai letto il libro, o forse non te lo ricordi, come era il mio caso, ho trovato interessante leggere su wikipedia
( sopra ) la minuta descrizione del libro.
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