Tennessee Ernie Ford – 1956 — SISTEEN TONS + JOHNNY CLASH – 1987 –+ MERLE TRAVIS, 1946 + FRANKIE LAINE, 1955 + TOM JONES, 1967

 

 

 

 

 

 

 

Sixteen Tons è una canzone country la cui prima registrazione venne realizzata nel 1946 dal cantante statunitense Merle Travis, per poi essere inserita l’anno successivo nel suo album Folk Songs of the Hills.

 

 

Nel 1955 apparve anche un’altra registrazione del brano eseguita da Tennessee Ernie Ford pubblicata come lato B del singolo You Don’t Have to Be a Baby to Cry, una sua interpretazione dell’omonimo standard di Moon Mullican. La versione di Ford raggiunse il primo posto della classifica della rivista Billboard dedicata alla musica country, dove rimase per dieci settimane, per poi passare alla prima posizione nella classifica riservata alla musica pop, che mantenne per altre otto settimane.

 

 

 

 

Un’altra registrazione che ottenne tantissimo successo, ma solo nel Regno Unito, fu quella realizzata da Frankie Laine. Pubblicata il 17 ottobre del 1955, dopo una decina di giorni aveva già venduto 400.000 copie, raggiungendo il milione il 10 novembre. In totale vendette 2 milioni di copie.

 

Il brano parla delle condizione di lavoro estreme cui sono sottoposti i minatori statunitensi.

(EN)

«You load sixteen tons, and what do you get?
Another day older and deeper in debt
Saint Peter, don’t you call me ‘cause I can’t go
I owe my soul to the company store»

(IT)

«Carichi 16 tonnellate e cosa ottieni?
Sei più vecchio di un giorno, e ancora più indebitato
San Pietro, non chiamarmi perché non posso andare
Ho impegnato la mia anima al negozio dell’azienda»

(Sixteen Tons, ritornello)

 

La canzone venne interpretata da moltissimi artisti: fra le più celebri cover ci sono quella già citata di Tennessee Ernie Ford del 1955 e altre versioni come quella dei Platters del 1957; Nicola Arigliano fu il primo interprete italiano a farne una cover nel 1957;

 

 

in seguito Tom Jones la interpretò in versione rock nel 1967; eccellente anche l’esecuzione di Johnny Cash che la incise sul suo album Johnny Cash Is Coming to Town del 1987.

Condividi
Questa voce è stata pubblicata in GENERALE. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *