GIACOMO BALLA, FEU D’ARTIFICE, 1916/17– 130X106 cm – Mart, Museo d’arte moderna e contemporanea di Rovereto, Trento + video, 0.32, ricostruzione dai progetti autografi di Balla di Elio Marchegiani + video, 4 minuti, Castello di Rivoli

 

 

 

 

 

Feu d'artifice - Giacomo Balla — Google Arts & Culture

 

 

 

 

video, 0 32

 

Feu d’artifice (Fuoco d’artificio)

di Giacomo Balla

1917

Azione astratta di luce e colori

su musica di Igor Stravinskij

per i balletti russi di Sergej Djagilev,

Teatro Costanzi, Roma, 1917.

 

Ricostruzione in scala

di Elio Marchegiani nel 1997

dai progetti autografi di Balla;

esecuzione tecnica di Mariano Boggia e Luisa Mensi;

circuito elettronico, luci e sonoro

di Massimo Iovine;

coordinatore, Maurizio Fagiolo dell’Arco

550 x 500 x 550 cm

Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli, Torino

 

 

 

IL TEATRO COSTANZI DI ROMA PRIMA DEL 1940

 

 

INTERNO CON ORCHESTRA, 1919 ca

 

 

 

 

Il 30 aprile 1917, al Teatro Costanzi di Roma, viene presentato Feu d’artifice (Fuoco d’artificio), spettacolo ideato da Giacomo Balla durante gli anni di adesione al Futurismo. Sulle note di Igor Stravinskij e con regia di Sergej Djagilev per pochi minuti Balla presenta uno scenario plastico che vede protagonisti solidi geometrici la cui struttura lignea è ricoperta di stoffe dipinte e colorate. Si tratta di forme piramidali e di parallelepipedi appuntiti, nel cui interno Balla pone luci elettriche, ritmicamente azionate con inediti effetti di movimento e vitalità. I colori violetto e bianco vengono posti a sinistra dello scenario, rosso, blu e giallo al centro, mentre il verde è a destra. L’artista spiega che gli elementi rappresentano «gli stati d’animo dei fuochi artificiali» che la musica di Stravinskij gli aveva suggerito. Questo teatro di forme dall’architettura alogica, animato da continui giochi di luce, manifesta ampiamente il desiderio formulato nel 1915 da Balla insieme a Fortunato Depero nel manifesto Ricostruzione futurista dell’universo di liberare l’arte nella vita, esaltando l’istinto ludico dell’uomo. Lo spettacolo dura soltanto tre minuti, in accordo con i principi di un teatro nato dall’intuizione e capace in pochi istanti di condensare molteplici situazioni e idee, come proclamato dal teorico del movimento futurista, Filippo Tommaso Marinetti, nel manifesto Il Teatro Futurista Sintetico, 1915. Secondo Marinetti il teatro futurista doveva infatti essere «Atecnico, Dinamico, e Simultaneo» e «Autonomo, Alogico, Irreale».

Gli elementi che compongono la scena di Feu d’artifice sono stati ricostruiti al Castello di Rivoli in occasione della mostra Sipario, organizzata nel 1997 e dedicata allo stretto rapporto fra teatro e arti visive.

Al Museo Teatrale alla Scala di Milano sono conservati più di venti fogli contenenti i progetti di ciascun elemento dello scenario. Balla realizzò anche un autoritratto, ormai perduto, sul cui sfondo erano riportate alcune delle forme di Feu d’artifice.

[M.B.]

 

 

CASTELLO DI RIVOLI, TORINO — VIDEO, 4 minuti ca

 

Condividi
Questa voce è stata pubblicata in GENERALE. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *