RADIO GOLD ( Portale di notizie su Alessandria e provincia ), 31 luglio / 2 agosto 2021 :: Via ad Almirante. Anpi chiede convocazione urgente del Comitato Unitario Antifascista + La Cgil su via Almirante ad Alessandria: “Sdegno e ferma opposizione a questa intitolazione”

 

 

RADIO GOLD DI SABATO 31 LUGLIO 2021

https://radiogold.it/politica/283494-via-almirante-anpi-comitato-antifascita/

 

 

Via ad Almirante. Anpi chiede convocazione urgente del Comitato Unitario Antifascista

 

Via ad Almirante. Anpi chiede convocazione urgente del Comitato Unitario Antifascista

 

 

 

 

ALESSANDRIA – L’ANPI si schiera con forza contro la proposta di intitolare una via di Alessandria a Giorgio Almirante. L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia ha chiesto ai cittadini “di respingere con sdegno la proposta” e alle Istituzioni di porre in essere “tutti gli strumenti necessari per bloccare l’intitolazione della via.

L’iniziativa, ha sottolineato l’Associazione, “offende il sacrificio di centinaia di giovani che hanno combattuto per la libertà e salvaguardare quei valori per i quali la Provincia della quale Alessandria è Capoluogo è Insignita di Medaglia d’Oro al Valor Militare“.

L’Associazione casalese ha quindi chiesto al Presidente della Provincia e al Sindaco di Alessandria la convocazione urgente del Comitato Unitario Antifascista per un accertamento dei fatti.

A dieci anni di distanza – si legge nella nota inviata dall’Anpi di Casale – una Destra senza pudore, fuori dal tempo e dalla Storia, ripropone con un colpo di mano in Commissione Toponomastica del Comune di Alessandria, approfittando del periodo estivo e della coda pandemica, per l’ennesima volta di intitolare una via cittadina a Giorgio Almirante

.Oggi tale proposta perennemente bocciata dai cittadini e dalle Istituzioni si ripresenta come l’ultimo insulto ad una Città duramente provata dalla pandemia e che ha necessità di trovare concordia e non inutili contrapposizioni.

Ma vale la pena di ricordare la figura di chi si vorrebbe inserire nella toponomastica cittadina in spregio alle elementari norme di buon senso.

Lo chiamavano il “manifesto della morte“. Era l’ultimatum rivolto da Mussolini ai militari ” sbandati” dopo l’8 settembre del ’43 e ai “ribelli” saliti in montagna: consegnatevi ai tedeschi e ai fascisti, oppure vi aspetta la fucilazione. La morte era minacciata anche a chi avesse dato aiuto ai partigiani. Fu il sigillo, quel decreto legge voluto dal duce di concerto con Rodolfo Graziani, per una indiscriminata caccia all’uomo e per rastrellamenti feroci.

Quel tragico ultimatum era firmato da Giorgio Almirante, allora capo di gabinetto di Fernando Mezzasoma, ministro della Cultura Popolare che curava la propaganda della Repubblica Sociale. Una figura non di seconda mano quella di Giorgio Almirante, approdata al governo filonazista di Salò dopo essere stato segretario della Difesa della razza, la rivista ufficiale dell’antiebraismo sulla quale scrisse articoli ispirati al più convinto razzismo biologico.

“Il razzismo -scriveva Almirante – a da essere cibo di tutti e per tutti, se veramente vogliamo che in Italia ci sia , e ci sia per tutti, la coscienza della razza. Non c’è che un attestato col quale si possa imporre l’alto là al meticciato e all’ebraismo, l’attestato del sangue”.

 

 

RADIO GOLD –  2 AGOSTO 2021

https://radiogold.it/cronaca/283637-cgil-via-almirante-alessandria

 

La Cgil su via Almirante ad Alessandria: “Sdegno e ferma opposizione a questa intitolazione”

La Cgil su via Almirante ad Alessandria: “Sdegno e ferma opposizione a questa intitolazione”

 

ALESSANDRIA – Anche la Cgil dice no all’intitolazione di una via a Giorgio Almirante, unendosi “alle forze democratiche e antifasciste della città e del territorio nell’esprimere il proprio sdegno“. La Camera del lavoro sottolinea come “Almirante nel corso di tutto il ventennio non fu solo un entusiasta sostenitore dell’ideologia fascista (da cui non avrebbe mai preso le distanze), ma ricoprendo incarichi di primo piano durante la dittatura fu direttamente responsabile di alcuni dei suoi atti più vergognosi“.

Nella nota della Cgil si legge che Almirante, “in qualità di segretario del comitato di redazione della rivista ‘La difesa della razza’ che pubblicò il ‘Manifesto della razza’ scrisse numerosi articoli di stampo antisemita e razzista, smentendo quanti, ancora oggi, vaneggiano di un regime fascista non direttamente coinvolto con l’orrore dei campi di sterminio“. Inoltre il futuro leader del Movimento sociale italiano “dopo l’8 settembre 1943 aderì al governo filonazista di Salò, arruolandosi nella Guardia nazionale repubblicana con il grado di capomanipolo“.

Mentre, ricorda ancora la Cgil, “come capo gabinetto del Ministero della cultura popolare stilò e firmò quello che viene ricordato come il Manifesto della morte, l’ultimatum che intimava ai militari sbandati e agli appartenenti a bande (locuzione che identificava i partigiani che combattevano per la liberà) di consegnarsi ai tedeschi e ai fascisti: coloro che non avessero rispettato l’ordine sarebbero stati considerati fuori legge e passati per le armi, insieme con coloro che avessero aiutato i partigiani“.

Con quella firma ci “fu l’avvio di una indiscriminata caccia all’uomo e di rastrellamenti sanguinosi che non avrebbero risparmiato la popolazione civile. Queste pagine oscure e feroci non possono essere dimenticate. Chi ora volesse tratteggiare l’immagine di Giorgio Almirante come quella di un esponente della Destra in doppio petto, austero e rigoroso, commetterebbe un falso storico: mentirebbe sapendo di mentire“.

In conclusione la Cgil sostiene che “Giorgio Almirante dovrà essere sì menzionato, ma solo nei libri di storia, per non dimenticare un passato che ancora oggi si affaccia con inquietanti e pericolosi rigurgiti e sembra affascinare chi – in spregio delle istituzioni democratiche che dovrebbe rappresentare – con un colpo di mano nel periodo estivo (quando si ritiene che la coscienza collettiva sia un po’ assopita) vorrebbe commemorarlo intitolandogli una via della nostra città“.

Da qui un appello “ai più autorevoli esponenti delle istituzioni affinché respingano questa vergognosa iniziativa che calpesta il ricordo e il sacrificio di quanti persero la vita nella lotta contro il nazifascismo per restituire libertà e democrazia al nostra Paese, e che valsero alla provincia di Alessandria la Medaglia d’oro al Valor Militare per l’attività partigiana“.

 

 

PER CHI NON LA CONOSCESSE GIA’, VALE LEGGERE LA STORIA DI GIORGIO ALMIRANTE SU WIKIPEDIA

https://it.wikipedia.org/wiki/Giorgio_Almirante

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