Johnny Cash — Sixteen Tons + testo e traduzione da ” Canzoni contro la guerra ” -link al fondo

 

Adesso si chiamano ” Voucher “..

 

 

 

 

Some people say a man is made out of mud
A poor man’s made out of muscle and blood
Muscle and blood, skin and bones…
A mind that’s weak and a back that’s strong

You load sixteen tons, and what do you get?
another day older and deeper in debt
St. Peter, don’t you call me, ‘cause I can’t go
I owe my soul to the company store

I was born one mornin’ and the sun didn’t shine
I picked up my shovel and I walked to the mine
I loaded sixteen tons of number nine coal and
the straw boss said, “well bless my soul!”
…..you loaded…

You load sixteen tons, and what do you get?
another day older and deeper in debt
St. Peter, don’t you call me, ‘cause I can’t go
I owe my soul to the company store

I was born one mornin’ it was drizzlin’ rain
fightin’ and trouble are my middle name
I was raised in a cane-brake by an old mama lion
can’t no high-toned woman make me walk no line

You load sixteen tons, and what do you get?
another day older and deeper in debt
St. Peter, don’t you call me, ‘cause I can’t go
I owe my soul to the company store

If you see me comin’, better step aside
A lot of men didn’t, a lot of men died
One fist of iron, the other of steel
If the right one don’t get you, then the left one will

You load sixteen tons, and what do you get?
another day older and deeper in debt
St. Peter, don’t you call me, ‘cause I can’t go
I owe my soul to the company store

You load sixteen tons, and what do you get?
Another day older and deeper in debt
St. Peter don’t you call me, ‘cause I can’t go
I owe my soul to the company store

 

16 TONS

Sono nato una mattina che il sole non splendeva
Raccolsi una pala e me ne andai alla miniera
Caricai sedici tonnellate di carbone
E il caposquadra mi disse: “Bene, che Dio mi benedica”

Hai caricato sedici tonnellate, e cosa hai ottenuto?
Sei più vecchio di un giorno e più indebitato
San Pietro non mi chiamare perché non posso andare
La mia anima la devo dare alla compagnia mineraria

Hai caricato sedici tonnellate, e cosa hai ottenuto?
Sei più vecchio di un giorno e più indebitato
San Pietro non mi chiamare perché non posso andare
La mia anima la devo dare alla compagnia mineraria

Sono nato una mattina che la pioggia cadeva leggera
Di secondo nome faccio Guai e Lotta
Una vecchia leonessa mi ha cresciuto in un canneto
E non c’è donna per quanto di alto rango che mi possa far rigare dritto

Hai caricato sedici tonnellate, e cosa hai ottenuto?
Sei più vecchio di un giorno e più indebitato
San Pietro non mi chiamare perchè non posso andare
La mia anima la devo dare alla compagnia mineraria

Quando mi vedi arrivare è meglio che ti sposti
Un sacco di gente non l’ha fatto ed un sacco ne è morta
Ho un pugno di ferro, l’altro invece è di acciaio
E se non ti becco con il destro lo farò col sinistro

Hai caricato sedici tonnellate, e cosa hai ottenuto?
Sei più vecchio di un giorno e più indebitato
San Pietro non mi chiamare perché non posso andare
La mia anima la devo dare alla compagnia mineraria

Sono nato una mattina che il sole non splendeva
Raccolsi una pala e me ne andai alla miniera
Caricai sedici tonnellate di carbone
E il caposquadra mi disse: “Bene, che Dio mi benedica”

Hai caricato sedici tonnellate, e cosa hai ottenuto?
Sei più vecchio di un giorno e più indebitato
San Pietro non mi chiamare perchè non posso andare
La mia anima la devo dare alla compagnia mineraria.

 

 

Adolescenti di 14/15 anni al lavoro nelle miniere di carbone. 16 ore al giorno per sei giorni alla settimana. Foto di Lewis Hine, 1911

Adolescenti di 14/15 anni al lavoro nelle miniere di carbone. 16 ore al giorno per sei giorni alla settimana. Foto di Lewis Hine, 1911

 

Racconta della dura vita del minatore di carbone, che si spezza la schiena dall’alba al tramonto e che nemmeno può concedersi il lusso di morire perché “pieno di debiti, ha venduto l’anima alla compagnia mineraria”. Infatti, nonostante le decine di grandi e sanguinosi scioperi organizzati dalla United Mine Workers of America specie nei primi due decenni del 20° secolo, in molte miniere le compagnie non pagavano i lavoratori in denaro corrente ma in assegni o buoni illegali che essi erano costretti a spendere, spesso indebitandosi, negli spacci gestiti dalle stesse compagnie, che così da datrici di lavoro diventavano creditrici e quindi “proprietarie” della forza lavoro alle loro dipendenze. Questo cosiddetto “debt bondage” o “truck system”, nei paesi di lingua spagnola viene chiamato con un sostantivo che rende ancor meglio l’idea: “enganche”.

 

DA :

CANZONI CONTRO LA GUERRA

https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=24533&lang=it

Condividi
Questa voce è stata pubblicata in GENERALE. Contrassegna il permalink.

1 risposta a Johnny Cash — Sixteen Tons + testo e traduzione da ” Canzoni contro la guerra ” -link al fondo

  1. DONATELLA scrive:

    L’infanzia sfruttata è un’immagine che, la maggior parte delle volte, facciamo risalire all’Inghilterra di Dickens: purtroppo è un orrore che attraversa ancora la nostra epoca. Bella la canzone cantata da Johnny Cash che riproduce, nel suo ritmo sempre uguale, la tragedia di un lavoro tremendo ripetuto all’infinito: altro che l’Inferno di Dante!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *