Piatto in argento raffigurante Cibele e ritrovato ad Ai-Khanum in Afghanistan — + Ai-Khanum  e altro

 

 

 

 

Disco battriano lavorato in argento e oro (ca. 328-135 aC);
scavato ad Ai Khanum (Amu Darya), provincia di Takhar, Afghanistan.
Piatto in argento raffigurante Cibele e ritrovato ad Ai-Khanum

Da:
https://magictransistor.tumblr.com/post/121673319616/bactrian-disk-wrought-from-silver-and-gold-ca

 

 

Ai-Khanum o Ay-Khanum o Ai Xanum (in usbeco: “Signora Luna”), probabilmente da identificare con Alessandria sull’Oxus, è un sito archeologico pertinente ad un’antica città grecoellenistica, che si trova nell’attuale Afghanistan, all’estremità orientale della pianura di Battriana, sulla riva sinistra del fiume Panj uno dei due rami sorgentiferi del fiume Amu Darya (Oxus) (pianura di loess).

Il territorio è formato da una collina piatta alla sommità, alta 60 m, che delimita, insieme ai due fiumi Panj e Kokcha, una vasta area triangolare di 1,9 x 1,6 km, circondata da possenti mura di cinta in mattoni crudi alto più di 10 metri e avente uno spessore di 8 metri e comprendente due grosse torri e da un fossato per rendere difficile l’avvicinamento.

La fondazione della città è stata attribuita ad Alessandro Magno, nel corso della sua conquista dell’Asia centrale (329327 a.C.), ma si deve più probabilmente a Seleuco I, sul finire del IV secolo a.C.

La Battriana rimase relazionata con la civiltà mediterranea grazie al governo dei seleucidi e intorno al 250 a.C. la Battriana, dovendo opporsi a potenze rivali occidentali, si staccò per diventare un regno autonomo. Verso il 145 a.C. un’ondata di tribù nomadi cacciò i Greci dalla città e dalla Battriana orientale. Dopo una breve occupazione da parte delle popolazioni locali, il sito venne definitivamente abbandonato a eccezione della cittadella, che continuò a vivere fino agli inizi del I secolo d.C.

Ancora prima che nascesse la città ellenica, il luogo era coltivato grazie al contributo di una rete di canali di irrigazione, inoltre le montagne adiacenti offrivano siti ideali per i pascoli estivi oltre ad un buon quantitativo di minerali. Il sito disponeva di difese naturali, quali un’acropoli rialzata di una sessantina di metri rispetto al resto del luogo, e una scarpata che dai due fiumi proteggeva i due lati meridionali e occidentali.

Il sito fu riscoperto nel 1962, casualmente, dallo studioso Daniel Schlumberger, durante una battuta di caccia, durante la quale alcuni uomini inciamparono in un blocco di calcare bianco che si rivelò un capitello corinzio di evidente origine greca. Venne dunque individuato l’impianto urbano. Le indagini su questo sito, condotte fino al 1979, portarono alla luce una città ellenistica, che colmò il vuoto sulle conoscenze dell’influenza greca in Asia centrale.

I templi di Ai Khanum non hanno niente di greco. Il più importante, allineato sulla strada principale, si presenta come una massiccia costruzione a pianta quadrata di 20 x 20 m, che si innalza su un alto podio a gradini. Era costituito da un grande vestibolo aperto su una sala di culto più piccola, a sua volta fiancheggiata da due strette sagrestie. La statua di culto venne sicuramente eseguita da un artista greco, come dimostra uno dei piedi di marmo che calza un sandalo di tipo greco, decorato con fulmini alati (attributo di Zeus): nulla tuttavia permette di escludere che quest’immagine del dio greco presentasse caratteri orientali. Dietro al tempio, in un punto opposto al sorgere del sole, vennero interrati vasi per libagione capovolti, attestando un rito di carattere ctonio estraneo agli usi greci. È dunque probabile che i coloni greci e gli autoctoni venerassero in questo tempio una divinità composita grecoiranica, forse uno Zeus-Mithra.

Un secondo tempio è stato individuato all’esterno della città: risente di un’analoga concezione, ma presenta una triplice cella e un sagrato a cielo aperto al posto del vestibolo.

Infine all’estremità sud-ovest dell’acropoli, una monumentale piattaforma a gradoni, costruita a cielo aperto, si trovava al centro di un altro grande santuario, di cui costituiva il luogo sacro. Sulla piattaforma l’officiante era rivolto verso est, in modo analogo ai monumenti di culto dei Persiani, di cui gli storici greci ci dicono che onoravano i loro dei, senza dar loro forma umana, in luoghi elevati e a cielo aperto.

Gli architetti greci si ispirarono ai palazzi neo-babilonesi e a quelli dei re achemenidi per la struttura.

 

segue :

https://it.wikipedia.org/wiki/Ai-Khanum#/media/File:HeraklesStatuette.jpg

 

 

 Claude Rapin, La Trésorerie du palais hellénistique d’Aï Khanoum, Pl.126
dettaglio del piatto

 

 

Piatto Indiano Ai Khanoum, ricostruzione fotografica delle parti perdute
Ai Khanoum Indian plate reconstitution. Photographical reconstitution of missing parts.

 

 

Ritratto di uomo- Ai Khanoun – trovato nel palazzo dell’ Amministratore
Ai Khanoum Portrait of a man, found in the administrative palace
Marco Prins – Livius.org

 

Una faccia,  Afghanistan, Aï Khanoum-
National Museum of Afghanistan, Kabul

Face. Afghanistan, Aï Khanoum, Temple sanctuary with indented niches. 2nd century BC. Raw clay, 20 x 15 cm. National Museum of Afghanistan, Kabul. Visible during the temporary exhibition: Afghanistan: The Found Treasures: Collections of the National Museum of Kabul, Pierre Cambon, dir. National Museum of Asian Arts – Guimet, 2006-2007, editions of the Réunion des musées nationaux, Paris, 300 pages. ISBN 978-2-7118-5218-5. No. 12, page 151

 

 

posizione di AI KHANUON
PHGCOM – Opera propria

 

 

 

 

Ai Khanoum gorgoyle. Guimet Museum. Personal photograph 2006.

GARGOLLA, la parte terminale dello scarico dei canali di gronda, o grondaie, spesso ornata con figure animalesche, fantastiche o mostruose, come i gocciolatoi a protomi leonine dei templi greci. Si trova in molte chiese e cattedrali cristiane, ma anche su edifici civili del periodo medievale. WIKIPEDIA – https://it.wikipedia.org/wiki/Gargolla

da :

https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Ai_Khanoum?uselang=it

 

AFGHANISTAN OGGI

Attacco agli Usa: la questione afghana

MAZAR-E-SHARIF

 

Balkh , chiamato anche Vazīrābād , villaggio nel nord dell’Afghanistan che un tempo era Bactra, la capitale dell’antica Battria . Si trova a 14 miglia (22 km) a ovest della città di Mazār-e Sharīf ed è situata lungo il fiume Balkh. Un insediamento esisteva nel sito già nel 500 A.C. e la città fu conquistata da Alessandro Magno intorno al 330 A.C. Successivamente fu la capitale della satrapia greca della Battriana .

 

 

DA:

https://www.britannica.com/place/Balkh

 

 

IN QUESTA CARTINA SI VEDE LA CITTA’ DI BAMYAN DOVE I TALEBANI HANNO DISTRUTTO I DUE GRANDI BUDDHA DEL VI SECOLO NEL 2001,  SIMBOLO DELLA CIVILTA’ DI GANDHARA, CULTURA SINCRETICA ( UNISCE ) IL MONDO GRECO E QUELLO BUDDISTA-

CARTINA DA ARTICOLO 21 —https://www.articolo21.org/2022/08/afghanistan-un-anno-dopo-con-i-talebani-e-senza-piu-diritti/

Condividi
Questa voce è stata pubblicata in GENERALE. Contrassegna il permalink.

1 risposta a Piatto in argento raffigurante Cibele e ritrovato ad Ai-Khanum in Afghanistan — + Ai-Khanum  e altro

  1. DONATELLA scrive:

    Affascinanti questi ritrovamenti, che ci fanno rimpiangere tutto quello che anche del passato è stato distrutto nel martoriato Paese che è l’Afghanistan.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *