ELISA BUSON, Crolla il mito dei maschi fisicamente più grandi delle femmine. Lo sfata un vasto studio su oltre 400 specie di mammiferi –ANSA.IT  15 MARZO 2024- 8.11

 

 

ANSA.IT  15 MARZO 2024- 8.11

https://www.ansa.it/canale_scienza/notizie/ragazzi/news/2024/03/15/crolla-il-mito-dei-maschi-fisicamente-piu-grandi-delle-femmine-_2803611e-53a7-4b29-bd77-fffafdab7623.html

 

 

Crolla il mito dei maschi fisicamente più grandi delle femmine.

 

Lo sfata un vasto studio su oltre 400 specie di mammiferi

di Elisa Buson

 Ritratto di una coppia di babbuini africani (fonte: Neurobite, iStock) –

 

 

Contrariamente allo stereotipo secondo cui i maschi sarebbero più grandi delle femmine, sostenuto a lungo anche da buona parte della letteratura scientifica, una ricerca condotta su 429 specie di mammiferi dimostra che in molti casi i maschi hanno le stesse dimensioni delle femmine e talvolta sono persino più piccoli.

I risultati sono pubblicati su Nature Communications dai ricercatori della Princeton University negli Stati Uniti.

La stazza di maschi e femmine può variare nelle diverse specie di mammiferi in relazione alla competizione per l’accoppiamento e all’investimento che viene fatto sulla prole. Accade per esempio nei leoni e nei babbuini, dove i maschi (più grandi delle femmine) si sfidano fisicamente per aggiudicarsi una compagna, così come nei conigli, dove le femmine (che sono più grandi dei maschi) generano più cucciolate per ogni stagione degli accoppiamenti.

In passato diverse ricerche hanno dimostrato che maschi e femmine della stessa taglia sono più comuni di quanto si pensi, eppure si è comunque diffuso lo stereotipo secondo cui i maschi sarebbero più grandi delle femmine nella maggior parte dei mammiferi.

Per dimostrare definitivamente l’infondatezza di questa convinzione, i ricercatori guidati da Kaia Tombak hanno messo a confronto la massa corporea di maschi e femmine di 429 specie di mammiferi che vivono in libertà. I dati raccolti indicano che nella maggior parte dei casi i maschi non sono più grandi delle femmine e che in molte specie hanno dimensioni simili: questo vale ad esempio per i cavalli, le zebre, i lemuri e le talpe dorate. Differenze significative tra maschi e femmine sono presenti in un numero ridotto di specie, come l’elefante marino settentrionale (i maschi sono tre volte più grandi delle femmine) e il pipistrello dal naso a tubo (con le femmine grandi 1,4 volte i maschi).

Secondo gli autori dello studio, i pregiudizi che resistono nella letteratura scientifica da oltre un secolo derivano dal fatto che per anni l’interesse si è focalizzato su alcune specie più importanti e iconiche, in cui i maschi sono più grandi delle femmine, e sulla competizione maschile per l’accoppiamento, come nei primati e nelle foche. In proporzione, però, sono più numerose le specie di roditori e pipistrelli che solitamente hanno dimensioni simili tra maschi e femmine.

 

 

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