VINCENT NOCE – Dopo i commenti su Israele-Hamas Judith Butler rinuncia alle conferenze al Pompidou — IL GIORNALE DELL’ARTE – 5 aprile 2024  | Parigi

 

 

 

 

IL GIORNALE DELL’ARTE 

 

VINCENT NOCE |   | Parigi

 

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Dopo i commenti su Israele-Hamas Judith Butler rinuncia alle conferenze al Pompidou

 

 

Criticata per aver descritto gli attacchi del 7 ottobre come un «atto di resistenza armata» la filosofa, docente a Berkeley, non ha voluto essere una «distrazione» per l’evento in programma a Parigi a fine aprile

 

 

 

Judith Butler

 

 

 

La filosofa e studiosa americana di studi di genere Judith Butler ha deciso di ritirarsi da una serie di eventi da lei organizzati al Centre Pompidou di Parigi.

Alle origini del gesto è la sua posizione sull’attuale conflitto tra Israele e Hamas: «Mi è ormai chiaro che la mia presenza alla fine di aprile nel programma del Centre Pompidou sarà una distrazione rispetto all’importante lavoro che artisti e intellettuali presenteranno in quell’occasione. Di conseguenza ho deciso di non intervenire formalmente agli eventi, ma ho esortato tutti gli ospiti a parteciparvi come previsto. È una mia scelta, basata sul mio giudizio su ciò che è meglio in queste circostanze, e confido che il programma sarà davvero eccellente e invoglierà il pubblico a partecipare», ha scritto la studiosa in una nota.

La docente di Berkeley è stata invitata dal Pompidou come «intellettuale in residenza» per una serie di conferenze ed eventi. Prevista inizialmente dal 14 settembre 2023 al 25 gennaio 2024, la serie è stata rinviata a causa di scioperi del personale che hanno portato a ripetute chiusure del centro. La «stagione intellettuale» dell’istituzione parigina, che comprende un panel con il filosofo francese Étienne Balibar, è stata riprogrammata dal 24 al 28 aprile. Dal Pompidou comunicano di star rielaborando i dettagli del programma, che dovrebbe essere annunciato a breve.

 

Butler, che fa parte dell’associazione americana Jewish Voice for Peace ( Voce ebrea perla pace ), è stata criticata per le dichiarazioni rilasciate durante una conferenza videoregistrata il 3 marzo nei pressi di Parigi. Durante la trasmissione francese «Paroles d’Honneur» su YouTube , Butler ha affermato che l’attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre, seppur «terribile», «non è stato un attacco terroristico o un atto antisemita», ma una «rivolta» e un «atto di resistenza armata».

La studiosa ha poi chiosato: «Finirò nei guai per questo». Sul sito francese di notizie Mediapart Butler ha poi spiegato che i suoi commenti intendevano «analizzare» l’azione di Hamas «come tattica politica», ma ciò «non significava che lei sostenesse Hamas o ne glorificasse le atrocità».

 

Il Comune di Parigi aveva già cancellato uno dei suoi interventi sulla Palestina a dicembre 2023. A marzo l’École Normale Supérieure ha cancellato altre due conferenze sui temi al centro dell’ultimo libro di Butler (in Italia edito da Laterza col titolo Che mondo è mai questo?, 2023, Ndr).

 

 

 

Che mondo è mai questo? - Judith Butler - copertina

 

Che mondo è mai questo?

Laterza, 2023

 

Descrizione

È uno spaesamento collettivo senza precedenti, quello che stiamo vivendo. Crisi sanitaria, emergenza ambientale e diseguaglianze crescenti sono i volti di un mondo divenuto d’un tratto irriconoscibile, opaco. Un mondo poroso e interconnesso, dove la nostra etica egoistica si dimostra inadeguata e i nostri concetti politici disperatamente obsoleti. Come possiamo ripensare le relazioni fra di noi e con il pianeta? E dove ricercare il senso di un mondo comune?

L’esperienza della pandemia ci ha rivelato un mondo sconosciuto, diverso da quello che credevamo possibile. In questo nuovo mondo ci siamo sentiti parte di una società planetaria, sempre più unita e interconnessa, ma al tempo stesso frastagliata, minacciata dal disastro ecologico, percorsa da diseguaglianze che continuano a inasprirsi. È da questo senso di smarrimento percettivo che muove Judith Butler, per riflettere sulla nostra condizione di interdipendenza e ripensare i concetti che guidano il nostro agire etico e politico. Se non possiamo più dubitare che la nostra esistenza sia legata all’ambiente che ci circonda, a venir meno è allora l’idea liberale dell’individuo chiuso in se stesso, fondata sull’interesse personale e sulla proprietà privata. È la vita umana a essere messa a nudo, una vita colta nel suo intreccio inestricabile con tutte le altre forme viventi e con il pianeta, nell’urgenza, ormai ineludibile, di lottare contro la distruzione ambientale e di ricreare insieme un mondo abitabile.

 

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