IL MANIFESTO 18 APRILE 2025
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Trafficanti di formiche e altri nuovi passatempi criminali
Materia oscura Una regina di Messor cephalotes pronta a deporre le uova – una bestiola da due centimetri e mezzo – sul mercato legale ha un prezzo compreso tra i 100 e i 200 euro. Ma ci sono anche specie più a buon mercato, se pagare 10 euro per acquistare una formica potesse definirsi tale. Un business così allettante e poco tracciabile può facilmente privilegiare i canali del contrabbando. Le persone interessate a tenere in casa una colonia di formiche per ammirarne l’evoluzione sono molto più numerose di quanto si pensi
Trafficanti di formiche e altri nuovi passatempi criminali
Andrea Capocci
Il 5 aprile, i due giovani turisti belgi David Lornoy e Lodewijckx Seppe sono stati fermati all’aeroporto di Nairobi (Kenya) mentre tentavano di imbarcare cinquemila formiche. Con loro, sono state arrestate altre due persone di nazionalità kenyana e vietnamita accusate di essere i fornitori delle formiche. Una perquisizione nella loro abitazione ne ha rinvenute diverse centinaia. Il processo è già iniziato e nell’udienza di mercoledì i quattro hanno ammesso le loro responsabilità. I trafficanti custodivano gli insetti vivi in provette individuali pronte il commercio.
Le formiche in questione erano infatti regine della specie Messor cephalotes, una delle più apprezzate sul mercato degli animali esotici. Da alcuni anni il bracconaggio si sta allargando anche a specie più facili da trasportare di una zanna di elefante, ma altrettanto redditizie. Una regina di Messor cephalotes pronta a deporre le uova– una bestiola da due centimetri e mezzo – sul mercato legale ha un prezzo compreso tra i 100 e i 200 euro. Ma ci sono anche specie più a buon mercato, se pagare 10 europer acquistare una formica potesse definirsi tale. Un business così allettante e poco tracciabile può facilmente privilegiare i canali del contrabbando. Le persone interessate a tenere in casa una colonia di formiche per ammirarne l’evoluzione sono molto più numerose di quanto si pensi.
In rete abbondano i forum e i gruppi social dedicati allo scambio di informazioni e consigli, dal cibo più appropriato agli allestimenti dei formicarium domestici. L’osservazione di una colonia di formiche, anche se in un ambiente artificiale, è indubbiamente affascinante perché l’organizzazione sociale delle formiche è leggendaria. Vedere emergere spontaneamente una divisione in caste – operaie, soldati e regine – ci fa interrogare anche sulla nostra società. Trasportare migliaia di formiche da un continente all’altro è però un’attività ad alto impatto ambientale.
Non è un caso se i ricercatori che le studiano in laboratorio adottano rigide strategie di bio-contenimento. La diffusione incontrollata delle formiche in altri habitat può avere conseguenze sistemiche. Una ricerca pubblicata su Science nel 2024 ha dimostrato che l’invasione della formica Pheidole megacephala (originaria delle isole Mauritius) nella savana al confine tra Kenya e Tanzania ha costretto i leoni a cambiare strategia di caccia. Le formiche autoctone infatti proteggevano le acacie dai predatori più ghiotti. Dopo l’arrivo della specie aliena che le ha soppiantate, gli alberi si sono rinsecchiti, i leoni non hanno più potuto nascondersi per sorprendere le zebre e hanno dovuto ripiegare sulla caccia ai bufali in gruppi più grandi.
Gli studi dimostrano che le formiche più apprezzate sul mercato sono anche quelle più invasive e non sempre gli amatori rispettano le norme di sicurezza.
«È facile che i formicai domestici finiscano nell’immondizia e da lì nell’ambiente» spiega al manifesto l’entomologo Pierfilippo Cerretti del dipartimento di biologia della Sapienza di Roma. «Il problema riguarda anche le formiche esotiche acquistate sul mercato legale. Andrebbe fermato anche quello».
Oltre a rappresentare un potenziale pericolo per gli ecosistemi lontani dai loro areali naturali, le formiche sono una risorsa locale di cui difficilmente riconosciamo il valore. Philip Muruthi, vicepresidente dell’Africa Wildlife Foundation, lo ha spiegato commentando gli arresti di Nairobi: «Quando vediamo una foresta in buona salute, non pensiamo a quanto essa dipenda dalla relazione tra le specie, dai batteri e le formiche nel suolo fino agli organismi più grandi». Anche le formiche nel loro piccolo si rispettano.
Incredibile che ci sia contrabbando di formiche!