ASSEMBLEA A ROMA ALL’ATLANTICO, NASCE ” LIBERI E UGUALI “::: GRASSO ELETTO LIEDER DELLA SINISTRA

 

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huffingtonpost 3 dicembre 2017

http://www.huffingtonpost.it/2017/12/03/il-giorno-dellincoronazione-di-grasso-a-leader-della-sinistra-a-roma-nasce-la-nuova-lista_a_23295398/

 

POLITICA

Grasso incoronato leader di Liberi e Uguali. “Il Pd mi ha offerto poltrone, ma i calcoli non fanno per me”

La Sinistra lo accoglie con una standing ovation. Lui bacchetta Renzi, attacca il Pd e invoca discontinuità: “Io ci sono”

03/12/2017 10:58 CET | Aggiornato 4 ore fa

Serve un’alternativa all’indifferenza e alla rabbia inconcludente dei movimenti di protesta, alle favole bellissime che abbiamo sentito raccontare per decenni. Tocca a noi offrire una nuova casa a chi non si sente rappresentato. Una nuova proposta per il Paese. Io ci sono”. Così il presidente del Senato Pietro Grasso all’assemblea della sinistra unitaria che lo incorona leader della nuova formazione. Nuova formazione che si chiamerà “Liberi e uguali“, come svelato dallo stesso Grasso al termine del suo applauditissimo discorso. “Fare politica è un onore, non una vergogna. C’è in gioco il futuro dell’Italia e questa è la nostra sfida: battersi perché tutti, nessuno escluso siano liberi e uguali, liberi e uguali”.

Tutti in piedi ad applaudirlo. Grasso, 72 anni, visibilmente emozionato, ha spiegato che “dare le dimissioni dal gruppo del Pd è stata una scelta politica e personale, frutto di un’esigenza interiore”. “Ho ricevuto molte telefonate – ha raccontato – ascoltato tante persone, mi hanno offerto seggi sicuri, mi hanno chiesto di fermarmi un giro, di fare la riserva della Repubblica. Mi dispiace, questi calcoli non fanno per me”, ha detto prendendo la parola all’Atlantico live all’Eur.

“Siamo qui, culture e persone diverse, ma tutti uniti per difendere principi e valori in cui crediamo”. E ancora: “Serve un’alternativa, e allora tocca a noi offrire una nuova casa a chi non si sente rappresentato, difendere principi e valori che rischiano di perdersi, su lavoro, scuola, diritti e doveri. Tasse più giuste e progressive, una vera parità di genere. Per tutto questo io ci sono”. Mantenendo il suo stile, ha assicurato, lanciando una stoccata al segretario Pd Matteo Renzi: “Non aspettatevi da me, neanche in campagna elettorale, fiumi di parole. Altri sono bravissimi in questo, suggestionano con le parole. Io parlerò di cose concrete: noi faremo proposte serie. Le fake news le lasciamo ad altri…”.

“Discontinuità nella politica e nel modo di raccontarla”, dunque, e “un appello ai ragazzi: prendete in mano il vostro destino”. “La politica è un bene comune che va curato ogni giorno”. L’impegno è partire dalle periferie per contrastare “l’onda nera” che si è manifestata recentemente a Como. “No a inaccettabili intimidazioni: mi ha colpito la rabbia di quei quattro fascisti. Fascisti, diciamolo. C’è un’onda nera che monta. A partire dalle periferie delle nostre città. E allora è da lì che dobbiamo tornare, è da lì che dobbiamo ripartire”.

“Ho scelto ottimi compagni di viaggio, ma tanti altri arriveranno. Il nostro progetto è aperto e accogliente”. E ancora: “Il nostro è un progetto più grande di come finora lo hanno raccontato e se ne accorgeranno presto. Non facciamo scoraggiare di chi parla di rischi di sistema, favori ai populismi, voto utile. L’unico voto utile è chi costruisce speranze portando in Parlamento i bisogni e le richieste della metà d’Italia che non vota. È questo il voto utile”.

Entusiasta il giudizio di Massimo D’Alema. “Bravissimo, parole autentiche. Ottimo e abbondante. L’obiettivo 10 per cento è più vicino”.

Il clima da incoronazione era già chiaro stamattina, quando un grande applauso lo ha accolto all’arrivo in un Atlantico gremito per l’assemblea nazionale “C’è una nuova proposta” per la formazione della lista unitaria di sinistra che comprende Mdp, Sinistra italiana e Possibile. “La partecipazione è una bella cosa. Fa ben sperare”, ha detto il leader in pectore della nuova formazione arrivando all’assemblea. Secondo gli organizzatori, sono presenti 5mila persone, buona parte delle quali in attesa fuori dal palazzetto. Grandi applausi anche all’arrivo della leader Cgil Susanna Camusso.

Una standing ovation ha accompagnato le parole di Roberto Speranza, coordinatore di Mdp, che aprendo il suo intervento si è rivolto a Grasso, dicendo: “C’è un filo rosso fra le nostre generazioni, molti ragazzi della mia età hanno cominciato a fare politica dopo gli attentati a Falcone e Borsellino. E noi siamo orgogliosi del fatto che tu sia qui. Significa che siamo dalla parte giusta, per le stesse ragioni che mi hanno portato ad avvicinarmi alla politica”. E ancora: “Chi siamo dovremo spiegarlo nei pochi mesi che ci aspettano prima delle politiche. Noi siamo innanzitutto quelli del lavoro, siamo il movimento del lavoro. Perciò – ha aggiunto il leader di Mdp – sono contento che ci siano Cgil, Cisl e Uil e organizzazioni dell’impresa. Il lavoro in questi anni è stato umiliato, svilito, i diritti sono stati compressi ed è esplosa la parola precarietà. Ma la parola precarietà non basta più, va usata la parola sfruttamento”.

Dal palco Civati si è rivolto a Giuliano Pisapia, leader di Campo progressista. “Altri stanno allestendo coalizioni da incubo, in cui c’è dentro tutto: Minniti con Bonino, Merkel con no euro. Noi saremo rigorosi”, ha assicurato. “C’era chi diceva ‘mai con Alfano’, patrimoniale, ius soli. E allora perché poi va con Alfano, con chi non vuole lo ius soli, con chi quando nomini la patrimoniale gli viene un colpo? Il mio appello è: Giuliano, dove campo vai?”.

Fratoianni ha ribadito la necessità di cancellare subito l’accordo con la Libia sui migranti. “Da questa assemblea chiediamo subito la cancellazione dei vergognosi accordi di Minniti con la Libia se non vogliamo quella bancarotta dell’umanità di cui ha parlato il Papa”, ha detto, sottolineato come una “sinistra degna di questo nome deve alzare la bandiera di un welfare universalistico che non lasci indietro nessuno, in un Paese dove negli ultimi anni sono stati 11 milioni di persone che hanno rinunciato alle cure perché non se le poteva permettere”.

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