9 agosto 2013 ore 17:07 Ricevo dalla nostra DONATELLA D’IMPORZANO : “NON HA IMPORTANZA CHI TU STIA AMANDO…”

luigi nono, Fragmente Stlle, an Diotima

[audio:https://www.neldeliriononeromaisola.it/wp-content/uploads/2013/08/Fragmente-Stille-an-Diotima-Luigi-Nono.mp3|titles=Fragmente Stille, an Diotima (Luigi Nono)]

 

 

 

“…Non ha importanza chi tu stia amando…Il vero punto è l’attenzione verso l’Altro, verso il mondo. Quella che propone Francesco sembra essere più che altro una risorsa…Solo questo, sostiene Francesco, distoglie da un meccanismo, il denaro e il potere, che altrimenti annichilisce. Il desiderio che dà appagamento nel suo compimento, è quello che ti spinge verso l’altro, anche senza andarlo a cercare troppo lontano. L’attesa dell’amico che ritorna col bicchiere di vino e le parole giuste per te. L’attesa che arrivi la notte, le lenzuola e le tende mosse dal vento e un amore da poter consumare. L’attesa di un bambino che ritorni da scuola. Sono convinto che il punto di partenza di Francesco, anche su di un piano spirituale sia decisamente laico….

 

Nella terza parte della sua opera su Gesù di Nazareth  (pag.97 e segg.) Joseph Ratzinger spiega molto chiaramente che l’espressione “ vita eterna” non significa- come pensa forse immediatamente il lettore moderno- la vita che viene dopo la morte…” Vita eterna significa la vita stessa, la vita vera, che può essere vissuta anche nel tempo e che poi non viene più contestata dalla morte fisica…”. Vita eterna è quindi un avvenimento relazionale. L’uomo non l’ha acquisita in se’, per se’ soltanto. Mediante la relazione con Colui che è Egli stesso la vita, anche l’uomo diventa un vivente”. Nella sua prima enciclica Benedetto XVI scrive:”… Possiamo soltanto cercare di uscire col nostro pensiero dalla temporalità della quale siamo prigionieri e in qualche modo presagire che l’eternità non sia un continuo susseguirsi di giorni del calendario, ma qualcosa come il momento colmo di appagamento, in cui la totalità ci abbraccia e noi abbracciamo la totalità. Sarebbe il momento dell’immergersi nell’oceano dell’infinito amore, nel quale il tempo -il prima e il dopo- non esiste più. Possiamo soltanto cercare di pensare che questo momento è la vita in senso pieno, un sempre nuovo immergersi nella vastità dell’essere, mentre siamo semplicemente sopraffatti dalla gioia”.

(Giovanni Nucci su S. Francesco —- “Unità”, domenica 4 agosto 2013, pag.19)

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